Articolo di Maurizio Cudicio

Quando creare nuove derivazioni da tubazioni? Casistica e impianti interessati

Creare un nuovo punto acqua da un impianto esistente è una operazione non sempre semplice, soprattutto in tutti quei casi in cui è necessario garantire la continuità di funzionamento o non sia possibile fermare l’impianto. Pensiamo ad esempio ad un impianto antincendio a servizio di edifici di pubblica utilità come possono essere gli ospedali o più in generale tutti quegli edifici che devono garantire la continuità nell’erogazione dei servizi.
 
Non è di fatto ipotizzabile la chiusura temporanea di un intero reparto, ed ancor meno di un intero fabbricato. La maggior parte degli edifici del settore sanitario, come anche laboratori ed edifici strategici, o edifici ad uso industriali particolari del settore alimentare o farmaceutico, sono fabbricati “vivi”. La loro morfologia architettonica e distributiva è in costante e continua evoluzione, pertanto è necessario conoscere quali sono le tecnologie che permettono di eseguire nuove derivazioni senza comportare fermo impianti. In altri casi invece, è possibile fermare temporaneamente l’impianto, ma risulta troppo oneroso e particolarmente complicato svuotare l’impianto per realizzare la nuova derivazione e successivamente ricaricare e sfiatare l’impianto.
 
Gli impianti interessati sono:
  • Impianti antincendio
  • Impianti idrico sanitari
  • Impianti di climatizzazione
  • Impianti per il trasporto di acqua trattata
  • Impianti trasportanti fluidi gassosi
 
Le tecnologie che possono essere utilizzate per la realizzazione di nuove derivazioni in impianti esistenti, il cui funzionamento non può essere arrestato, possono essere riassunte in:
  • Congelamento delle tubazioni;
  • Utilizzo di palloni otturatori;
  • Impiego di collari di derivazione elettrosaldati con presa di carico con perforatore;
  • Giunti con sistema di taglio con perno esplosivo.