Focus Dal mondo

29.09.2022

Danni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2: pochi dubbi sull’intenzionalità delle esplosioni, ora è caccia al responsabile

Danni senza precedenti e forse irreparabili: le esplosioni registrate nei giorni scorsi nei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 mettono ancora più a rischio le forniture di gas verso l’Europa

Ciò che nei giorni scorsi è successo nel Mar Baltico non ha precedenti, e secondo le ultime notizie le fughe di gas, prima due nel Nord Stream 1 e uno nel Nord Stream 2, ora arriverebbero a quattro. Le esplosioni nel gasdotto hanno provocato danni gravissimi a diverse linee offshore, tanto che Nord Stream ha dichiarato che non è ancora in grado di stabilire quando il sistema potrà tornare operativo.

Un avvenimento che ha dell’incredibile e che va a peggiorare una situazione già di per sé drammatica. Il prezzo del gas era tornato a salire vertiginosamente: nei giorni scorsi il contratto Ttf ad Amsterdam ha superato i 200 euro toccando i 207 euro al megawattora (+19%), mentre oggi apre in calo e scende sotto i 200 euro al megawattora a 199 euro e alcuni Stati membri tornano a parlare di mettere un tetto al prezzo del gas.

La marina danese e gli specialisti della sicurezza tedesca stanno cercando di capire quale sia stata la causa del calo di pressione nei due gasdotti, ma la Svezia non ha dubbi sul fatto che si sia trattato di esplosioni, come riferisce l’Björn Lund, docente di sismologia presso la Swedish National Seismic Network, e secondo la Danimarca i danni sono stati causati intenzionalmente.

Si parla quindi di sabotaggio, ma ora bisogna indagare per ottenere chiarezza: è stato realmente attacco premeditato? E chi sarebbe il responsabile?

Russia, Ucraina e America si accusano a vicenda sulle esplosioni del gasdotto Nord Stream

La Commissione europea invita a non fare speculazioni troppo affrettate, ma la domanda che tutti si fanno è una sola: centra la Russia?

Kiev non esista a fare le prime accuse. "La 'fuga di gas' dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell'Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno" scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky.

Il Cremlino si difende sottolineando che le esplosioni rappresentano un grave danno anche per la Russia, visto che ha investito notevoli risorse per il gasdotto che la collega alla Germania che tra l’altro era pieno di gas costoso, ma sembra che anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskovnon non escluda che "la distruzione delle linee del gasdotto Nord Stream possa essere il risultato di un sabotaggio" riconoscendo che si tratta di una questione che tocca la sicurezza energetica dell'intero continente.

Per questo motivo Mosca ha aperto un'inchiesta per "terrorismo internazionale" e ha chiesto e ottenuto per domani una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sull'accaduto.

La Russia non ha perso l’occasione di tirare in ballo l’America accusandola del sabotaggio di Nord Stream, facendo riferimento a delle dichiarazioni fatte dal presidente Biden in più di un’occasione, che la Casa Bianca ha risposto prontamente ricollegando ad un’altra questione, ossia alla decisione della Germania di bloccare le attività del gasdotto in risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

Fughe di gas da Nord Stream: danni gravissimi al sistema e all’ambiente

Anche se il gasdotto era temporaneamente inutilizzato era pieno di gas: più della metà è già stata dispersa nell’atmosfera, e secondo l’agenzia danese per l’energia entro domenica fuoriuscirà anche il resto.

Oltre al danno economico, infatti, bisogna tenere conto anche di quello ambientale. Le immagini del gas che ribolle nel mare sono inquietanti, ma solo quado non ci sarà più gas nel tubo si potrà scendere in profondità per capire cosa effettivamente sia successo.

E si teme ancora di più per l’inverno che sta per arrivare: per ora gli stoccaggi italiani di gas toccano il 90%, ma con i costi che continuano a salire, il protrarsi del conflitto in Ucraina e questi presunti tentativi di sabotaggio nessun paese è tranquillo. Ecco perché mettere fine alla dipendenza energetica dell’Europa dal gas russo è diventata ancora di più una priorità.

 

Photocredits: ANSA.it