Focus Incentivi

15.07.2022

Record di spesa da 4,5 miliardi di euro per Super ecobonus 110%

Il Consiglio Nazionale Ingegneri attesta che l’impennata degli investimenti da 4,5 miliardi di euro nel mese di Giugno 2022 può incrementare il tasso di occupazione e la domanda diretta e indiretta nel settore edilizio  

Il Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri ha analizzato i dati degli investimenti relativi al Super ecobonus 110%, rilevando che nel solo mese di Giugno si è raggiunta la cifra più elevata che si sia registrata dall’inizio di questo incentivo nel 2020, ovvero 4,5 miliardi di euro

Nei primi due mesi dell’anno, infatti, gli investimenti erano a un livello molto contenuto, registrando un lieve aumento verso il periodo primaverile che superava di poco i 3 miliardi di euro. 

Il CNI spiega che questa impennata probabilmente è dovuta al termine fissato dal Governo per fare richiesta del Suberbonus 110% che è stato posto a Dicembre 2022, che ha spinto i cittadini e le imprese ad accelerare sugli interventi degli edifici unifamiliari.  

Anche i condomini testimoniano una tendenza di crescita per la riqualificazione energetica che li ha portati a raggiungere nei primi sei mesi del 2022 il 50% degli investimenti in Super ecobonus, mentre circa il 30% della spesa può essere attribuito agli edifici unifamiliari. 

Come ogni mese, l’entità degli investimenti effettuati fino ad ora da condomini, edifici unifamiliari e unità indipendenti sono stati raccolti e suddivisi per Regione all'interno dell’ultimo report mensile ENEA sul Superbonus. 

Stando a questi dati numerici, il CNI ha potuto sfatare la falsa convinzione di molti cittadini, secondo cui gli incentivi statali fossero utilizzati solamente per le ristrutturazioni su piccoli edifici.  

In realtà, gli interventi più consistenti si stanno concentrando in edifici urbani di grandi dimensioni, permettendo in questo modo di incrementare il livello di occupazione che si attesta attorno alle 300.000 unità di lavoro e, conseguentemente, di raggiungere una percentuale del 71% di lavori nei cantieri portati a termine

Il Centro Studi CNI afferma che i primi sei mesi del 2022 si chiudono con impegni di spesa che sfiorano i 19 miliardi di euro, una cifra da cui possono scaturire molteplici effetti economicamente rilevanti, come l’attivazione della domanda diretta di beni e servizi nel settore edilizio, ingegneristico e architettonico, ma anche l’aumento della domanda indiretta in tutti gli altri settori. 

L'incremento della produttività dei vari compartimenti può far raggiungere picchi di 40 miliardi di euro di introiti, con un gettito fiscale derivante dagli interventi stimato a 7,7 miliardi di euro

Il Super ecobonus movimenta investimenti tali che è impossibile non credere che questa misura possa determinare un effetto di crescita economica pervasiva, anche al netto dei fenomeni di forte surriscaldamento dei prezzi in atto. Nei primi sei mesi di questo anno abbiamo superato il livello di spesa registrato nell’intero 2021. È chiaro a tutti che i termini legati al livello delle detrazioni ed alcune procedure vanno ridefiniti, ma pensare di porre fine al processo di risanamento energetico appena iniziato rappresenterebbe, a nostro avviso, un grave errore. La Commissione Europea è sempre più determinata, anche alla luce della crisi energetica in atto, a dare attuazione alla proposta di Direttiva del 2021 n. 0426 con cui si stabilirà l’obbligo per gli edifici più vetusti di effettuare un doppio salto di classe energetica più in generale di rendere più efficienti, ove possibile, gli edifici dal punto di vista del risparmio di energia per riscaldamento e raffrescamento”, afferma Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri. 

La stabilizzazione dei bonus erogati dallo Stato potrebbe fornire una soluzione per tutte quelle famiglie italiane che oggigiorno vivono in povertà energetica a causa degli edifici in cui abitano, che per il 65% sono stati costruiti prima del 1977 e sono perciò soggetti a forti livelli di dispersione termica

Secondo il Presidente del Centro Studi CNI Giuseppe Margiotta, l’Italia è stato il paese UE “apri-fila” nell’utilizzo di incentivi finalizzati alla ristrutturazione degli immobili energeticamente svantaggiosi e, visti i risultati positivi, sarebbe controproducente porre un limite temporale al Superbonus 110%

Margiotta afferma che sarebbe auspicabile una revisione del Governo atta a consentire il proseguimento dell’opera di risanamento e riqualificazione energetica, senza aggravare al contempo il bilancio dello Stato.