Articolo di Arch. Simone Michelotto

Impianto di ventilazione meccanica controllata: quali sono le tipologie e i principali componenti?

Gli impianti di ventilazione meccanica forzata si possono categorizzare come segue:

  1. Centralizzato: impianto unico al servizio di un intero edificio, anche condominiale, costituito da un’unità principale posta in locale tecnico o nel sottotetto e da un sistema di canalizzazioni di estrazione ed immissione che arrivano agli ambienti principali delle unità immobiliari;
  2. Decentralizzato: impianto per singola unità immobiliare all’interno di un edificio, costituito da un sistema simile a quello descritto al punto precedente, con la peculiarità di essere meno ingombrante (generalmente la macchina principale si può facilmente ubicare in una controsoffittatura di vani accessori quali disimpegni, corridoi, ripostigli, etc.), totalmente indipendente e, pertanto, anche molto più versatile nella calibrazione e nelle regolazioni;
  3. Puntuale: impianto per singoli ambienti, costituito da unità dalle dimensioni ridotte, generalmente poste a parete, installabile in maniera poco invasiva (le opere edili si limitano ad un foro nella muratura perimetrale comunicante con l’esterno dal diametro piuttosto piccolo, comunque dimensionato in base all’ambiente servito) ed economicamente poco esoso.

Un’ulteriore suddivisione può essere fatta sul principio di gestione dei flussi d’aria che possono essere:

  1. A singolo flusso: non dissimili dai tradizionali aspiratori installati a parete, tali impianti funzionano in maniera continuativa (24 ore su 24) e possono disporre di comandi specifici per regolare la velocità delle ventole e i valori di umidità. La differenza tra questi impianti ed i tradizionali aspiratori sta nel fatto che il funzionamento è esattamente opposto in quanto l’aria viene prelevata dall’esterno, filtrata ed immessa nell’ambiente;
  2. A singolo flusso alternato (push-pull): impianto che prevede un ciclo in alternanza del flusso dell’aria estratta e di quella immessa. Il principale svantaggio di questi impianti, si tratta generalmente dei succitati impianti puntuali, sta nel fatto che il canale di estrazione ed immissione è il medesimo e che dunque, nonostante l’alta capacità filtrante, vi sia la possibilità di contaminazione da parte del flusso dell’aria in uscita verso il flusso dell’aria in entrata;
  3. A doppio flusso: questa tipologia è quella maggiormente utilizzata, le unità sono dotate di ventilatori e condotti dedicati all’estrazione, e di ventilatori e condotti separati dedicati all’immissione. Tali impianti sono dotati di sistemi di filtraggio sia in uscita, per preservare la macchina, che, naturalmente, in entrata per pulire l’aria da polveri e quant’altro. Il fatto di essere dotati di canalizzazioni sperate previene il problema della contaminazione dell’aria;
  4. P.I.V. (Positive Input Ventilation o positive pressure): unità di immissione funzionanti in pressione positiva, generalmente adatti per unità immobiliari indipendenti, che prevedono l’immissione e la distribuzione dell’aria esterna attraverso vani “comuni” quali vani scala o corridoi affinché il flusso raggiunga tutti i locali mediante apposite aperture che permettano il ricambio d’aria in maniera controllata. Questi tipi di sistemi utilizzano ventilatori per mantenere una pressione positiva o negativa all'interno dell'edificio rispetto all'ambiente esterno, prevenendo così l'infiltrazione di polvere e contaminanti dall'esterno; analogamente impianti a pressione negativa possono essere utilizzati per evacuare fumi e vapori nocivi all'esterno. In entrambi i casi il principio di funzionamento sta nella differenza di pressione tra ambienti da trattare e ambiente esterno.

Riguardo al funzionamento, generalmente gli impianti di VMC estraggono l’aria dagli ambienti nei quali si concentrano valori maggiori di umidità, vapori e fumi quali cucine e servizi igienici, i canali di estrazione portano quindi il flusso d’aria all’unità d’impianto nella quale avviene il cosiddetto recupero di calore, il quale consiste nel trasferimento dell’energia termica dell’aria in uscita verso l’aria in entrata mediante uno scambiatore di calore; l’aria prelevata dall’esterno, già filtrata, raggiunge così la medesima temperatura dell’aria estratta e viene infine immessa negli ambienti.

Un impianto di ventilazione meccanica forzata/controllata (VMF/VMC) è progettato per controllare il flusso d'aria all'interno di un edificio mediante l'uso di terminali di emissione, dispositivi di estrazione e dispositivi di regolazione.

Quali sono i principali componenti di un impianto di ventilazione meccanica controllata? 

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