Focus Mercati

21.07.2023
Ascolta il focus

Materiali critici: le catene di approvvigionamento sono vulnerabili e concentrate geograficamente. L’analisi IRENA

Le riserve di materiali critici non mancano ma i rischi di sfruttamento e violazione dei diritti umani per la comunità locali restano ancora troppo elevate

Diversificare le catene di approvvigionamento. Questo l’obiettivo evidenziato da IRENA nell’ultimo rapporto dal titolo “Geopolitics of the energy transition: Critical Materials”.

La transizione energetica richiede un drastico aumento della fornitura di materiali critici, ma attualmente le catene di approvvigionamento restano vulnerabili e concentrate geograficamente, con rischi sia dal punto di vista ambientale che sociale.

Di seguito, l’analisi del rapporto.

 

Materiali critici: l’estrazione e la lavorazione sono concentrate in pochi Paesi

Sebbene le riserve di materiali critici per la transizione energetica non manchino, le capacità globali di estrazione e raffinazione sono limitate.

IRENA, all’interno del rapporto, studia i rischi e le opportunità geopolitiche legati a una crescente domanda di materiali ritenendo fondamentale un approccio olistico per diversificare le catene di approvvigionamento, che al momento risultano frammentate.

L’estrazione e la lavorazione di materiali critici è geograficamente concentrata, con pochi Paesi e poche grandi aziende che riescono a svolgere un ruolo dominante. Shock esterni, protezionismo delle risorse, restrizioni all’esportazione e manipolazione del mercato potrebbero aumentare i rischi di carenza di approvvigionamento.

Nello specifico, l’estrazione di materiali critici è altamente concentrata in specifiche località geografiche:

  • Austrialia: litio;
  • Cina: Grafite;
  • Cile: rame e litio;
  • Repubblica Democratica del Congo: cobalto;
  • Indonesia: nichel;
  • Sud Africa: platino, iridio.

La lavorazione, secondo il rapporto, è ancora più concentrata, con la Cina che rappresenta oltre il 50% della fornitura mondiale raffinata di grafite, disprosio, cobalto, litio e manganese. L’industria dell’approvvigionamento è, quindi, dominata da poche grandi aziende, che di conseguenza portano a mercati oligopolistici.

 

Materiali critici: i processi di produzione e i rischi per le comunità locali

Dal lato delle riserve di materiale critico già estratto, esse sono ampiamente distribuite. I Paesi in via di sviluppo attualmente rappresentano la maggior parte della produzione globale attualmente necessaria alla transizione energetica.

Tuttavia, come è avvenuto per secoli con le industrie estrattive, le attività e i processi di produzione comportano, purtroppo, rischi per le comunità locali come abusi dei diritti umani, degrado del suolo o l’esaurimento e la contaminazione delle risorse idriche.

IRENA ritiene fondamentale la cooperazione internazionale per il rispetto degli standard per lo sviluppo sostenibile e per una catena di approvvigionamento sicura e diffusa.

Scarica il rapporto completo per leggere tutti i dati!

Documentazione disponibile

IRENA Report
Focus Tecnici - EN

Focus Correlati

Energia eolica, l’appello di WindEurope all’UE: garantire sostegno finanziario e parità di accesso alle materie prime critiche
Le prospettive al 2050 vedono l’eolico fornire fino al 50% di tutta l’energia dell’UE. Fon...
Materie prime critiche, rinnovabili e sistema elettrico sul tavolo del MASE. Tutte le novità
Il “Tavolo Nazionale per le materie prime critiche” prende forma. Spazio a rinnovabili, id...