Gli impianti solari a concentrazione potrebbero essere la strada per la decarbonizzazione dell’industria
All’interno del Centro Ricerche Casaccia dell’ENEA è stato realizzato un impianto solare a concentrazione nell’ambito della sperimentazione di infrastrutture per il settore dell’industria
Quasi tutta l’energia termica richiesta dall’industria mondiale deriva dalle fonti fossili, principalmente carbone, seguito da gas naturale e da petrolio, mentre è ancora molto bassa la quota ricoperta dalle rinnovabili, nonostante tutti gli sforzi e gli incentivi per promuovere l’uso di energie pulite e sistemi energetici sostenibili.
Circa la metà di questi consumi deriva dai settori energivori, cosiddetti “hard-to-abate”, ossia quei settori in cui l’elettrificazione è ancora molto difficile da realizzarsi. Per questo motivo il solare a concentrazione rappresenta una soluzione strategica per la decarbonizzazione di queste industrie: grazie all’impiego di sistemi di accumulo di energia termica, questa tecnologia può garantire una produzione affidabile e flessibile di calore, adattabile a molteplici processi industriali, a specifiche strategie di gestione ed esercizio, a diverse temperature, carichi termici e taglie di impianto.
Per integrare il proprio parco solare l’ENEA ha realizzato un nuovo impianto solare a concentrazione presso il Centro Ricerche della Casaccia, che verrà dedicato allo studio, alla sperimentazione e alla validazione di materiali, tecnologie e soluzioni innovative allo scopo di fornire energia proveniente dal sole alle industrie.
Un’innovativa e moderna infrastruttura di notevole importanza per la ricerca e lo sviluppo applicativo degli impianti solari a concentrazione, destinata agli enti di ricerca e industrie del settore e a supporto del trasferimento tecnologico,; nell’impianto, infatti, sarà possibile testare materiali e componenti innovativi in reali condizioni di funzionamento.
L’impianto è composto da un collettore solare lineare della lunghezza di 36 m, costituito da 425 specchi (62,5x125 cm), per un totale di circa 330 m2 di superficie riflettente, e ha una temperatura operativa massima di 320 °C e una potenza termica di circa 200 kW.
La nuova infrastruttura si presta oggi allo studio di applicazioni industriali di piccola/media taglia a medio/alta temperatura (>200 °C): queste consumano circa la metà dell’energia termica richiesta dall’industria ma ad oggi non esistono soluzioni tecnologiche “green” consolidate in grado di decarbonizzarle.
L’iniziativa dell’ENEA potrebbe essere determinante per molti settori industriali importanti nel nostro territorio, che potrebbero trarre dei notevoli vantaggi dall’energia solare, tra cui anche quelli che si occupano della produzione di acciaio, cemento, vetro, plastica.
“In Italia l’industria assorbe oltre il 40% della domanda nazionale di energia termica e ha un peso significativo, sia sui consumi globali che sulle emissioni di anidride carbonica che gli impegni internazionali e il Green New Deal ci impongono di ridurre, in linea con il target della neutralità climatica entro il 2050”, evidenzia Walter Gaggioli, responsabile della Divisione Solare Termico, Termodinamico e Smart Network dell’ENEA. “In questo contesto, la tecnologia del solare a concentrazione rappresenta un’importante opportunità per produrre calore, ridurre l’utilizzo di combustibili fossili e favorire la transizione ecologica grazie a una progressiva decarbonizzazione dei processi produttivi.”