Speciale 93
Componentistica per la climatizzazione: le ultime innovazioni tecnologiche
14.10.2015
Intervista

Il mercato della climatizzazione: con la nuova etichetta energetica si trasformerà il rapporto tra installatore e utente finale


Incentivi, novità, efficienza energetica e nuove tecnologie. Un mercato in evoluzione e in continuo cambiamento, anche per l’entrata in vigore dei Regolamenti europei per l’etichettatura energetica e l’ecodesign.

Quali sono le tecnologie più interessanti e innovative degli ultimi anni? Hanno più successo nel mercato interno o all’estero? E che ruolo hanno i nuovi Regolamenti europei per soggetti della filiera?

Per saperne di più, abbiamo intervistato Federico Musazzi, segretario di Assotermica dal 2007, già da prima impegnato in ANIE ed esperto in efficienza energetica e rinnovabili.


Dott. Musazzi, quali sono le tecnologie che, negli ultimi anni, sono cresciute maggiormente come quota di mercato, considerando soprattutto l’influenza degli incentivi nel nostro Paese, tra cui il Conto Termico e il 65%?

«L’incentivo che ha funzionato in maniera maggiore è quello del 65%, quindi le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica.
Il Conto Termico ancora non funziona, tanto che è in fase di revisione proprio per renderlo più efficace.
Gli incentivi, dopo 7-8 anni dalla loro introduzione hanno, in effetti, invertito il trend di mercato, quindi hanno portato allo sviluppo di tecnologie a più alta efficienza: caldaie a condensazione, pompe di calore, solare termico (che però in questo momento sta vivendo una fase abbastanza difficile). In ogni caso, il mercato italiano è un mercato un po’ particolare rispetto agli altri Paesi europei, in quanto è ancora molto alta la quota di caldaie, di apparecchi tradizionali. Fino al 26 Settembre, passaggio per noi molto importante per l’entrata in vigore dei Regolamenti su Ecodesign ed etichettatura energetica, oltre il 60% del mercato era costituito da caldaie tradizionali».


Tra le tecnologie più interessanti, dunque, emergono le caldaie a condensazione. E le pompe di calore che ruolo hanno in tutto questo?

«Sono cresciute a doppia cifra, quindi con valori superiori anche a 10-15, anche 20% negli anni, ma rappresentano ancora una parte minoritaria del mercato. Diciamo che il 90% del venduto è caratterizzato da apparecchi a gas, e in questo senso le caldaie la fanno da padrone. All’interno di questi dati, il mercato italiano presenta ancora una fetta molto alta di caldaie di tipo tradizionale, che pian piano sta andando a diminuire, ma stiamo parlando di numeri ancora importanti».


Come si sta evolvendo il mercato interno della climatizzazione?

«Il mercato italiano ha sofferto una grave crisi negli ultimi anni e, se pensiamo solo a qualche anno fa quando arrivavamo a circa 900mila pezzi venduti, adesso siamo a circa 750mila apparecchi. Quindi, nel giro di pochi anni, il mercato si è drasticamente ridotto.
Adesso, oramai da qualche mese, c’è un po’ un’inversione di rotta, quindi diciamo che i segnali, quantomeno, non presentano questo segno meno generalizzato, ma inizia a esserci una timida ripresa. Ovviamente le nuove costruzioni sono sempre ferme, ed è proprio lì che si possono sperimentare tecnologie a più alta efficienza, più innovative. Però è un mercato bloccato… si punta sulla riqualificazione, e qualcosa si inizia a muovere».


Per quanto riguarda, invece, l’export, quali sono i paesi che stanno andando meglio?

«Dipende dai mercati, però diciamo che la grossa crisi che c’è stata in Italia in qualche modo è stata compensata dal fatto che alcuni mercato trainavano un po’ il settore. Mercati dell’est, come Russia e Polonia, sono andati discretamente bene e hanno salvato il settore, che comunque esporta al 54%. È un settore che, quindi, fa molto affidamento sull’estero, dove le tecnologie sono comunque apprezzate e conosciute».


È possibile rilevare una variazione sostanziale dei prezzi delle diverse tecnologie nell’ultimo periodo?

«Noi non abbiamo una rilevazione così dettagliata. A mio avviso è difficile dare un’indicazione generalizzata. Io non ho visto sensibili variazioni, adesso è prevedibile che diminuiranno i prezzi relativi alle tecnologie tradizionali. Però non ho notato dati significativi in questo senso».


Etichetta energetica ed efficienza: quali i vantaggi, ed eventualmente gli svantaggi, dei nuovi Regolamenti entrati in vigore, per i diversi soggetti della filiera?