Focus Efficienza Energetica

20.11.2023

Decarbonizzazione, c’è ancora molto da fare: i sistemi di riscaldamento e raffreddamento responsabili del 27% delle emissioni

La nuova analisi di EHPA evidenzia carenze da parte degli Stati europei nella realizzazione degli obiettivi climatici ed energetici di decarbonizzazione

Per realizzare gli obiettivi climatici ed energetici, i Paesi dell’Unione Europea devono adottare strategie efficaci e durature. Uno dei punti cruciali è la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, responsabili del 27% delle emissioni di CO2 nell’UE.

 

Decarbonizzazione: l’Italia ha obiettivi ambiziosi per le energie rinnovabili

Dall’analisi dei Piani Nazionali per l’Energia e il Clima (PNIEC) effettuata da EHPA, emergono diversi aspetti. L’Italia, ad esempio, si distingue per i suoi obiettivi ambiziosi nelle energie rinnovabili, una tendenza condivisa da altri Paesi come Ungheria, Spagna, Lituania, Paesi Bassi e Slovacchia, specificamente nel settore del riscaldamento e raffreddamento.

Tuttavia, alcune lacune nei piani nazionali sono evidenti, soprattutto nella sottovalutazione delle pompe di calore, nonostante il loro ruolo chiave nella decarbonizzazione e nella sicurezza energetica. Ad esempio, il piano della Slovacchia non prevede incentivi specifici per queste tecnologie, al contrario di Paesi Bassi e Portogallo che ne promuovono attivamente l’uso.

EHPA evidenzia la preoccupazione in merito all’abbandono delle caldaie a combustibili fossili. Solo 10 Stati hanno pianificato la graduale eliminazione di questo tipo di caldaie; la Spagna non ha ancora fissato una data precisa e questo aspetto dovrebbe essere urgentemente integrato nel PNIEC, per favorire una sostituzione rapida e sicura dei metodi di riscaldamento a combustibile fossile.

Inoltre, è presente una spesa consistente di 3 miliardi di euro in apparecchi a combustibile fossile in Europa, con Italia, Belgio, Bulgaria, Grecia e Polonia tra i maggiori finanziatori. In Ungheria, ad esempio, sono stati stanziati ingenti fondi per sostenere i prezzi dei combustibili fossili nel 2024 ed è fondamentale interrompere questi sussidi.

 

Decarbonizzazione: eccessiva tassazione e poco sostegno finanziario

Allo stesso tempo, si rileva un’eccessiva tassazione sulle pompe di calore in alcuni Paesi. Lituania e Ungheria hanno adottato un’imposta IVA dello 0% su questi dispositivi, un esempio che dovrebbe essere seguito anche da altri Stati europei.

In questo senso, secondo EHPA, è fondamentale fornire sostegno finanziario ai consumatori, in particolare ai meno abbienti, e ridurre i costi energetici. Si dovrebbero anche considerare la creazione di “sportelli unici” per amplificare l’accesso alle informazioni sul passaggio alle pompe di calore.

Meno della metà degli Stati membri ha piani locali di riscaldamento, nonostante la loro importanza per un passaggio efficiente. Sarebbe utile che i paesi dell’UE contribuissero a un database sulla forza lavoro specializzata in pompe di calore, identificando e colmando le lacune di competenze.

Questo potenziamento è cruciale per raggiungere l’obiettivo di REPowerEU di installare 60 milioni di pompe di calore entro il 2030, stimolando l’azione climatica, l’indipendenza energetica e il settore industriale europeo.

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