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02.11.2023
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Gas naturale: aumenta il divario tra domanda e offerta. Possibili 256 miliardi di metri cubi di capacità inutilizzata

Lo studio di Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) ha rilevato che la domanda di GNL in Europa potrebbe non superare i 150 miliardi di metri cubi

L’invasione russa dell’Ucraina ha indubbiamente scosso le fondamenta dell’approvvigionamento energetico europeo e ha innescato una serie di cambiamenti significativi nella politica energetica del continente.

In un’epoca in cui la sicurezza energetica è diventata una priorità indiscutibile, i principali Paesi europei stanno compiendo passi significativi per ridurre la loro dipendenza dal gas russo e garantire un approvvigionamento energetico più stabile e diversificato.

 

Gas naturale: le costruzioni di nuovi terminali continuano a crescere

Una delle misure chiave adottate è l’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) da fonti non russe. Questa strategia è mirata a diversificare le fonti di approvvigionamento e ridurre la vulnerabilità dell’Unione Europea (UE) alle fluttuazioni politiche e agli shock esterni. L’obiettivo dell’UE è ridurre la propria dipendenza dal gas russo di almeno 155 miliardi di metri cubi entro il 2030.

Per raggiungere questo obiettivo prezioso l’UE ha investito notevoli risorse nella creazione e nell’ampliamento di infrastrutture di importazione di GNL. Al momento, il continente europeo dispone di 36 terminali di importazione di GNL operativi, con altri 17 nuovi progetti in costruzione o in fase di pianificazione. Questo sforzo senza precedenti ha portato alla creazione di 36,5 miliardi di metri cubi di nuova capacità di rigassificazione di GNL in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

Tuttavia, nonostante queste attività, si è evidenziata una notevole discrepanza tra la domanda prevista di gas naturale liquefatto in Europa e la capacità di rigassificazione pianificata. Le importazioni di GNL rappresentavano circa il 34% del consumo di gas in Europa nel 2022, un significativo aumento rispetto al 19% del 2021. Nel 2023 le importazioni si sono stabilizzate, ma le costruzioni di nuovi terminali continuano a crescere.

Il recente studio dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) ha rilevato che la domanda di GNL in Europa potrebbe non superare i 150 miliardi di metri cubi entro il 2030, lasciando un potenziale divario di circa 256 miliardi di metri cubi di capacità inutilizzata.

 

Gas naturale: la stabilità dell’approvvigionamento energetico dei Paesi dell’UE

Inoltre, tra luglio e settembre 2023, si è registrato un calo significativo delle importazioni di GNL, con una diminuzione del 18% rispetto ai volumi importati nello stesso periodo del 2022. Questo suggerisce che, nonostante gli sforzi di espansione delle infrastrutture di GNL, l’Europa deve affrontare sfide nel mantenere una domanda costante e coerente con la capacità di rigassificazione.

In generale, quindi, come afferma IEEFA, l’invasione russa dell’Ucraina ha spinto l’Europa a rafforzare il proprio approvvigionamento energetico attraverso misure di efficienza e l’incremento delle importazioni di gas naturale da fonti non russe.

Tuttavia, la discrepanza tra la capacità di rigassificazione in costruzione e la domanda effettiva solleva interrogativi sul futuro delle importazioni di GNL in Europa. La stabilità dell’approvvigionamento energetico del continente resta una questione di primaria importanza, con la necessità di continuare a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione.

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