Focus Efficienza Energetica

02.02.2024

Il rapporto in crescita tra PIL e emissioni CO2 si è finalmente allentato. Ora occorre azzerarlo attraverso efficienza energetica e fonti rinnovabili

Il nuovo rapporto IEA evidenzia una diminuzione sostanziosa delle emissioni di CO2, ma è necessario fare di più per limitare il riscaldamento globale

Dall’inizio dell’era industriale, i combustibili fossili hanno svolto un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo economico, essendo la principale fonte di energia per la produzione di elettricità, il funzionamento di veicoli e l’industria.

Tuttavia, questa dipendenza ha strettamente influenzato l’aumento delle emissioni di gas serra, provocando non poche conseguenze negative per l’ambiente e la salute degli esseri umani.

Oggi, questo scenario sta cambiando grazie ai significativi miglioramenti nell’efficienza energetica e alla rapida espansione delle energie rinnovabili, elementi che stanno determinando un allentamento tra crescita del PIL e emissioni di CO2.

La nuova analisi IEA ci spiega perché.

 

Emissioni CO2: la diminuzione si registra sia nei Paesi sviluppati sia nelle economie emergenti

Nei Paesi sviluppati si è osservato che, nonostante la crescita economica, le emissioni di CO2 hanno raggiunto un picco nel 2007 per poi diminuire. Ad esempio, negli Stati Uniti il PIL è raddoppiato rispetto al 1990, ma le emissioni sono tornate ai livelli del 2007.

Analogamente, l’economia dell’UE è cresciuta del 66% mentre le emissioni di CO2 sono scese del 30% rispetto al 1990. Questa tendenza è comune anche ad altre economie avanzate, che insieme rappresentano oltre la metà del PIL globale e più di 1/3 del consumo energetico.

Anche in molte economie emergenti e in via di sviluppo, le traiettorie di crescita del PIL e delle emissioni di CO2 stanno iniziando a divergere. La Cina, ad esempio, ha visto la sua economia espandersi 14 volte dal 1990, con un incremento delle emissioni solo 5 volte superiore.

In India, la crescita del PIL ha superato quella delle emissioni di CO2 di oltre il 50%. Questi Paesi, assieme alle economie avanzate, costituiscono oltre l’80% del PIL mondiale e quasi il 70% della domanda energetica.

 

Alcune regioni hanno ancora un legame stretto tra Pil e emissioni CO2

Alcune regioni, come il Sud-Est asiatico e il Medio Oriente, hanno ancora un legame stretto tra crescita economica ed emissioni, principalmente a causa della dipendenza dal carbone e dai combustibili fossili a basso costo, nonché da politiche energetiche inefficaci.

Il World Energy Outlook suggerisce che, grazie alla rapida crescita degli investimenti in energie pulite, all’elettrificazione globale e ai miglioramenti nell’efficienza energetica, il legame tra PIL ed emissioni di CO2 si sta ulteriormente allentando.

In particolare, si prevede che le emissioni di CO2 raggiungeranno un picco ben prima del 2030, anche se il PIL globale continuerà a crescere.

Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi climatici globali è necessario non solo allentare, ma rompere completamente il legame tra crescita economica ed emissioni di CO2. Questo obiettivo è al centro di scenari più ambiziosi, come quello che prevede l’azzeramento netto delle emissioni entro il 2050, necessario per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali.

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