Fondi multilaterali per il clima e finanziamenti agevolati: una leva cruciale per la transizione energetica globale
I fondi multilaterali per il clima guidano la finanza agevolata per l’energia pulita nei paesi emergenti, sostenendo progetti scalabili e resilienti e favorendo reti, accumulo, mobilità elettrica e adattamento climatico.
I fondi multilaterali per il clima (FMC) rappresentano un pilastro strategico nel panorama della finanza internazionale per il clima, con l’obiettivo di sostenere le economie emergenti e in via di sviluppo nel percorso verso la transizione energetica e l’adattamento climatico.
Attraverso strumenti finanziari differenziati – sovvenzioni, prestiti agevolati ed equity – i FMC mobilitano risorse fondamentali per progetti energetici puliti e resilienti. Il loro ruolo si sta rafforzando grazie a un crescente coordinamento e allineamento tra i principali attori: Adaptation Fund, Climate Investment Funds, Global Environment Facility e Green Climate Fund. Una leva imprescindibile per accelerare la decarbonizzazione globale.
Finanzia agevolata e nuove strategie per mercati emergenti
Dal 2015 al 2024, i FMC hanno destinato circa 7,8 miliardi di dollari a progetti di energia pulita, di cui il 95% in Paesi emergenti e in via di sviluppo, concentrandosi soprattutto in Asia e Africa. I finanziamenti sono stati indirizzati principalmente alla generazione elettrica, ma cresce l’attenzione verso progetti di utilizzo finale, reti e accumulo, settori cruciali per la decarbonizzazione.
L’approccio finanziario varia tra i fondi: Adaptation Fund e Global Environment Facility puntano quasi esclusivamente sulle sovvenzioni, mentre Climate Investment Funds e Green Climate Fund combinano prestiti agevolati e investimenti equity per attrarre capitale privato e mobilitare risorse su larga scala. Un esempio virtuoso è il programma Climate Investor One, che ha già raccolto quasi un miliardo di dollari per progetti in 11 paesi.
Nonostante i progressi, persistono sfide significative: in Africa, solo il 56% dei fondi ricevuti è stato agevolato, evidenziando la necessità di strategie mirate per garantire capitali accessibili e incentivare progetti bancabili anche nelle aree a maggiore rischio.
Tendenze future e nuove opportunità per la transizione
L’allocazione dei finanziamenti FMC si sta progressivamente diversificando: la quota dedicata a solare ed eolico è scesa sotto il 50% nel 2024, mentre aumentano i fondi per reti, sistemi di accumulo e settori di utilizzo finale come edilizia, trasporti e industria.
In particolare, i progetti legati alla mobilità elettrica stanno ricevendo impulso grazie a iniziative mirate del Green Climate Fund, del Global Enviroment Facility e dei Climate Investment Funds, come l’India E-Mobility Financing Program e il Global Programme to Support Countries with the Shift to Electric Mobility.
Un altro caso emblematico è la Desert to Power G5 Sahel Facility, che combina fondi pubblici e privati per espandere infrastrutture elettriche e sistemi di accumulo in 5 Paesi africani. A livello sistemico, i fondi multilaterali stanno lavorando per armonizzare procedure e indicatori, semplificando l’accesso ai finanziamenti e riducendo i tempi si approvazione.
Il loro contributo non si limita alla mitigazione: sempre più spesso integrano obiettivi di adattamento climatico, come dimostrano i progetti recenti nelle Filippine e in Etiopia, in cui sistemi idrici alimentati da energia rinnovabile migliorano la resilienza locale. In un quadro globale caratterizzato da incertezze, i FMC rappresentano partner affidabili per abilitare una transizione energetica inclusiva e sostenibile.
