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Contabilizzazione del calore e D.Lgs. 141/2016: richiesti chiarimenti da AiCARR, CNI e ANACI
Contabilizzazione del calore e nuovo D.Lgs. 141/2016: AiCARR, ANACI e CNI chiedono chiarimenti al MiSE viste le numerose lacune.
Il D.Lgs. 141/2016, che sostituisce il D.Lgs. 102/2014, sembra avere diversi punti poco chiari in merito alla contabilizzazione del calore, tanto che il CNI, congiuntamente ad AiCARR e ad ANACI, ha presentato diversi quesiti al MiSE.
In seguito all’emanazione del D.Lgs. 18 Luglio 2016, n. 141, intitolato “Disposizioni integrative al D.Lgs. 4 Luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica”, le tre associazioni hanno analizzato attentamente il D.Lgs. (che va a sostituire il D.Lgs. 102/2014), e hanno rilevato diverse incongruenze che sono state prontamente segnalate al Ministero dello Sviluppo Economico.
Il primo dubbio sottoposto al MiSE, ad esempio, ha a che fare con la definizione di edificio polifunzionale, che sembra non essere mai stata modificata; non è chiaro, infatti, nel caso in cui ci sia un unico proprietario e/o un’unica destinazione d’uso, se il fabbricato si debba considerare un edificio polifunzionale o se sia obbligato ad adeguarsi a quanto previsto dal D.Lgs. a quanto previsto dal D.Lgs. 102/2014 (si parla, ad esempio, di edifici di proprietà di fondi immobiliari o di case popolari, dove c’è un solo proprietario e una sola destinazione d’uso).
Le associazioni segnalano, inoltre, una serie di definizioni non chiare o, comunque, lacunose, per le quali si richiede qualche dettaglio in più. Parliamo, ad esempio, di “riscaldamento e raffreddamento efficienti”, di “sistema di misurazione intelligente”, di “sistemi VRV e VRF”, per i quali non risulta chiaro come vadano trattati ai sensi del D.Lgs. 102/2014.
Ulteriori dubbi si riferiscono ai controlli metrologici successivi sui contatori dell’acqua, alle modalità di svolgimento e alla periodicità delle verifiche. Secondo quanto interpretato dalle associazioni, infatti, visto che oggi la verifica risulta particolarmente costosa, si procede direttamente alla sostituzione del contatore di fornitura, ma se il vincolo della verifica periodica fosse applicato anche ai contatori di ripartizione, questi ultimi risulterebbero fuori mercato, nonostante la loro maggiore affidabilità rispetto ai sistemi di ripartizione indiretta. Le associazioni chiedono al Ministero, dunque, se questa interpretazione sia condivisa.
Gli ultimi dubbi, infine, vengono espressi in riferimento ad alcuni articoli del nuovo D.Lgs. 141/2016 che, lo ricordiamo, va a sostituire il D.Lgs. 102/2014 sulla contabilizzazione del calore.
Le associazioni attendono dal MiSE tutti i chiarimenti del caso, vista l’importanza del decreto correttivo e la sua applicazione su tutto il territorio nazionale.
In seguito all’emanazione del D.Lgs. 18 Luglio 2016, n. 141, intitolato “Disposizioni integrative al D.Lgs. 4 Luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica”, le tre associazioni hanno analizzato attentamente il D.Lgs. (che va a sostituire il D.Lgs. 102/2014), e hanno rilevato diverse incongruenze che sono state prontamente segnalate al Ministero dello Sviluppo Economico.
Il primo dubbio sottoposto al MiSE, ad esempio, ha a che fare con la definizione di edificio polifunzionale, che sembra non essere mai stata modificata; non è chiaro, infatti, nel caso in cui ci sia un unico proprietario e/o un’unica destinazione d’uso, se il fabbricato si debba considerare un edificio polifunzionale o se sia obbligato ad adeguarsi a quanto previsto dal D.Lgs. a quanto previsto dal D.Lgs. 102/2014 (si parla, ad esempio, di edifici di proprietà di fondi immobiliari o di case popolari, dove c’è un solo proprietario e una sola destinazione d’uso).
Le associazioni segnalano, inoltre, una serie di definizioni non chiare o, comunque, lacunose, per le quali si richiede qualche dettaglio in più. Parliamo, ad esempio, di “riscaldamento e raffreddamento efficienti”, di “sistema di misurazione intelligente”, di “sistemi VRV e VRF”, per i quali non risulta chiaro come vadano trattati ai sensi del D.Lgs. 102/2014.
Ulteriori dubbi si riferiscono ai controlli metrologici successivi sui contatori dell’acqua, alle modalità di svolgimento e alla periodicità delle verifiche. Secondo quanto interpretato dalle associazioni, infatti, visto che oggi la verifica risulta particolarmente costosa, si procede direttamente alla sostituzione del contatore di fornitura, ma se il vincolo della verifica periodica fosse applicato anche ai contatori di ripartizione, questi ultimi risulterebbero fuori mercato, nonostante la loro maggiore affidabilità rispetto ai sistemi di ripartizione indiretta. Le associazioni chiedono al Ministero, dunque, se questa interpretazione sia condivisa.
Gli ultimi dubbi, infine, vengono espressi in riferimento ad alcuni articoli del nuovo D.Lgs. 141/2016 che, lo ricordiamo, va a sostituire il D.Lgs. 102/2014 sulla contabilizzazione del calore.
Le associazioni attendono dal MiSE tutti i chiarimenti del caso, vista l’importanza del decreto correttivo e la sua applicazione su tutto il territorio nazionale.
