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Mercato immobiliare, l'Agenzia delle Entrate certifica la ripresa nel 2014
Prove generali di uscita dalla crisi per il mercato immobiliare italiano, l'AE certifica un +3,6% nel terzo trimestre 2014. A trainare le grandi città come Firenze, Bologna e Roma.
L’ultima nota trimestrale Omi dell’Agenzia delle Entrate registra un cambio di tendenza all’interno del mercato immobiliare italiano: pare infatti che, da luglio a settembre 2014, le compravendite di immobili in Italia siano aumentate del 3,6%, l’equivalente di circa 206.945 transazioni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
E’ soprattutto il mercato residenziale, specialmente nelle grandi città italiane del Centro e Nord Italia, a registrare la crescita maggiore, in media del +4,1%, pari a un totale di 94.861 compravendite, con Firenze che guida la classifica (+22,8%), seguita da Bologna (18,7%) e Roma (11,8%).
Una svolta importante se si pensa che, secondo stime dell’AE, solo due anni fa il mercato immobiliare italiano per il residenziale registrava un calo del 5,1%.
Con l’eccezione delle sole province di Torino e Palermo, le restanti province delle grandi città italiane segnano in media un incremento del +4,4% nelle transazioni, riflettendo dunque l’andamento positivo dei rispettivi capoluoghi, come Firenze, Bologna, Genova e Napoli.
Bene anche il settore commerciale, che segna un +9% (circa 5.428 unità), con il Sud che ottiene il rialzo maggiore, seguito da Nord e Centro, e produttivo (capannoni e industrie), che registra un +1,6% (circa 2.014 unità), concentrate al Nord e Centro.
Il settore terziario (uffici e istituti di credito) continua invece a perdere quota per il dodicesimo trimestre consecutivo, attestandosi al -2% anche per il terzo trimestre 2014 ed unicamente al Nord.
In generale, si tratta di segnali finalmente positivi per il mercato immobiliare italiano, abituatosi nell’ultimo decennio a sopportare il peso della crisi, delle nuove tassazioni imposte e della burocrazia, con perdite in fatturato fino al 50% del totale.
Dal 2004 ad oggi, il settore immobiliare nazionale, nel suo complesso, ha evidenziato una contrazione elevata delle vendite, salvo sporadiche interruzioni al trend (come nel 2006 e 2011), con perdite accumulate di circa il 51% dal terzo trimestre 2005.
Negli ultimi due anni le variazioni percentuali relative alle compravendite di immobili in Italia, pur mantenendo il segno meno, tuttavia sono state meno intense, tanto che il 2014 si è aperto con un tasso tendenziale positivo, complice anche l’aumento delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici.
La recente proroga delle agevolazioni statali a tutto il 2015 alle aliquote vigenti e l’introduzione di nuovi incentivi, come il recente bonus anti-sismico, dovrebbero essere sufficienti, come evidenziano i risultati delle ultime analisi di settore, a rivitalizzare il settore dell’edilizia in Italia e tutti i micro-settori produttivi ad esso connessi.
Con più di un terzo del patrimonio immobiliare nazionale bisognoso di interventi profondi di riqualificazione, l’Italia offre un buon parterre immobiliare di partenza: occorre però stabilizzare le misure governative che stimolano i contribuenti ad avviare interventi di ristrutturazione&riqualificazione all’interno delle rispettive proprietà, come auspicato dal Presidente CNA Installazione e Impianti, Carmine Battipaglia, per il rilancio economico ed occupazionale del paese.
E’ soprattutto il mercato residenziale, specialmente nelle grandi città italiane del Centro e Nord Italia, a registrare la crescita maggiore, in media del +4,1%, pari a un totale di 94.861 compravendite, con Firenze che guida la classifica (+22,8%), seguita da Bologna (18,7%) e Roma (11,8%).
Una svolta importante se si pensa che, secondo stime dell’AE, solo due anni fa il mercato immobiliare italiano per il residenziale registrava un calo del 5,1%.
Con l’eccezione delle sole province di Torino e Palermo, le restanti province delle grandi città italiane segnano in media un incremento del +4,4% nelle transazioni, riflettendo dunque l’andamento positivo dei rispettivi capoluoghi, come Firenze, Bologna, Genova e Napoli.
Bene anche il settore commerciale, che segna un +9% (circa 5.428 unità), con il Sud che ottiene il rialzo maggiore, seguito da Nord e Centro, e produttivo (capannoni e industrie), che registra un +1,6% (circa 2.014 unità), concentrate al Nord e Centro.
Il settore terziario (uffici e istituti di credito) continua invece a perdere quota per il dodicesimo trimestre consecutivo, attestandosi al -2% anche per il terzo trimestre 2014 ed unicamente al Nord.
In generale, si tratta di segnali finalmente positivi per il mercato immobiliare italiano, abituatosi nell’ultimo decennio a sopportare il peso della crisi, delle nuove tassazioni imposte e della burocrazia, con perdite in fatturato fino al 50% del totale.
Dal 2004 ad oggi, il settore immobiliare nazionale, nel suo complesso, ha evidenziato una contrazione elevata delle vendite, salvo sporadiche interruzioni al trend (come nel 2006 e 2011), con perdite accumulate di circa il 51% dal terzo trimestre 2005.
Negli ultimi due anni le variazioni percentuali relative alle compravendite di immobili in Italia, pur mantenendo il segno meno, tuttavia sono state meno intense, tanto che il 2014 si è aperto con un tasso tendenziale positivo, complice anche l’aumento delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici.
La recente proroga delle agevolazioni statali a tutto il 2015 alle aliquote vigenti e l’introduzione di nuovi incentivi, come il recente bonus anti-sismico, dovrebbero essere sufficienti, come evidenziano i risultati delle ultime analisi di settore, a rivitalizzare il settore dell’edilizia in Italia e tutti i micro-settori produttivi ad esso connessi.
Con più di un terzo del patrimonio immobiliare nazionale bisognoso di interventi profondi di riqualificazione, l’Italia offre un buon parterre immobiliare di partenza: occorre però stabilizzare le misure governative che stimolano i contribuenti ad avviare interventi di ristrutturazione&riqualificazione all’interno delle rispettive proprietà, come auspicato dal Presidente CNA Installazione e Impianti, Carmine Battipaglia, per il rilancio economico ed occupazionale del paese.
