Speciale 31
Solare termico: sottovuoto o su pannello piano?
Intervista a Intervista a Valeria Verga, Segretario Generale Assolterm - Associazione Italiana Solare Termico

La ripresa delle rinnovabili termiche in Italia parte dalla Strategia Energetica Nazionale

Il solare termico è una tecnologia ormai matura anche in Italia. Nel 2012 alcune novità hanno incentivato (o stanno per farlo) l'installazione di impianti solari termici, imponendo anche delle certificazioni obbligatorie per gli installatori di impianti ad energie rinnovabili.
Ne abbiamo parlato con Valeria Verga, Segretario Generale di Assolterm.

Dott.ssa Verga, in relazione al Conto Energia Termico, che sarà pubblicato entro fine ottobre, quali aspettative ha?

«Prima di tutto aspetterei a dare per certa la pubblicazione a fine ottobre. Le notizie che ci arrivano dai ministeri in questo momento sono sicuramente incoraggianti ma ricordiamoci che il decreto

attuativo che dovrebbe avviare il nuovo incentivo previsto all'articolo 28 (Contributi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni) del decreto 28 del 2011 doveva uscire entro fine settembre dell'anno scorso, esattamente un anno fa. In ogni caso, ripeto, le notizie che abbiamo sono incoraggianti. Sembrerebbe che si stia per uscire dall'impasse e abbiamo ricevuto anche rassicurazioni sul fatto che gran parte delle nostre osservazioni all'ultima bozza fatta circolare in giugno siano state accolte dai ministeri. Cosa ci aspettiamo? Che veramente a fine ottobre venga pubblicato il decreto perché il mercato sta soffrendo soprattutto a causa di un quadro legislativo che manca di coerenza, affidabilità e di un orizzonte temporale sufficientemente lungo. Che l'incentivo sia almeno pari al 55% dell'investimento iniziale e che sia attribuito su un numero di anni compreso tra i 2 e i 5. Quello che infatti non rende appetibili oggi le detrazioni fiscali del 55% è il recupero in 10 anni, un periodo troppo lungo, soprattutto in questo momento di crisi. Che preveda, almeno per i piccoli impianti, una procedura sufficientemente semplificata che metta i cittadini, anche i cosiddetti "incapienti" (che non potevano avvalersi delle detrazioni fiscali) nelle condizioni di fruire in modo agevole dell'incentivo per installarsi in casa un impianto solare termico. Se tutte queste condizioni dovessero realizzarsi in tempi rapidi potremmo vedere riprendersi un settore che, ricordiamolo, nel 2011 ha chiuso con un -15/20%».

Dal 31 Maggio è entrato in vigore l'obbligo di coprire una parte della produzione termica dei nuovi edifici con energie rinnovabili, come giudicate questo provvedimento?

«Stiamo parlando dell'obbligo introdotto dal Decreto 28, che oltre a "obbligare" la copertura del 50% del fabbisogno di ACS con fonti rinnovabili (peraltro già previsto dal D. Lgs. 311/06) ha introdotto l'obbligo di coprire tutti i fabbisogni termici in una percentuale variabile nel tempo. Il 31 maggio è scattato l'obbligo di coprire il 20% dei fabbisogni termici complessivi, dal 2014 dovrà salire al 35% fino ad arrivare al 50% nel 2017. Pensiamo che l'obiettivo sia condivisibile ma che la normativa vada parzialmente rivista. Il fatto, per esempio, che l'obbligo si applichi solo alle ristrutturazioni rilevanti limita notevolmente il campo di applicazione. Auspichiamo che si torni al "più ragionevole" dettato del 311 dove l'obbligo si applicava anche alla ristrutturazione dell'impianto termico esistente. Per quanto riguarda le percentuali di cui sopra, l'obbligo di copertura del 20%, come da lei giustamente osservato, è già in vigore dal 31 maggio di quest'anno. Grazie agli standard energetici minimi obbligatori previsti per i nuovi edifici, i consumi medi per riscaldamento e raffrescamento degli stessi saranno sensibilmente più contenuti rispetto al passato. Ciò consente alla tecnologia del solare termico di esprimere tutta la sua potenzialità coprendo, anche con una superficie di collettori non eccessiva, la quota di consumi prevista dall'obbligo. Riteniamo però che l'allegato 3 del Decreto 28 vada rivisto perché le percentuali più alte, che entreranno in vigore in tempi abbastanza rapidi, sono poco realistiche e rischiano di favorire alcune tecnologie che non sempre hanno il miglior rapporto costi-benefici».

Pensa che il solare termico verrà danneggiato dalla competizione con altre fonti rinnovabili come le biomasse o le pompe di calore?

«Penso che la competizione tra tecnologie rinnovabili non esista e non debba esistere. La direzione, giustamente tracciata dalle direttive e road map europee, è quella dell'integrazione tra le tecnologie ed i sistemi ibridi. L'obiettivo dovrà essere quello di progettare e realizzare sistemi integrati dove le diverse tecnologie partecipano, ciascuna con le proprie caratteristiche, a soddisfare i fabbisogni energetici in modo efficiente e sostenibile».

Secondo voi come mai in Italia il solare termico, che pure rappresenta una filiera produttiva importante per il paese, è stato così penalizzato nelle incentivazioni alle rinnovabili a favore del fotovoltaico?

«Anche qui va ribadito che non c'è nessuna competizione o antagonismo tra solare termico e fotovoltaico. Sono due tecnologie molto diverse che soddisfano fabbisogni energetici diversi. Purtroppo, e questo è successo in tutta Europa e non solo da noi, per anni si è continuato a porre maggior enfasi sull'energia elettrica e di conseguenza sulle rinnovabili elettriche. In Italia tutto questo è sfociato in un forte squilibrio nell'incentivazione delle diverse tecnologie che, come la storia ha dimostrato, non ha portato a nulla di buono, nemmeno per il fotovoltaico. Adesso però le cose stanno cambiando e finalmente il governo si è reso conto, scrivendolo tra l'altro anche nella Strategia Energetica Nazionale, che è fondamentale puntare sulle rinnovabili termiche. Ovviamente vigileremo, insieme alle altre associazioni delle termiche, affinché alle dichiarazioni d'intenti seguano i fatti».

Entro la fine di quest'anno tutte le Regioni dovranno regolare la formazione e certificazione degli installatori di impianti rinnovabili. Qual è la vostra opinione in merito? Condividete le proposte di ENEA?

«Consideriamo da sempre quello della qualificazione e certificazione degli installatori un tema cruciale che è stato finora fin troppo trascurato. Proprio per questo motivo, anticipando di fatto quanto richiesto nella Direttiva 28, poi recepito dal D. Lgs. 28/11, abbiamo progettato e testato un programma di qualificazione e certificazione per gli installatori di impianti solari termici. Il ruolo di Eneaè molto importante in quanto dovrà garantire l'omogeneità degli schemi di qualificazione e certificazione su tutto il territorio nazionale. Spetta però alle associazioni, e su questo stiamo lavorando anche confrontandoci con le altre associazioni, che al proprio interno hanno le competenze e le risorse tecniche per poterlo fare, gestire il processo di formazione dei formatori e di rilascio di un'attestazione delle competenze acquisite. Si potrà poi discutere sulle modalità migliori per la certificazione di tutto questo processo che, come sappiamo, necessita di un soggetto terzo (ente certificatore)».