Speciale 101
Speciale MCE 2016
Articolo di Nicola Bano

MCE2016: l’impiantistica esce dalla crisi grazie a efficienza energetica e riqualificazioni

Oltre 2.100 espositori, di cui quasi la metà provenienti dall’estero, per oltre 155.000 visitatori: in leggero calo rispetto all’edizione 2014, ma con una quota maggiore di visitatori provenienti dall’estero (+5,5%), con rappresentanze da oltre 134 paesi, a dimostrare la vocazione sempre più internazionale di MCE che nel 2016 si dimostra senza ombra di dubbio il punto di riferimento per l’intero settore.

“Il risultato dell’edizione 2016 ci rende particolarmente orgogliosi del lavoro svolto al servizio del mercato, reso possibile anche grazie alla stretta collaborazione con le principali Associazioni di categoria tra le quali Aicarr, Angaisa, Anima, Assistal – ha dichiarato Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia (l'ente che organizza la manifestazione) – Il nostro impegno prosegue per essere ancora e sempre di più uno strumento strategico per lo sviluppo del business del settore, che rappresenta un’eccellenza italiana e un elemento di traino per l’economia del Paese”.

La differenza più importante rispetto all’ultima edizione, comunque, è che il settore è effettivamente in ripresa: il 2015 è stato infatti l’anno dell’impiantistica, dove l’idrotermosanitario ha fatto la parte del leone. Nonostante permanga una crisi sostanziale nel comparto dell’edilizia, infatti, l’impiantistica cresce, erodendo quote sempre più importanti ad altri settori.

Come a dire che ormai si costruisce sempre meno, ma si rinnova sempre di più: questo si traduce in meno consumo di cemento e di suolo, ma in una richiesta crescente di impianti più performanti e moderni, isolamenti termici e serramenti. Segno che, davvero, il mercato dell’edilizia sta subendo un cambiamento senza precedenti e che le cose non torneranno mai come prima.

Secondo i dati Cresme, presentati alla conferenza di apertura di MCE, in Italia la quota di mercato degli impianti sugli investimenti in costruzioni segna il 34%, su un valore della produzione stimato in 46 miliardi di euro. Con la crisi il settore dell’installazione impianti ha ridotto l’occupazione dell’11,8%, mentre nel resto dell’attività del settore delle costruzioni si è perso il 34,2% degli occupati. Quindi, non solo il mondo dell’installazione impianti ha retto meglio alla crisi, ma lo ha fatto attraverso la tenuta della forza lavoro più qualificata.

Dei 223 miliardi spesi in nuovi impianti dal 2002 al 2015, ben il 51% (113 miliardi) hanno riguardato impianti interni agli edifici (idrosanitari, cucine e lavanderie, gas e antincendio, termici e condizionamento del clima, interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi nonché reti di trasmissione dati; impianti elettromeccanici trasportatori e di sollevamento, ascensori e  scale mobili, pneumatici e antintrusione).

Ma veniamo alle tecnologie presentate tra gli stand. Possiamo dire che il filo conduttore di questa edizione di MCE 2016 è stato senza dubbio l’integrazione: integrazione tra impianti (termico ed elettrico), tra tecnologie (caldaia e pompa di calore, come nel caso degli impianti ibridi), ma anche integrazione tra generatori e sistemi di controllo sempre più evoluti e connessi.

Una tendenza che già si era osservata durante la scorsa edizione, che però in questo caso diventa diffusa e compiuta, forse per la prima volta, con una serie di soluzioni davvero interessanti e finalmente a prezzi di mercato.

Insomma, il concetto di Smart Home si è concretizzato, forse per la prima volta, non solo all’interno delle teorie e delle buone pratiche, ma soprattutto tra gli stand degli espositori, con diversi prodotti pronti e già presenti sul mercato o in uscita nei prossimi mesi. Prodotti che garantiscono un’integrazione finalmente percorribile e compiuta.

La grande evoluzione tecnologica di quest’anno non poteva che essere questa: visto che i generatori ormai sono arrivati ad un livello di efficienza energetica inimmaginabile fino a pochi anni fa, lo “scalino” che ancora doveva essere salito era proprio quello di una effettiva (e produttiva) integrazione tra sistemi diversi.

Diversi anche gli esempi, anche molto interessanti e realmente innovativi, di sistemi di comunicazione evoluti, in grado di integrare non solo le diverse componenti dell’impianto termico, ma anche i diversi impianti presenti all’interno dell’abitazione, rendendoli davvero aderenti alle esigenze degli abitanti in termini di comfort e risparmio energetico.

Anche gli impianti termici diventano quindi connessi in rete e possono interagire non solo con gli abitanti della casa ma anche, ad esempio, con i centri assistenza, che possono, grazie a queste tecnologie, risolvere i piccoli problemi di funzionamento da remoto, prima ancora che l’utente possa percepire il disagio di una caldaia andata in blocco.