Nuovi mercati africani spingono il fotovoltaico oltre il +60%
Boom solare in Africa: +60% di importazioni di pannelli, 25 Paesi oltre i 100 MW, contributi elettrici significativi anche in contesti marginali.
Il continente africano sta vivendo un’accelerazione storica nel settore solare: nei dodici mesi fino a giugno 2025, le importazioni di pannelli fotovoltaici dalla Cina hanno raggiunto 15 032 MW, con una crescita del 60% su base annua. Il boom riguarda non solo i grandi mercati come Sudafrica ed Egitto, ma anche Paesi emergenti come Nigeria, Algeria, Zambia, Botswana e altre 25 nazioni che hanno superato i 100 MW di import installati. In alcuni contesti marginali - come Sierra Leone, Chad, Somalia e Liberia - il potenziale installato potrebbe coprire tra il 10% e il 61% della domanda elettrica del 2023. Un turning point per il solare in Africa.
Una crescita diffusa oltre il Sudafrica
Il sorpasso del fotovoltaico in Africa non è più limitato a pochi Paesi: l’aumento del 60% nelle importazioni di pannelli dalla Cina ha interessato 20 nazioni africane che hanno stabilito un nuovo record, di cui 25 hanno importato almeno 100 MW nell’anno. Paesi come Algeria, Zambia, Botswana e Sudan hanno registrato incrementi a tre cifre: Algeria ha moltiplicato per 33 le sue importazioni, Zambia per 8, mentre altri come Liberia, Angola, Etiopia e DRC hanno triplicato i volumi.
Questo allargamento geografico segnala l’insorgere di una crescita sistemica del solare continentale, grazie anche alla riduzione dei costi legata alla supply chain cinese.
Riduzione del divario elettrico grazie a un piccolo ma significativo contributo solare
Il volume record di importazioni solari ha un impatto energetico reale. In Sierra Leone, 61% del fabbisogno elettrico 2023 potrebbe essere coperto solo con i pannelli importati nell’ultimo anno; seguono Chad (49%), Liberia, Somalia ed Eritrea (15–25%), Togo e Benin (10–11%). Complessivamente, 16 paesi potrebbero vedere un'integrazione pari almeno al 5% della propria generazione. Questo rappresenta un’opportunità unica per rafforzare l’alimentazione elettrica, soprattutto in zone tradizionalmente marginali.
Dalla dipendenza ai margini al boom dell'autoconsumo
Il cambiamento è proprio nel tipo di energia che i Paesi africani scelgono: il solare non è più una soluzione marginale, ma una fonte emergente di resilienza. Il repentino progresso della tecnologia e la riduzione dei prezzi favoriti dal mercato cinese hanno reso il fotovoltaico una soluzione efficace contro l’uso del diesel per le microreti, in particolare in contesti con reti fragili o energeticamente isolate. In Nigeria, per esempio, il risparmio sull’importazione di diesel può rendere redditizio il solare in meno di sei mesi.
Una pipeline solare che cresce ma resta modesta rispetto al potenziale
Nonostante questo boom, l’Africa è ancora lontana dal suo enorme potenziale solare: il continente ha oggi 20 GWp installati, cifra destinata a salire con nuovi progetti utili‑scale. Il divario rispetto all'obiettivo fissato dalla African Union (300 GW entro il 2030) è ancora ampio. Per accelerare l’espansione, è cruciale che i Paesi africani sviluppino capacità produttive locali, accesso a finanziamenti competitivi e infrastrutture integrate. Espandere la produzione interna (es. Egypt, Morocco) e sviluppare accordi strutturati con fondi internazionali come JETP e Mission 300, sarà decisivo per consolidare la transizione energetica.
