Focus Efficienza Energetica

13.07.2022

Riciclare i pannelli fotovoltaici permetterà di guadagnare 2,7 miliardi di dollari

Uno studio di Rystad Energy elenca i benefici economici e ambientali derivanti dal riciclo dei pannelli solari arrivati a fine vita e ne stima un valore di 2,7 miliardi di dollari entro il 2030

Una recente analisi di Rystad Energy, società indipendente che si occupa di fornire dati relativi al settore energetico a tutto il mondo, ha dimostrato come l’attività di recupero dei materiali riciclabili da pennelli fotovoltaici al termine della loro durata di vita avranno, entro il 2030, un valore di circa 2,7 miliardi di dollari, rispetto ai 170 milioni di dollari del 2022. 

Qual è la situazione attuale? 

Seguendo la corrente tendenza, l'installazione di pannelli solari è destinata a crescere notevolmente: di conseguenza, all’aumento dell’offerta, seguirà un’inevitabile saturazione del mercato e da ciò ne conseguirà una sempre maggiore scarsità di minerali fondamentali per la costruzione di pannelli. Questa previsione realistica prevede anche l’incremento della domanda di pannelli riciclati, che nel 2050 potrà avvicinarsi agli 80 miliardi di dollari di valore nel mercato del riciclo. 

Il recupero delle componenti nel fotovoltaico attualmente rappresenta solamente lo 0,8% degli investimenti di settore, ma, dal momento che i pannelli solari sono una delle soluzioni principali per il successo della transizione energetica, il riciclo dei materiali utilizzati per i pannelli è destinato a crescere fino ad arrivare a 27 milioni di tonnellate all'anno entro il 2040, portando gli investimenti al 6%. 

Ad oggi, riciclare i pannelli fotovoltaici non è una scelta conveniente, poiché i costi di trasporto, smistamento e lavorazione non sono minimamente compensati dai prezzi di rivendita correnti, il che porta i soggetti responsabili a scegliere le discariche come soluzioni più facili ed economiche. 

Quali sono le previsioni future?  

Rystad Energy sottolinea, però, come la scarsità di minerali fondamentali per la costruzione dei pannelli, come il silicio, il cobalto e il litio, non potrà soddisfare la domanda del mercato e solo allora si apriranno nuove frontiere per il riciclo. 

"L'aumento dei costi energetici, il miglioramento della tecnologia di riciclaggio e le normative governative possono spianare la strada per un mercato in cui più pannelli solari defunti vengono inviati al riciclaggio piuttosto che alla discarica più vicina. Riciclare i pannelli fotovoltaici può aiutare gli operatori a risparmiare sui costi, superare i problemi della supply chain e aumentare la probabilità che i paesi raggiungano i loro obiettivi di capacità solare", dichiara Kristin Stuge, analista di Rystad Energy. 

Lo scenario a zero emissioni a cui molte Nazioni mirano ad arrivare entro il 2050 prevede che il 40% dell'energia elettrica mondiale (equivalente a 19 TW) sia generata dall'energia solare. 

Tuttavia, l’imminente aumento di 1,6° C della temperatura terrestre potrebbe innalzare quella percentuale fino al 53%, accrescendo la tendenza di installazione e utilizzo del fotovoltaico, compreso quello riciclato. 

Partendo dall’ipotesi secondo cui la vita media di un pannello solare è di 15 anni, Rystad Energy stima quali saranno i paesi che riusciranno a godere maggiormente dei benefici economici derivanti dal riciclaggio dei materiali fotovoltaici entro il 2037. 

Entro la fine del 2022, la Cina rappresenterà il 40% delle installazioni globali e, quando questi pannelli avranno trascorso 15 anni, il valore stimato del riciclaggio sarà di 3,8 miliardi di dollari, su un totale globale di 9,6 miliardi di dollari. L’India, considerato il secondo grande polo asiatico del fotovoltaico, raggiungerà invece un valore stimato di circa 800 milioni di dollari, seguita al terzo posto dal Giappone con 200 milioni dollari, mentre il valore derivante dal recupero dei materiali per l’Europa sarà di 1,4 miliardi. 

Cosa può essere riciclato? 

I materiali che possono essere riciclati sono alluminio, argento, rame e silicio. 

Tra questi l'argento rappresenta circa lo 0,05% del peso totale, ma costituisce il 14% del valore del materiale, mentre per ottenere la concentrazione necessaria di silicio è necessario attuare un processo energeticamente molto dispendioso che si riflette nel prezzo di rivendita relativamente elevato. Infine, il vetro è il materiale che occupa il volume maggiore in un pannello solare e ha il più alto tasso di riciclo, ma ha un valore di rivendita relativamente basso. 

Il recupero dei materiali fotovoltaici è essenziale per favorire il processo di decarbonizzazione, alleviare le tensioni nel settore minerario e ridurre l'impronta di carbonio dei pannelli. 

Per tale motivo, Rystad Energy si dichiara favorevole a potenziali future tasse dei governi sul carbonio, atte a cambiare la situazione dei costi con significativi guadagni di valore per l'industria del riciclaggio. 

Come vengono riciclati i materiali? 

Il processo inizia con lo smontaggio del pannello fotovoltaico, grazie al quale il telaio in alluminio e la scatola di giunzione sono separati dal pannello, macinati in pezzi e suddivisi per tipologia di materiale. 

Al giorno d’oggi esistono sul mercato diverse macchine per lo smontaggio del fotovoltaico, alcune anche in grado di aumentare ulteriormente il tasso di recupero dei materiali

Secondo il parere di Rystad Energy l’unica soluzione in grado di superare gli ostacoli e favorire la circolarità dei materiali e dei minerali nel settore dei pannelli fotovoltaici può derivare unicamente da una regolamentazione orientata verso lo sviluppo dell’industria del riciclo, economicamente redditizia nei prossimi anni.