Focus Efficienza Energetica

02.05.2024

Il Piano d’Azione per la modernizzazione delle reti energetiche: caratteristiche e sfide

L’applicazione del Piano d’Azione richiederà investimenti significativi, corrispondenti a 584 miliardi entro il 2030

Il 28 novembre 2023 ha segnato un punto di svolta significativo per la politica energetica europea con l’introduzione del Piano d’Azione per le Reti da parte della Commissione Europea. Articolato in 14 punti essenziali, questo piano si propone di rinnovare e modernizzare la rete elettrica dell’Unione Europea, preparandola a sostenere una transizione verso un sistema energetico pienamente elettrificato e basato sulle fonti rinnovabili.

Secondo WindEurope, la visione ambiziosa presentata richiede investimenti massicci, stimati in 584 miliardi di euro entro il 2030, per affrontare e superare le sfide infrastrutturali esistenti.

 

Modernizzare le reti energetiche: il piano lascia alcuni vuoti in termini di dettagli specifici

Il contesto attuale evidenzia una serie di limitazioni critiche nella rete esistente, incapace di integrare efficacemente le nuove capacità generative basate sulle fonti rinnovabili. Di fronte a una previsione di aumento della domanda di elettricità del 60% nei prossimi dieci anni, l’urgenza di aggiornamenti e miglioramenti diventa sempre più pressante.

La discussione su questi temi è stata al centro di eventi importanti quali il dialogo sulla transizione pulita del 26 febbraio, guidato dal vicepresidente esecutivo Maroš Šefčovič, e le tavole rotonde sulle reti del 25 marzo, ospitante da ENTSO-E, dimostrando che le infrastrutture delle reti rimangono una priorità politica di alto profilo all’interno dell’UE.

Attualmente, i ritardi nell’integrazione delle connessioni alla rete rappresentano uno degli ostacoli più significativi alla diffusione dell’energia eolica, un settore chiave per gli obiettivi di sostenibilità dell’UE. Il nuovo Piano d’Azione mira a risolvere molte di queste criticità strutturali, ma si scontra con la necessità di accelerare la gestione delle lunghissime code di attesa per le connessioni alla rete.

Il piano, pur essendo robusto in molte aree, lascia alcuni vuoti in termini di dettagli specifici su come gli Stati membri debbano prioritizzare la riserva di capacità di rete per le tecnologie energetiche a zero emissioni nette.

Nonostante ciò, il piano offre numerosi motivi di ottimismo, grazie all’inclusione di misure volte a rafforzare la pianificazione a lungo termine della rete.

L’incarico conferito a ENTSO-E per identificare le necessità infrastrutturali sia terrestri che marittime, compresi l’ottimizzazione dello stoccaggio e le infrastrutture per l’idrogeno, è una mossa che promette di portare benefici concreti. Inoltre, la riforma del mercato elettrico, attualmente in corso, e i nuovi principi per gli investimenti anticipati – inclusa la condivisione dei costi transfrontaliera per i progetti offshore – offrono agli operatori di sistema opportunità di ottenere ritorni sugli investimenti in tempi ragionevoli, nonostante la lunga durata dei progetti infrastrutturali.

 

Modernizzare le reti elettriche: fornitura per le reti, produzione di sottostazioni e trasformatori

L’annuncio che la Banca Europea per gli Investimenti si occuperà di identificare gli strumenti finanziari adatti a supportare gli investimenti nella rete è altrettanto rassicurante. Questo è fondamentale per garantire controgaranzie per grandi progetti infrastrutturali, che altrimenti rischiano di superare la capacità di esposizione delle banche private.

Il focus sulla standardizzazione nella catena di fornitura per le reti, inclusa la produzione di sottostazioni, trasformatori, cavi e quadri elettrici, è essenziale per espandere massivamente le capacità necessarie per affrontare le future esigenze energetiche.

Infine, il piano riconosce la necessità critica di migliorare la visibilità e la disponibilità della capacità di rete per gli sviluppatori di energie rinnovabili, che necessitano di più capacità e più rapidamente.

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