Speciale 185
Trattamento dell'acqua nell'edificio e negli impianti: le migliori pratiche per lo sviluppo sostenibile
Articolo di Ing. PhD. Stefano Pili

Trattamento dell'acqua: sistemi di etichettatura degli apparecchi e protocolli di certificazione ambientale degli edifici

Per incentivare il risparmio idrico si stanno diffondendo diversi sistemi di certificazione ed etichettatura degli apparecchi che utilizzano acqua e i maggiori protocolli di certificazione della sostenibilità degli edifici hanno implementato criteri riferiti a questo aspetto nelle loro specifiche tecniche.
Le etichette per gli apparecchi idrici adottano un approccio molto simile a quello per la certificazione energetica dei corpi illuminanti e degli elettrodomestici. Si tratta dunque di sistemi a punteggio più o meno articolati non esclusivamente basati sulla portata idrica che assegnano una classe di efficienza idrica all’apparecchio. Tra le più diffuse per il settore residenziale a livello europeo e mondiale: l’etichetta Water Label; Well 1.0 e 2.0; Wels, Watersense.

Nei protocolli di certificazione ambientale indirizzati all’edificio, l’efficienza nell’uso della risorsa idrica è valutata con metodologie multicriteri differenti. Alcuni prevedono il semplice utilizzo di apparecchi ad alta efficienza altri richiedono l’implementazione di sistemi di riciclo e riuso delle acque più o meno spinti verso la neutralità idrica. In alcuni protocolli si analizza anche l’impatto sulla risorsa idrica in fase di costruzione e di esercizio (water footprint). Non è questa la sede per entrare nel dettaglio delle specifiche tecniche dei diversi protocolli, ma si riporta una tabella che mostra il peso dei criteri inerenti all’acqua in alcuni dei più noti protocolli di certificazione (tabella 4). Osservando i dati contenuti nelle tabelle si può notare che il protocollo che dà maggiore risalto alle risorse idriche e il Living Building Challenge, poiché l’acqua pesa il 100%, come tutti gli altri criteri; non esiste infatti un punteggio, sono tutti necessari per avere la certificazione. Per quello che riguarda gli altri protocolli a punteggio, il protocollo Itaca dà all’acqua un peso pari a circa il 13,5%, il protocollo Leed circa il 10,9% e infine il protocollo Breeam circa il 6,4%.

Con il Green Public Procurement (GPP) anche la Pubblica Amministrazione può giocare un ruolo importante nell’indirizzare verso lo sviluppo di soluzioni sempre più sostenibili. In Italia l’applicazione Criteri Ambientali Minimi (CAM), obbligatori per le opere e forniture pubbliche, può essere uno strumento efficace per la transizione ecologica in quanto favorisce lo sviluppo della sensibilità dei tecnici e di conseguenza spinge il mercato ad adeguarsi a standard progettuali e di prodotto sempre più alti. Tra i CAM che indirizzano maggiormente a un utilizzo corretto della risorsa idrica nell’ambito dell’edilizia e del territorio possiamo elencare:

  • CAM EDILIZIA: affidamento di servizi di progettazione e affidamento di lavori per interventi edilizi (approvato con DM 23 giugno 2022 n. 256, G.U. n. 183 del 6 agosto 2022 - in vigore dal 4 dicembre 2022) e Affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017);
  • CAM GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO: servizio di gestione del verde pubblico e fornitura prodotti per la cura del verde (approvato con DM n. 63 del 10 marzo 2020, in G.U. n.90 del 4 aprile 2020).

I CAM obbligano a prendere in considerazione gli aspetti di gestione, risparmio, recupero e riciclo dell’acqua e danno precise indicazioni sulla scelta dei materiali e delle forniture che nel loro ciclo produttivo hanno minor consumo di acqua e/o di impatto e inquinamento delle acque. Per quanto riguarda la gestione del verde e la gestione dei cantieri sono tenuti in considerazione tutti gli aspetti legati ad un uso efficiente dell’acqua e viene posta molta attenzione alle sostanze inquinanti che possono essere accidentalmente sversate al suolo.

A livello Europeo tramite il framework Level(s) si sono introdotti indicatori per la riduzione del consumo idrico in edilizia. L’indicatore 3.1 Level(s) in particolare si focalizza sulla riduzione del consumo di acqua negli edifici. Inoltre, la recente introduzione dei criteri vaglio tecnico europei per valutare il rispetto del principio di “non arrecare danno significativo all’ambiente” (Do No Significant Harm – DNSH) di un’attività economica, comprende diversi aspetti inerenti all’acqua all’interno dei suoi sei obiettivi ambientali prioritari. Tale valutazione è richiesta per tutte le attività che sono finanziate da fondi europei, tra i quali l’imponente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Limitandosi agli edifici, i criteri relativi all’obiettivo 3 “Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine” prevedono l’adozione di apparecchi idrici ad alta efficienza, mentre nell’obiettivo 5 “Prevenzione e riduzione dell’inquinamento” si prevede di limitare l’uso di sostanze pericolose per l’ambiente acquatico ed i corpi idrici, di applicare accorgimenti per prevenire lo sversamento di sostanze pericolose durante le attività di cantiere e si prescrive l’utilizzo di materiali da costruzione che garantiscano un ciclo di produzione a basso impatto sulla risorsa idrica.

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