Isolamento termico: il nuovo indicatore elaborato da ENEA per valutare l’impatto energetico dei materiali isolanti
I Ricercatori ENEA hanno studiato l’utilizzo di materiali isolanti tradizionali e derivanti da fonti sostenibili. L’isolamento termico del futuro è green
ENEA ha introdotto un nuovo indicatore chiamato “Indice di Sostenibilità Economica e Ambientale (ISEA)” per valutare e confrontare l’impatto energetico, economico e ambientale dei diversi materiali utilizzati nell’isolamento termico degli edifici, tenendo conto della tipologia di costruzione e della zona climatica.
Gli studiosi dell’ENEA hanno condotto simulazioni energetiche su edifici situati in 60 città italiane, scelte per rappresentare al meglio il numero di abitazioni, la popolazione e le caratteristiche climatiche del Paese.
Isolamento termico: i materiali naturali a basso impatto ambientale
Nello sviluppo dell’indicatore, i ricercatori ENEA hanno studiato l’utilizzo di materiali isolanti tradizionali e materiali derivati da fonti naturali, seguendo un approccio basato sull’economia circolare e strategie energetiche efficienti.
I materiali isolanti naturali sono meno diffusi e utilizzati a causa del loro prezzo elevato, nonostante offrano un minore impatto ambientale lungo tutto il loro ciclo di vita, con emissioni di CO2 equivalenti comprese tra 1,2 e 2,2 kg/m2 a seconda della zona climatica.
L’analisi che i Ricercatori di ENEA hanno condotto ha evidenziato come il rapporto costi-benefici di tali materiali aumenti sia dal punto di vista economico che ambientale all’aumentare del fabbisogno energetico degli edifici, soprattutto nelle zone climatiche più fredde.
Ciò significa che i materiali bio-based sono paragonabili ai tradizionali materiali isolanti in termini di vantaggi economici, nonostante il loro prezzo sia più alto.
Isolamento termico: risparmi energetici per 1,3 mln di tonnellate equivalenti di petrolio
In Italia, il numero di unità immobiliari supera i 31 milioni, e oltre l’80% di esse è stato costruito prima del 1991 con poco più del 65% costruito prima del 1976.
La maggior parte delle abitazioni si trova nelle zone climatiche più fredde (il 48%), il 45% nelle zone temperate e meno del 9% nelle zone più calde.
Le abitazioni residenziali rappresentano più del 30% del consumo energetico nazionale e, grazie alle politiche finora implementate, sono stati ottenuti risparmi energetici cumulativi di circa 1,3 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep).
Fino ad oggi, tra tutte le azioni di miglioramento dell’efficienza energetica, l’isolamento termico rimane ancora la strategia principale per ridurre il consumo energetico complessivo, specialmente nei progetti di ristrutturazione.
Le parole dei Ricercatori ENEA sottolineano quanto importante sia il nuovo indicatore nella valutazione energetica: “Questo lavoro è un primo tentativo di valutazione combinata energetica, economica e ambientale dei materiali termoisolanti e mostra la sua importanza negli interventi di ristrutturazione edilizia, in quanto può determinare la scelta dei materiali isolanti”.
