I nuovi generatori termici di bassa potenza
L’evoluzione dei generatori termici di bassa potenza, quelli destinati cioè ad uso civile, negli ultimi trent’anni ha portato ad un aumento dei rendimenti e ad una drastica riduzione del costo dei generatori stessi. La fine degli anni novanta ha visto in Italia la diffusione dei generatori termici di ultima generazione meglio noti anche come caldaie a condensazione. In particolare questi prodotti riescono ad effettuare il recupero energetico del calore presente nei fumi di scarico tramite la loro condensazione ottenendo un risparmio di gas pari ad almeno il 20% fino a raggiungere il 35% a seconda delle dimensioni dell’appartamento e delle condizioni dell’impianto di climatizzazione invernale (riscaldamento). Tali caldaie, quando combinate con valvole termostatiche portano l’efficienza energetica dell’impianto ad aumentare ottenendo un risparmio che può variare dal 35% al 40% rispetto al consumo annuo di gas.
Nel frattempo, l’evoluzione del mercato dell’edilizia ha innescato una ricerca di prodotti più completi, portando così a considerare il generatore termico un punto centrale della casa dove gestire e accumulare il calore creato anche da fonti energetiche alternative (solare termico, pompe di calore o stufe a biomassa).
Le caldaie a condensazione sono prodotti realizzati in box monoblocco nei quali oltre alla caldaia stessa sono presenti un bollitore che permette di ricevere l’energia generata dal solare termico o dalla caldaia a legna ed una centralina fornita assieme generatore che gestisce le richieste del cliente (riscaldamento o ACS) azionando le varie fonti di calore collegate al box in maniera intelligente e dando precedenza al generatori più economici dal punto di vista energetico.
Esiste una seconda tipologia di caldaia, nata in questo periodo, che utilizza la stessa filosofia del primo ma che preferisce alternare un generatore a condensazione con una pompa di calore elettrica rispetto al solare termico o alle biomasse. In questo prodotto il generatore a condensazione viene azionato dal sistema di controllo quando la temperatura esterna è estremamente rigida o in supporto alla pompa di calore durante la preparazione dell’acqua calda sanitaria così da ottenere un rendimento massimo ponderando l’uso dei due generatori.
La ricerca di diversificare l’utilizzo di fonti energetiche ha portato altre aziende a sviluppare generatori ad alto rendimento a biomassa, elevando il rendimento delle caldaie a legna a livelli mai raggiunti ma soprattutto integrando il tutto con la gestione di impianti a bassa temperatura.
Un quarto ramo di ricerca ha portato lo sviluppo di generatori a condensazione che non usano metano ma bensì idrogeno. In questo caso il combustibile viene autoprodotto tramite un impianto fotovoltaico e stoccato in apposite bombole. A necessità da parte dell’edificio di energia termica o elettrica il combustore o la cella a combustibile vengono azionate producendo così la quantità di energia pertinente alla domanda interna.
Infine la diffusione di impianti di teleriscaldamento e di grossi impianti centralizzati ha portato alla creazione di caldaie senza fiamma, cioè di particolari kit idronici per lo scambio e la contabilizzazione del calore dalla rete principale all’utenza privata. Questi gruppi sono progettati per essere integrati con generatori a condensazione controllando la temperatura di ritorno al fine di far condensare la caldaia tramite un sistema a due vie (ciò invece non avviene con sistemi “analoghi” a tre vie). Questo tipo di caldaia permette di garantire all’utente l’autonomia totale nella regolazione interna della temperatura ambiente e l’assenza di fiamme o gas potenzialmente pericolosi all’interno delle unità riscaldate.