Focus Aziende
Rdz
• 16.09.2014
Questo articolo ha più di 3 anni
Sistema “Fiber 18” di RDZ, radiante a pavimento per ristrutturazioni
Il sistema Fiber 18, grazie ad ingombri ridotti e bassissima inerzia termica è adatto sia per impianti radianti all'interno di nuovi edifici, sia per le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.

Il mondo delle costruzioni sta vivendo una rivoluzione: l’attenzione rivolta alla prestazione energetica degli edifici, imposta dal DLgs 192/2005 e dalle successive revisioni e integrazioni, nonché da ragioni economiche legate alla “Certificazione Energetica degli edifici”, ha determinato edifici molto coibentati ed ermetici.
La diffusa percezione che i combustibili fossili rappresentano una risorsa limitata e sempre più preziosa, accompagnata da una maggiore attenzione ai temi “ecologici”, ci sta spingendo alla realizzazione di edifici ad elevate prestazioni energetiche.
La potenza termica invernale di picco si è drasticamente ridotta, spesso a valori che rappresentano un terzo di quanto era in gioco ai tempi della Legge 373/76, le superfici trasparenti hanno caratteristiche termiche molto spinte, l’attenzione è rivolta anche a valorizzare gli apporti gratuiti di energia termica (solare passivo).
Si capisce che in un edificio con tali caratteristiche il “clima interno” viene reso più indipendente dal “clima esterno”: assume particolare rilevanza il calore endogeno, e le potenze termiche, ancorché molto ridotte rispetto alle consuetudini del passato, presentano un'altra caratteristica: sono molto variabili, in dipendenza dell’orario del giorno, dell’orientamento, dalla presenza e dall’attività umana.
L’utenza mette in cima ai desideri un clima confortevole all’interno degli spazi abitati, e gli impianti tecnologici si evolvono parallelamente al contesto per garantire comfort e salubrità, ma avendo anche particolare attenzione agli aspetti energetici.
L’obbiettivo viene raggiunto da RDZ con l’adozione di impianti radianti (grandi superfici, piccole differenze di temperatura) che presentano straordinarie caratteristiche:
• Massimo comfort ambientale;
• Massima efficienza di erogazione del calore;
• Utilizzo di limitate differenze di temperatura;
• Abbinamento a sistemi più efficienti per la produzione del calore;
• Possibilità di sfruttamento di energia rinnovabile.
Il patrimonio edilizio esistente rappresenta un campo di azione particolarmente vasto: la sfida dei prossimi anni sarà “riqualificare” gli edifici già presenti per portarli ad un livello di efficienza adeguata, in linea con le prescrizioni in essere per le nuove costruzioni.
Le caratteristiche significative di un sistema di riscaldamento a pavimento radiante, per operare nel contesto indicato, diventano dunque:
• Ingombri limitati;
• Leggerezza;
• Rapidità di risposta (limitata inerzia termica).
Con l’ottica rivolta alla riqualificazione energetica degli edifici RDZ ha messo a punto un sistema di elevate caratteristiche per il riscaldamento e il raffrescamento a pavimento.
Rispettando l’esigenza di realizzare gli impianti a pavimento con ingombri ridotti e con ridottissima inerzia termica, “Fiber 18” è adatto sia alle ristrutturazioni che alle nuove costruzioni.
Il sistema si compone di:
• Supporti base costituiti da pannelli in gessofibra, dello spessore di 18 mm, opportunamente fresati per l’alloggiamento delle tubazioni;
• Tubazioni realizzate in polibutilene, diametro 12x1,3 mm, con barriera antiossigeno;
• Collettori di distribuzione premontati, realizzati in materiale composito;
• Cornice perimetrale “Slim” in polietilene espanso;
• Primer acrilico per il trattamento dei supporti base;
• Livellante cementizio fibrorinforzato in sostituzione del massetto.
L’utilizzo dei supporti base in gessofibra consente di realizzare un piano di appoggio molto stabile e resistente, con un limitatissimo impegno di spessore. Può essere applicato sul solaio grezzo, sul getto di riempimento oppure, come in alcuni casi di ristrutturazione può rivelarsi opportuno, sopra un pavimento finito pre-esistente.
Il tubo in polibutilene presenta il vantaggio di essere, a parità di sezione, molto flessibile e maneggevole rispetto ai prodotti omologhi. E’ realizzato secondo le Norme DIN 16968 e DIN 4726, è dotato di barriera antiossigeno come suggerito dalla Norma EN 1264, consente una corretta posa in opera agevole e rapida.
I collettori di distribuzione, costruiti in tecnopolimero, sono dotati di valvola di intercettazione e di valvola di taratura per ogni circuito, e per ogni circuito è presente un misuratore di portata che facilita le operazioni di bilanciamento dell’impianto. Vengono forniti completamente pre-assemblati, completi di valvole di sfiato, di attacchi per carico e scarico impianto e di termometri per le temperature di andata e di ritorno.
La cornice perimetrale “Slim”, in polietilene dello spessore 5 mm, è di limitata altezza come richiesto da questo sistema a basso spessore.
Il primer acrilico, esente da solventi, è previsto per la preparazione del supporto base al fine di renderlo atto al ricevimento del getto sovrastante (livellante cementizio).
Il livellante cementizio ha lo scopo di sostituire il massetto; si presenta molto fluido, per facilitare le operazioni di posa in opera, è fibro-rinforzato ed è adatto per spessori a partire da 3 mm. La limitata resistenza termica offerta al passaggio del calore consente di adottare bassissime differenze di temperatura per il fluido termovettore, con conseguenti maggiori efficienze del generatore di calore (es.: caldaia a condensazione) e la possibilità di utilizzo di energie rinnovabili (es.: solare termico, pompe di calore, ecc.). Essendo a base cementizia, l’incollaggio del rivestimento del pavimento risulta facilitato e poco oneroso.

• Ingombro ridotto (21 mm, rivestimento escluso);
• Peso ridotto;
• Bassissima inerzia termica;
• Velocità di esecuzione;
• Ridotti tempi di cantiere (non necessita del periodo di maturazione del massetto);
• Riduzione delle opere murarie accessorie;
• Praticabilità (rende non necessarie le autobetoniere, che avrebbero difficoltà di accesso nei centri urbani, ecc.);
• Applicabile in nuove costruzioni (certificazione energetica) e nelle riqualificazioni di edifici esistenti.
La diffusa percezione che i combustibili fossili rappresentano una risorsa limitata e sempre più preziosa, accompagnata da una maggiore attenzione ai temi “ecologici”, ci sta spingendo alla realizzazione di edifici ad elevate prestazioni energetiche.
La potenza termica invernale di picco si è drasticamente ridotta, spesso a valori che rappresentano un terzo di quanto era in gioco ai tempi della Legge 373/76, le superfici trasparenti hanno caratteristiche termiche molto spinte, l’attenzione è rivolta anche a valorizzare gli apporti gratuiti di energia termica (solare passivo).
Si capisce che in un edificio con tali caratteristiche il “clima interno” viene reso più indipendente dal “clima esterno”: assume particolare rilevanza il calore endogeno, e le potenze termiche, ancorché molto ridotte rispetto alle consuetudini del passato, presentano un'altra caratteristica: sono molto variabili, in dipendenza dell’orario del giorno, dell’orientamento, dalla presenza e dall’attività umana.
L’utenza mette in cima ai desideri un clima confortevole all’interno degli spazi abitati, e gli impianti tecnologici si evolvono parallelamente al contesto per garantire comfort e salubrità, ma avendo anche particolare attenzione agli aspetti energetici.
L’obbiettivo viene raggiunto da RDZ con l’adozione di impianti radianti (grandi superfici, piccole differenze di temperatura) che presentano straordinarie caratteristiche:
• Massimo comfort ambientale;
• Massima efficienza di erogazione del calore;
• Utilizzo di limitate differenze di temperatura;
• Abbinamento a sistemi più efficienti per la produzione del calore;
• Possibilità di sfruttamento di energia rinnovabile.
Il patrimonio edilizio esistente rappresenta un campo di azione particolarmente vasto: la sfida dei prossimi anni sarà “riqualificare” gli edifici già presenti per portarli ad un livello di efficienza adeguata, in linea con le prescrizioni in essere per le nuove costruzioni.
Il sistema radiante a pavimento “Fiber 18”
Le caratteristiche significative di un sistema di riscaldamento a pavimento radiante, per operare nel contesto indicato, diventano dunque:
• Ingombri limitati;
• Leggerezza;
• Rapidità di risposta (limitata inerzia termica).
Con l’ottica rivolta alla riqualificazione energetica degli edifici RDZ ha messo a punto un sistema di elevate caratteristiche per il riscaldamento e il raffrescamento a pavimento.
Rispettando l’esigenza di realizzare gli impianti a pavimento con ingombri ridotti e con ridottissima inerzia termica, “Fiber 18” è adatto sia alle ristrutturazioni che alle nuove costruzioni.
Il sistema si compone di:
• Supporti base costituiti da pannelli in gessofibra, dello spessore di 18 mm, opportunamente fresati per l’alloggiamento delle tubazioni;
• Tubazioni realizzate in polibutilene, diametro 12x1,3 mm, con barriera antiossigeno;
• Collettori di distribuzione premontati, realizzati in materiale composito;
• Cornice perimetrale “Slim” in polietilene espanso;
• Primer acrilico per il trattamento dei supporti base;
• Livellante cementizio fibrorinforzato in sostituzione del massetto.
L’utilizzo dei supporti base in gessofibra consente di realizzare un piano di appoggio molto stabile e resistente, con un limitatissimo impegno di spessore. Può essere applicato sul solaio grezzo, sul getto di riempimento oppure, come in alcuni casi di ristrutturazione può rivelarsi opportuno, sopra un pavimento finito pre-esistente.
Il tubo in polibutilene presenta il vantaggio di essere, a parità di sezione, molto flessibile e maneggevole rispetto ai prodotti omologhi. E’ realizzato secondo le Norme DIN 16968 e DIN 4726, è dotato di barriera antiossigeno come suggerito dalla Norma EN 1264, consente una corretta posa in opera agevole e rapida.
I collettori di distribuzione, costruiti in tecnopolimero, sono dotati di valvola di intercettazione e di valvola di taratura per ogni circuito, e per ogni circuito è presente un misuratore di portata che facilita le operazioni di bilanciamento dell’impianto. Vengono forniti completamente pre-assemblati, completi di valvole di sfiato, di attacchi per carico e scarico impianto e di termometri per le temperature di andata e di ritorno.
La cornice perimetrale “Slim”, in polietilene dello spessore 5 mm, è di limitata altezza come richiesto da questo sistema a basso spessore.
Il primer acrilico, esente da solventi, è previsto per la preparazione del supporto base al fine di renderlo atto al ricevimento del getto sovrastante (livellante cementizio).
Il livellante cementizio ha lo scopo di sostituire il massetto; si presenta molto fluido, per facilitare le operazioni di posa in opera, è fibro-rinforzato ed è adatto per spessori a partire da 3 mm. La limitata resistenza termica offerta al passaggio del calore consente di adottare bassissime differenze di temperatura per il fluido termovettore, con conseguenti maggiori efficienze del generatore di calore (es.: caldaia a condensazione) e la possibilità di utilizzo di energie rinnovabili (es.: solare termico, pompe di calore, ecc.). Essendo a base cementizia, l’incollaggio del rivestimento del pavimento risulta facilitato e poco oneroso.

Vantaggi del sistema “Fiber 18”
• Ingombro ridotto (21 mm, rivestimento escluso);
• Peso ridotto;
• Bassissima inerzia termica;
• Velocità di esecuzione;
• Ridotti tempi di cantiere (non necessita del periodo di maturazione del massetto);
• Riduzione delle opere murarie accessorie;
• Praticabilità (rende non necessarie le autobetoniere, che avrebbero difficoltà di accesso nei centri urbani, ecc.);
• Applicabile in nuove costruzioni (certificazione energetica) e nelle riqualificazioni di edifici esistenti.



