Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile: il manifesto di Confindustria Energia
Il risultato del lavoro di Confindustria, dei sindacati e del MiTE: 10 punti per una transizione energetica giusta e sostenibile

Dalla collaborazione tra Confindustria Energia, le organizzazioni sindacali e il MiTE, è nata una serie di proposte che hanno portato all’elaborazione di un modello di sviluppo, presentato nei giorni scorsi al Presidente Mario Draghi, per una transizione energetica che sia giusta e sostenibile.
Il punto di partenza del manifesto, elaborato tenendo conto delle esigenze del paese in termini di obiettivi ambientali, di sviluppo produttivo e di competitività nei mercati internazionali, è proprio la necessità di un confronto continuo tra le parti sociali coinvolte e le istituzioni.
Per la realizzazione del manifesto “Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile” sono stati avviati 3 tavoli. Il primo tavolo, denominato Transizione energetica giusta ed efficiente, ha stabilito obiettivi e percorsi per la decarbonizzazione, con lo sviluppo di modelli di economia circolare, e ha analizzato le professioni e le tecnologie collegate e gli impatti economici e sociali, ribadendo l’importanza del dialogo e delle relazioni industriali.
Il secondo tavolo, Innovazione e Know how al servizio della filiera italiana, mira a massimizzare l’utilizzo delle risorse e degli asset esistenti e sviluppo delle filiere correlate, mantenendo la competitività del tessuto produttivo e favorendo investimenti. L’obiettivo è una decarbonizzazione economicamente sostenibile, soprattutto per i settori energivori hard-to-abate.
Innovazione e Kow how al servizio della trasformazione industriale e della salvaguardia dell’occupazione è il terzo tavolo, che promuove lo sviluppo delle tecnologie low carbon, l’adeguamento delle infrastrutture e l’evoluzione e la riqualificazione sia a livello professionale che per quanto riguarda la formazione. La riconversione delle aree industriali e gli ammortizzatori sociali saranno due fattori che giocheranno un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi posti dal tavolo.
Questo lavoro ha visto la partecipazione di più di 60 esperti, che hanno utilizzato un approccio che ha permesso di elaborare una proposta in grado di rispondere sia alle esigenze produttive che a quelle occupazionali.
Ecco i 10 punti del manifesto “Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile”:
1. Promuovere tutte le possibili soluzioni che, utilizzando strumenti e approcci dell'ecologia industriale, dimostrano le rispettive potenzialità di decarbonizzazione, adottando così una tassonomia inclusiva e tecnologicamente neutra, per favorire il ricorso a molteplici fonti e vettori rinnovabili e low-carbon e l’utilizzo di asset già disponibili, garantendo la sicurezza, la flessibilità e la competitività del sistema energetico in linea con i tempi necessari per la riconversione tecnologica e industriale;
2. Traguardare una transizione equa e giusta, garantendo strumenti e risorse di compensazione dei costi della transizione per consumatori e imprese e per contrastare la povertà energetica attraverso un costo sostenibile dell’energia e allineato con i Paesi europei, assicurando l’accessibilità economica e sociale a soluzioni compatibili con gli obiettivi climatici attraverso campagne specifiche per orientare i cittadini verso un consumo responsabile;
3. Sostenere una transizione “labour oriented” per il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali in termini quantitativi e professionali con risorse e investimenti vincolati alla creazione di lavoro e occasioni di reimpiego;
4. Valorizzare le Relazioni Industriali e Welfare con il ruolo della bilateralità, per individuare le soluzioni che meglio rispondano agli effetti e alle esigenze della transizione, potenziando le politiche passive di protezione del reddito e valorizzando le politiche attive del lavoro attraverso l’istituzione di un Fondo speciale pubblico per la transizione;
5. Favorire un nuovo modello di cooperazione strutturata tra Scuola-Università-Ricerca, Industria, Istituzioni e Sindacati, con la creazione di una Cabina di Regia, per definire e implementare la strategia nazionale in ambito energetico e per favorire la condivisione del Know-how, la formazione e la creazione di nuove competenze;
6. Garantire processi autorizzativi snelli ed efficaci e un adeguato sistema di governance che abbinati a nuove forme di dialogo con cittadini e comunità locali possano garantire certezza per gli investimenti della transizione e l’emersione di nuova occupazione green e circolare;
7. Favorire la transizione verso l’economia circolare prevedendo la produzione di vettori energetici sostenibili attraverso iniziative di sinergia con il territorio locale e di simbiosi industriale e la valorizzazione dei processi di riuso e riciclo delle risorse;
8. Sostenere investimenti in Ricerca e Sviluppo in ottica di rafforzamento e decarbonizzazione delle filiere italiane, anche per anticipare le tendenze del mercato, con il coinvolgimento degli Enti di Ricerca, delle Università e delle Imprese per la generazione di brevetti, creazione di startup ad alto contenuto innovativo e trasferimento tecnologico;
9. Prevedere premialità alle tecnologie più virtuose, anche attraverso la rimodulazione della fiscalità e politiche industriali adeguate, per favorirne l’implementazione e il rafforzamento delle filiere nazionali e della cooperazione internazionale, sviluppando la competitività e l’occupazione, anche esportando le nostre eccellenze tecnologiche;
10. Promuovere l’efficientamento del partenariato pubblico-privato attraverso la condivisione delle strategie relative alla revisione della disciplina europea sugli Aiuti di Stato.
Focus Correlati


