Fotovoltaico e sistemi di accumulo in Italia: buoni risultati nel 2021, ma siamo ancora lontani dagli obiettivi del PNIEC
I report sul fotovoltaico e sui sistemi di accumulo di Italia Solare, basato sui dati di Terna, evidenzia come nel 2021 ci sia stata una buona crescita in questo settore, ma che non raggiunge i risultati attesi dal PNIE
Scenario positivo per il fotovoltaico in Italia, che arriva a ottenere potenza fotovoltaica installata pari a 22.565,52 MW, grazie ai 936,38 MW installati nel 2021, un ottimo risultato che supera di gran lunga quello ottenuto nel 2020, quando rispetto al 2019 la crescita era stata di soli 686 MW.
Secondo i dati dei report elaborati da Italia Solare su fotovoltaico e sistemi di accumulo, basati sull’analisi dei dati periodici del sistema Gaudì di Terna, più della metà della nuova potenza installata ha riguardato impianti con potenza compresa tra 20 kW e 1 MW, e al 31 dicembre 2021 gli impianti connessi sono arrivati a superare il milione, e sono per la maggior parte impianti con potenza inferiore a 12 kW.
Il fotovoltaico in Italia: dati su potenza e impianti connessi
Le regioni che hanno una maggiore potenza installata, che supera i 1000 megawatt, sono: Puglia (2943 MW), poi Lombardia (2711 MW), Emilia-Romagna (2269 MW), Veneto (2213,80 MW), Piemonte (1785 MW), Sicilia (1529 MW), Lazio (1496 MW) e infine Marche (1415 MW). Agli ultimissimi posti troviamo Valle d’Aosta (26 MW), Liguria (126 MW) e Molise (388).
Tra il 2020 e il 2021, le regioni che hanno visto una variazione di potenza maggiore, che ha superato il 50%, sono state il Lazio, l’Abruzzo, la Calabria, il Veneto, le Marche, la Puglia, il Trentino Alto Adige e la Toscana, mentre per quanto riguarda l’andamento trimestrale, l’ultimo trimestre del 2021 è stato quello che riscontrato maggiori aumenti.
Guardando i dati relativi al numero di impianti, si nota che la classifica regionale non si discosta molto da quella della potenza installata. In testa si posizionano le tre regioni che superano i 100.000 impianti, che sono la Lombardia (160.586 impianti), il Veneto (147.494 impianti) e l’Emilia-Romagna (105.861 impianti), mentre a margine troviamo le regioni che non arrivano a 20.000 impianti, che sono la Valle d’Aosta (2.754 impianti), il Molise (4.726 impianti), la Basilicata (9451 impianti) e la Liguria (10.843).
Il report sui sistemi di accumulo in Italia al 2021
Per quanto riguarda la capacità connessa dei sistemi di accumulo invece, nel 2021 c’è stata una grande crescita dal 2020, con l’installazione di 431,42 MWh e di 35.064 nuovi impianti. Alla fine del 2021 la capacità connessa complessiva dei sistemi di accumulo era di 734,94 MWh, di cui 720, 36 MWh erano batterie al litio e circa 10 MWh di batterie al piombo, e il numero degli impianti realizzati è salito a 75.039.
Osservando i dati relativi alla capacità connessa per regione, si nota che attualmente primeggiano la Lombardia, grazie anche ai molti bandi avviati negli ultimi anni, e il Veneto, le uniche regioni che superato i 100 MWh. Seguono l’Emilia Romagna e il Piemonte, mentre tra gli ultimi posti troviamo la Valle d’Aosta, il Molise, la Basilicata, la Liguria e l’Umbria, che non arrivano neanche a 100 MWh.
Per quanto riguarda l’andamento trimestrale della capacità totale e dei i sistemi di accumulo connessi, il quarto trimestre del 2021 è stato decisamene il periodo più florido, in cui a livello nazionale sono stati installati 14.767 sistemi di accumulo e 210,3 MWh di capacità connessa.
Fotovoltaico: bene nel 2021, ma non abbastanza per il PNIEC
Dati positivi, che però non nascondo il ritardo rispetto agli obiettivi stabiliti dal PNIEC, di cui si è cominciato a discutere nel 2018 e nel gennaio 2020 il governo è riuscito a presentare la proposta, accettata poi dalla Commissione europea. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che stabilisce che l'Italia entro il 2030 dovrà raggiungere 114 GW di capacità produttiva da fonti rinnovabili e ridurre al contempo le emissioni di gas serra del 51% rispetto al 1990, prevede che il paese raggiunga i seguenti obiettivi:
- nei Consumi Finali Lordi il 30% dovrà essere di energia da fonti rinnovabili;
- nei Consumi Finali Lordi per i trasporti il 22% di energia dovrà arrivare da FER;
- sostanziale riduzione dei consumi di energia primaria;
- la riduzione, rispetto al 2005, del 33% dei gas serra per tutti i settori non ETS.
In merito all’energia rinnovabile da solare fotovoltaico, secondo il PNIEC, l’installazione media annuale dovrebbe essere, dal 2019 al 2030, di circa 3800 MW, ma, come evidenziano i dati, siamo ben lontani da questi numeri, in quanto nel 2021 l’Italia non è stata nemmeno in grado di raggiungere 1 MW, ma ci si è solo avvicinata. Un chiaro segnale del fatto che il percorso per promuovere l’installazione e l’utilizzo delle fonti rinnovabili in Italia è ancora lungo e tortuoso.