Speciale 150
Impianti radianti, le informazioni fondamentali dall’installazione alla manutenzione
Articolo di Simone Michelotto

Impianti radianti: tipologie di pannelli, vantaggi e svantaggi

I vantaggi dei sistemi di riscaldamento a pannelli radianti sono molteplici: la pressoché totale mancanza di “elementi d’ingombro” come termosifoni o ventilconvettori negli ambienti che porta sicuramente un miglioramento estetico, unitamente alla libertà in materia di arredamento. L’assenza di spostamenti di masse d’aria a differenti temperature (moti convettivi) e l’assenza di zone più calde e zone più fredde all’interno del medesimo ambiente (condizione tipica degli impianti a pannelli radianti a parete) in favore dell’elevato comfort derivante da locali uniformemente riscaldati e con umidità relativa costante. Il funzionamento a bassa temperatura che comporta un minor impiego energetico e, di conseguenza, un risparmio anche economico; la maggiore possibilità di zonizzazione, termoregolazione e gestione per specifici locali e/o per singole esigenze; infine, evoluzione più recente, la possibilità di raffrescamento degli ambienti tramite il medesimo impianto.
 
Come accennato in precedenza, esistono diverse tipologie di pannelli radianti:
 
  • pannelli a pavimento: pannelli preformati o lisci, posati sui solai degli ambienti da climatizzare. Al di sotto del pannello vero e proprio viene posto uno strato isolante, generalmente posto sopra l’alleggerito; a posa avvenuta i pannelli vengono annegati nel massetto. Quest’ultimo dovrà rispondere a determinate caratteristiche per assicurare una buona resa dell’impianto radiante quali: la buona conduttività termica, la densità costante affinché il calore si propaghi uniformemente su tutto il pavimento, la resistenza meccanica, infine, non deve andare a discapito di una certa elasticità che permetta le dilatazioni causate dalle variazioni di temperatura. I massetti preformati sono conformati in modo tale da facilitare la posa delle tubazioni mediante la tipica struttura bugnata. Lo spessore di questa tipologia classica di pannello radiante è di circa 5 cm, comprensivi dello strato coibente ed al quale va aggiunto lo spessore del massetto e della finitura di pavimento; sono tuttavia sempre più diffusi, seppure ad un costo ancora sensibilmente maggiore, pannelli radianti a pavimento a basso spessore, che si aggirano sui 2,5/3 cm (comprensivi di isolante) e lavorano con specifici massetti autolivellanti a spessore ridotto, particolarmente indicati nei casi di ristrutturazione, ossia laddove è più frequente incontrare limitazioni relative all’innalzamento degli spessori di solaio. I pannelli lisci sono elementi termoisolanti di poliuretano espanso rivestiti su ambo i lati con pellicola in alluminio, sulla cui faccia superiore viene stampata una griglia di riferimento per la posa dei tubi che saranno ad essa ancorati mediante apposite graffatrici. Un’ulteriore tipologia di riscaldamento a pavimento cosiddetta a secco, costituita da pannelli in fibrogesso a bassissimo spessore, opportunamente fresati per l’alloggiamento dei tubi, che possono essere posati anche su pavimenti esistenti o su una soletta grezza e sopra i quali è possibile posare direttamente la pavimentazione (a seconda dei materiali di finitura sono necessari prodotti livellanti o elementi da interporre tra il pannello radiante e lo strato di finitura).
 
  • pannelli a soffitto: sistemi che stanno trovando ampia diffusione in ambiti sia residenziali che commerciali ed industriali; specialmente in quest’ultimo caso sono particolarmente indicati per climatizzare ambienti di notevoli dimensioni come edifici industriali, depositi e magazzini, in quanto in queste tipologie di edificio sono spesso presenti attrezzature, macchinari, impianti specifici, etc. che possono ostacolare un intervento sulla pavimentazione; i soffitti, pressoché privi di vincoli architettonici, si prestano perfettamente per l’installazione di questa tipologia di pannelli. Esistono moduli prefabbricati (generalmente in cartongesso) nei quali le serpentine di riscaldamento sono già inserite, questa tipologia di soluzioni ha il vantaggio velocizzare notevolmente i tempi di installazione dell’impianto. In altri casi gli elementi radianti sono installati direttamente a soffitto e successivamente controsoffittati.
 
  • pannelli a parete: nei pannelli di questo tipo le serpentine vengono disposte verticalmente all’interno delle pareti, possono essere annegate nell’intonaco oppure inserite all’interno di apposite contropareti. Di norma l’installazione dei pannelli viene effettuata soltanto in alcune pareti delle stanze da riscaldare, ovvero nelle pareti rivolte verso l’esterno; al di sotto delle tubazioni vengono posti degli isolanti che hanno lo scopo di ridurre la differenza di temperatura fra le pareti più fredde e quelle più calde.
 
  • Battiscopa radianti: il sistema è costituito da tubazioni di piccole dimensioni che vengono poste internamente a specifici battiscopa; il calore si propaga sulle pareti e viene poi ceduto all’ambiente per irraggiamento.
 
Gli svantaggi dell’impianto radiante a parete sono per lo più legati alla necessità di mantenere il più possibile libere le “pareti calde” in maniera tale che il calore possa diffondersi uniformemente, il che porta a vincoli dal punto di vista architettonico (vetrate, arredamento, etc.) ed al fatto che tale tipologia di impianto può non avere buone prestazioni in ambienti molto ampi. Motivo per cui, per sopperire a tali problematiche, spesso si utilizza una combinazione tra elementi radianti a parete e altre tipologie di pannello.