Speciale 50
L'industria del riscaldamento in Italia: storia, tradizione e innovazione
Intervista

Per il futuro puntiamo sulla VMC, anche per la climatizzazione

Un’azienda che compie più di 100 anni non ha certo bisogno di presentazioni, ma abbiamo deciso di parlare di futuro proprio con loro, i primi a costruire un radiatore multicolonna nel 1930 (il modello Charleston, inventato da Robert Zehnder). Il passaggio tecnologico più importante per questa azienda storicamente produttrice di radiatori, avviene nel 2001, con l’introduzione di Zehnder Comfosystem, definito come “ventilazione comfort”. Ne abbiamo parlato con Paolo Massetti, Country Manager Italia.

Incentivi fiscali del 65% e 50%, Conto Energia Termico: come si configurano i vostri prodotti all'interno della legislazione che norma tali forme di incentivo? Siete soddisfatti delle disposizioni normative in vigore?


«Il provvedimento e la conseguente detrazione fiscale, entrata in vigore in modo immediato a partire dal giorno 6 giugno 2013, prescrive che è detraibile il 65% delle spese sostenute per qualsiasi intervento, o insieme di interventi, che ottengono un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno un 20% ai valori riportati nelle tabelle dell’Allegato A del DM 11 marzo 2008. Contribuendo l’impianto di ventilazione all’abbattimento dei consumi energetici, l’impianto stesso rientra nel campo di applicazione della legislazione vigente, come ci sembra più che corretto».

Nelle nuove costruzioni, coibentazioni termiche sempre maggiori e serramenti sempre più performanti portano ad avere edifici con infiltrazioni d'aria sempre più esigue. Accade di frequente di riscontrare fenomeni di formazione di muffe risolvibili, per la maggior parte dei casi, con l'installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata. Raramente però si vedono tali impianti in edifici residenziali. Quali potrebbero essere le strategie per poter applicare maggiormente questa tecnologia?

«La mancanza di una normativa univoca sulla ventilazione meccanica controllata rimane una lacuna all’interno della legislazione attuale, soprattutto per l’assenza di una visione comune da parte degli enti certificatori, per il calcolo delle prestazioni degli impianti di ventilazione meccanica. L’unica normativa che affronta in modo preciso il rendimento dei recuperatori nelle loro diverse condizioni di funzionamento è la norma europea UNI EN 13141, sarebbe necessario che tale norma venisse armonizzata e recepita anche a livello di organismi di certificazione, che ad oggi adottano comportamenti disuniformi. Ricordiamoci inoltre che parliamo di una tipologia impiantistica di recente diffusione nel nostro Paese, per cui è necessaria una maggiore divulgazione attraverso informazione\formazione rivolta sia ai tecnici di settore sia ai privati. All’interno della nostra Azienda già da diverso tempo abbiamo una sala formazione e personale tecnico dedicato a corsi specifici di vari livelli e tematiche a seconda del pubblico a cui ci si rivolge».

Per un'abitazione media qual è il tempo di ritorno dell'investimento di installazione di un impianto VMC?

«Visto che i costi per la ventilazione meccanica sono abbastanza ridotti (dai 3000 ai 9000 € per abitazioni dai 70 ai 350 m2) e i consumi elettrici sono molto bassi (per i migliori recuperatori del mercato la potenza specifica può arrivare a valori inferiori a 0,25 watt / m3), crediamo non sia fondamentale valutare non solo il tempo di ritorno economico, ma anche l’importanza intrinseca dell’impianto stesso. Questa tipologia di impianto, che noi preferiamo chiamare “ventilazione comfort”, già come dice la parola stessa punta al benessere, cioè a uno stato di armonia tra l’individuo e l’ambiente, che caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona e dell’edificio stesso.
Se vogliamo indicare comunque un tempo di ritorno dell’investimento, possiamo dire che un impianto di ventilazione con recupero di calore ha un ritorno indicativamente in 10-11 anni, senza contare eventuali incentivi. La manutenzione dell’impianto viene fatta dall’utente stesso e consiste in poche operazioni che variano a livello temporale a seconda delle condizioni ambientali esterne. Indicativamente le operazioni da eseguire sono la pulizia dei filtri della macchina ogni sei mesi e sostituzione annuale, controllo mensile dei filtri delle bocchette e pulizia ogni 6 mesi, pulizia delle tubazioni ogni 10 anni, pulizia dello scambiatore ogni 4 anni».


Storia dell'industria del riscaldamento in Italia