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04.08.2022

Italia Solare risponde al Ministro Cingolani: per il fotovoltaico servono norme e autorizzazioni più semplici per produrre almeno 8 GWp all’anno 

In una lettera inviata al MiTe, Italia Solare si contrappone alle dichiarazioni del Ministro Cingolani relative alla mancanza di materie prime per i pannelli solari: il problema riguarda le autorizzazioni VIA nazionali e le carenze normative 

Nei giorni scorsi Italia Solare, l’associazione italiana che sostiene la produzione e distribuzione di energia derivante da fonti rinnovabili e, in particolar modo, dal fotovoltaico, ha pubblicato una lettera in risposta ad alcune affermazioni pronunciate dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani

Il 27 Luglio scorso, infatti, durante la presentazione del Piano gas e della situazione energetica italiana, il Ministro Cingolani aveva asserito che le energie rinnovabili stavano godendo di un importante incremento dovuto al fatto che le richieste di connessioni per installare nuove stazioni di produzione di energia da rinnovabili raggiungevano 9 GW

A questa affermazione Italia Solare ha tenuto a precisare che il dato rilevante non debba essere il numero di richieste inviate, bensì la potenza fotovoltaica realmente entrata in servizio che, stando ai dati semestrali forniti da Terna, nei primi sei mesi del 2022 si registrava attorno a 1.012 MWp

Nonostante i dati forniti dimostrino una crescita sorprendente, se paragonata allo stesso periodo del 2021, secondo Italia Solare sarebbe comunque insufficiente ai fini del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal PNIEC, per i quali l’associazione stima che sarebbero necessari almeno 7-8 GWp all’anno

Secondo il Ministro Cingolani, attualmente l’impedimento più grande che starebbe frenando la diffusione di impianti fotovoltaici sarebbe la carenza di materie prime per la costruzione dei pannelli che solitamente vengono importate dalla Cina

La posizione di Italia Solare a riguardo sembra essere diversa, poiché all’interno della lettera, il presidente dell’associazione Rocco Viscontini precisa: “Le realizzazioni in corso o quelle terminate non riflettono però ancora le potenze già autorizzate. Il motivo non è nella mancanza dei moduli, come erroneamente affermato dal ministro, visto che possono arrivare in tutte le quantità necessarie se gli acquisti sono programmati con i consueti 4-5 mesi di preavviso, bensì nel clima di sfiducia generato dall’approvazione dell’art. 15bis che prevede il prelievo dei cosiddetti extra-profitti”. 

L’ art. 15-bis del D.L. 4/2022 stabilisce che, qualora il prezzo di mercato superi il prezzo equo stabilito dallo Stato italiano, la differenza tra i due valori rappresenta un “extra profitto” che dovrà essere versato al GSE, al fine di prelevare i maggiori profitti ottenuti dalla vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili

Italia Solare, perciò, sostiene che parte del problema sia da attribuire alla mancanza di provvedimenti da parte del Ministero che forniscano una garanzia sul prezzo di vendita dell’energia per un periodo prolungato, al fine di proteggere i produttori di energia green dagli interventi del Governo che arbitrariamente può decidere quale sia il prezzo più “equo” di vendita. 

Un'ulteriore causa relativa alla crescita troppo lenta del fotovoltaico individuata dall’associazione sarebbe da attribuirsi alla complessità delle procedure autorizzative, come dimostrato dal fatto che il maggior incremento delle autorizzazioni sia dovuto all’ottenimento della Valutazione d’Impatto Ambientale fornita dalle singole Regioni e non della VIA nazionale. 

In conclusione alla lettera scritta al MiTE, Italia Solare si rivolge direttamente al Ministro scrivendo: “Signor Ministro, ci permettiamo di invitare Lei, i Suoi uffici e gli organismi vigilati dal Suo Ministero a una comunicazione sulle fonti rinnovabili più adeguata a diffondere una effettiva e corretta conoscenza sullo stato di sviluppo, sulle prospettive, sui vantaggi e anche sugli effetti collaterali associati allo sviluppo delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico in particolare”. 

L'associazione puntualizza che ogni circa 4 GWp di fotovoltaico si risparmia circa un miliardo di metri cubi di gas, per cui il raggiungimento degli 8 GWp/anno comporterebbe una significativa riduzione della dipendenza dal gas pari a circa 2 miliardi di metri cubi l’anno