Speciale 164
Il grande valore dell’acqua per il comfort domestico
Alcuni contenuti di questo speciale:
Articolo
di Maurizio Cudicio
Recupero e riutilizzo delle acque grigie
Con il termine “acque grigie” si identificano le acque di scarico libere da materiale fecale e dalle acque grasse derivanti dalle cucine. È il caso delle acque di scarico derivanti dalle docce, dalle vasche da bagno, dai lavandini e da utenze similari. Nella quasi totalità dei casi, queste acque sono collegate alla rete di scarico delle acque nere derivanti dai vasi e pertanto vengono inviate direttamente alla rete pubblica, quando invece potrebbero essere raccolte in modo separato predisponendo una rete specifica, in modo tale che vengano riutilizzate una seconda volta in maniera praticamente gratuita e permettendo un risparmio complessivo sulla richiesta idrica tra il 40% e il 50%.
Le acque grigie potrebbero essere inviate in appositi sistemi accumulo e, previo trattamento specifico, essere reimmesse nella rete di alimentazione delle cassette dei WC o essere riutilizzate dalle lavatrici, per la pulizia della propria abitazione o ancora per l’irrigazione del giardino.
In questo articolo vengono presentate due modalità di trattamento acqua per il riutilizzo delle acque grigie.
I sistemi di trattamento ad ozono prevedono una pre-filtrazione necessaria a trattenere il particolato più grossolano che potrebbe essere presente in sospensione, per poi passare a successivi sistemi di filtrazione sempre più precisi e in grado di trattenere prodotti sempre più piccoli come granulometria. Al termine della fase di filtrazione, l’acqua passa attraverso un sistema di debatterizzazione, nel quale il trattamento avviene attraverso il dosaggio di ozono, un gas dall’elevato potere sterilizzante ampiamente utilizzato in ambito sanitario per eliminare cariche batteriche, fungine e virali, in quanto ha la capacità di ridurre fino al 99,99% la concentrazione degli agenti patogeni. L’ozono è un prodotto omologato per la disinfezione dell’acqua, ma non si deve dimenticare, oltre a trattare l’acqua, è anche in grado di inattivare i recettori cellulari presenti sulla superficie virale, impedendo così il contatto tra virus e cellula bersaglio, garantendo l’arresto del meccanismo di riproduzione virale a livello della prima fase di invasione cellulare.
Una volta terminati questi processi, l’acqua sanificata è pronta per poter essere utilizzata in modo sicuro. L’acqua trattata dovrà essere stoccata in appositi contenitori per poter essere inviata alle utenze attraverso l’adozione di gruppi di pompaggio.; talvolta viene accumulata anche all’interno degli stessi serbatoi utilizzati per il recupero delle acque piovane che verranno presentati successivamente.

Le acque grigie possono essere trattate anche attraverso sistemi di filtrazione ad alta efficienza che mantengono invariata la conformazione chimico-fisica dell’acqua. Anche nel caso di questi trattamenti vengono mantenute le prime fasi di pre-filtrazione e filtrazione previste nei sistemi ad ozono. Durante i primi stadi di filtrazione, le acque vengono inviate ad uno speciale sistema di filtrazione nel quale, per mezzo di una pompa a bassa pressione, l’acqua attraversa una membrana speciale in grado di eseguire una separazione tra il liquido e la fase dispersa che contiene le particelle solide, in modo da ottenere acqua riutilizzabile.

Una domanda che può sorgere spontaneamente è se sia possibile recuperare energia termica dall’acqua calda scaricata, per esempio dalle docce. E in effetti è un procedimento possibile, grazie alla presenza sul mercato di speciali scambiatori di calore da collocare sulla rete di scarico delle docce. Questi recuperatori di calore vengono installati affinché l’acqua di alimentazione delle singole utenze possa recuperare l’energia presente nell’acqua di scarico che altrimenti verrebbe persa. Questo sistema di recupero energetico può permettere un risparmio dei consumi idrici compreso tra il 30% e il 75%, in base alle specifiche installative e alle condizioni di utilizzo delle utenze sanitarie.
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Le acque grigie potrebbero essere inviate in appositi sistemi accumulo e, previo trattamento specifico, essere reimmesse nella rete di alimentazione delle cassette dei WC o essere riutilizzate dalle lavatrici, per la pulizia della propria abitazione o ancora per l’irrigazione del giardino.
In questo articolo vengono presentate due modalità di trattamento acqua per il riutilizzo delle acque grigie.
I sistemi di trattamento ad ozono prevedono una pre-filtrazione necessaria a trattenere il particolato più grossolano che potrebbe essere presente in sospensione, per poi passare a successivi sistemi di filtrazione sempre più precisi e in grado di trattenere prodotti sempre più piccoli come granulometria. Al termine della fase di filtrazione, l’acqua passa attraverso un sistema di debatterizzazione, nel quale il trattamento avviene attraverso il dosaggio di ozono, un gas dall’elevato potere sterilizzante ampiamente utilizzato in ambito sanitario per eliminare cariche batteriche, fungine e virali, in quanto ha la capacità di ridurre fino al 99,99% la concentrazione degli agenti patogeni. L’ozono è un prodotto omologato per la disinfezione dell’acqua, ma non si deve dimenticare, oltre a trattare l’acqua, è anche in grado di inattivare i recettori cellulari presenti sulla superficie virale, impedendo così il contatto tra virus e cellula bersaglio, garantendo l’arresto del meccanismo di riproduzione virale a livello della prima fase di invasione cellulare.
Una volta terminati questi processi, l’acqua sanificata è pronta per poter essere utilizzata in modo sicuro. L’acqua trattata dovrà essere stoccata in appositi contenitori per poter essere inviata alle utenze attraverso l’adozione di gruppi di pompaggio.; talvolta viene accumulata anche all’interno degli stessi serbatoi utilizzati per il recupero delle acque piovane che verranno presentati successivamente.

Le acque grigie possono essere trattate anche attraverso sistemi di filtrazione ad alta efficienza che mantengono invariata la conformazione chimico-fisica dell’acqua. Anche nel caso di questi trattamenti vengono mantenute le prime fasi di pre-filtrazione e filtrazione previste nei sistemi ad ozono. Durante i primi stadi di filtrazione, le acque vengono inviate ad uno speciale sistema di filtrazione nel quale, per mezzo di una pompa a bassa pressione, l’acqua attraversa una membrana speciale in grado di eseguire una separazione tra il liquido e la fase dispersa che contiene le particelle solide, in modo da ottenere acqua riutilizzabile.

Una domanda che può sorgere spontaneamente è se sia possibile recuperare energia termica dall’acqua calda scaricata, per esempio dalle docce. E in effetti è un procedimento possibile, grazie alla presenza sul mercato di speciali scambiatori di calore da collocare sulla rete di scarico delle docce. Questi recuperatori di calore vengono installati affinché l’acqua di alimentazione delle singole utenze possa recuperare l’energia presente nell’acqua di scarico che altrimenti verrebbe persa. Questo sistema di recupero energetico può permettere un risparmio dei consumi idrici compreso tra il 30% e il 75%, in base alle specifiche installative e alle condizioni di utilizzo delle utenze sanitarie.
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In questo Speciale

Il grande valore dell’acqua per il comfort domestico
I sistemi per ridurre i consumi idrici e salvaguardare le risorse idriche

Recupero e riutilizzo delle acque nere
I processi per il recupero e riutilizzo delle acque nere

Il recupero delle acque piovane
L’importanza del recupero e dell’accumulo dell’acqua piovana

Il trattamento dell’acqua negli impianti termici
Le tipologie di trattamenti per l’acqua negli impianti di riscaldamento e acqua calda sani...