Minerali critici: +70% la domanda di cobalto, ma mancano investimenti e progetti. Il nuovo rapporto IEA
Il valore del mercato dei minerali critici destinati alla transizione energetica ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022

Pubblicato dall’International Energy Agency un nuovo rapporto in merito ai minerali critici.
L’analisi evidenza che, nonostante un aumento dei progetti pianificati per aumentare l’offerta, è necessario ancora molto lavoro da parte dei governi per garantire forniture di materiali critici diversificate e sostenibili per supportare le transizioni energetiche.
Minerali critici: i più richiesti sono il litio e il cobalto
Il report dell’IEA sul mercato dei minerali critici rivela che l’implementazione eccezionale delle tecnologie energetiche pulite sta generando una richiesta significativa di minerali come litio, cobalto, nichel e rame.
Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2022, si è conosciuto un aumento del 70% della domanda di cobalto e un aumento del 40% della richiesta di nichel. Il valore del mercato dei minerali destinati alla transizione energetica ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022 e continua a crescere rapidamente, diventando sempre più un punto focale per l’industria mineraria globale.
In risposta alla crescente domanda di minerali critici, gli investimenti nello sviluppo di materie prime essenziali sono cresciuti del 30% nel corso dell’anno precedente, a seguito di un incremento del 20% nel 2021.
Nel corso del 2022 il litio ha visto l’aumento più netto, con un balzo del 50%, seguito da rame e nichel. La significativa crescita delle spese aziendali per il potenziamento delle forniture minerali ha supportato l’accessibilità e l’accelerazione delle transizioni energetiche pulite, le quali dipenderanno ampiamente dalla disponibilità di materie prime critiche.
Se tutti i progetti pianificati fossero poi realizzati, probabilmente l’offerta potrebbe essere sufficiente a sostenere gli impegni nazionali sul clima annunciati dai governi. Tuttavia, secondo l’IEA sussiste un consistente rischio di ritardi nei progetti e, soprattutto, carenze specifiche nella tecnologia. Inoltre, sarebbero necessari altri progetti entro il 2030 in uno scenario che limiti il riscaldamento globale a 1,5°C.
Scarica il rapporto completo dell'International Energy Agency per leggere tutti i dati!
Documentazione disponibile
Focus Correlati

