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19.09.2022
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Come combattere il caro-energia: le proposte della Conferenza delle Regioni

In questo periodo senza precedenti si continua a discutere del caro-energia e degli effetti che sta avendo sull’economia italiana. La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome propone una serie di strategie breve e lungo termine per affrontare questa drammatica situazione

Il caro-energia si fa sempre più pesante, non ha investito solo le materie prime, ma anche i prodotti semi-lavorati, con aumenti iniziati già alla fine dell’anno scorso, che ormai hanno toccato le doppie cifre.

Il gas è la risorsa energetica che ha visto i costi più esorbitanti tra tutti, ma anche i prezzi di petrolio e carbone si sono alzati notevolmente.

Le cause sono varie, e riguardano diversi fattori, soprattutto lo squilibrio tra domanda e offerta, una condizione che sussisteva anche prima dell’invasione russa dell’Ucraina, che di certo l’ha aggravata pesantemente.

La Russia, infatti, è il principale fornitore di gas dell’Europa, ma nessun paese europeo dipende dal gas russo tanto quanto l’Italia. Secondo i dati Eurostat, infatti, nel nostro paese il gas naturale è la principale fonte di consumo sia per il settore della distribuzione di energia sia direttamente per la manifattura.

Per questo l’industria italiana e il benessere del Paese sono messi fortemente a rischio dal caro-energia e dal conflitto in corso: in un anno il costo dell’energia è aumentato di oltre il 300% mentre, rispetto al prezzo medio 2015-2019 (20 euro/MWh), l'aumento del prezzo del gas è del 1500% (300 euro/MWh).

Le misure a breve termine per il caro-energia

Qualche giorno fa la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha presentato un documento contente una serie di proposte per combattere il caro-energia inerenti a liquidità e credito d’imposta, incentivazione e facilitazione verso le fonti di energia rinnovabile, tetto al prezzo del gas, rateizzazione delle bollette, che vanno in due direzioni: una più urgente, da realizzare in tempi brevi, l’altra da concretizzare nel medio-lungo termine

“L’emergenza energetica che sta vivendo il Paese è senza precedenti e sta mettendo in seria difficoltà l’intero tessuto produttivo. Per questo occorre far fronte alle esigenze di aziende e famiglie con un’azione condivisa Governo–Regioni, partendo da un intervento urgente per destinare tutto il surplus derivante dal gettito all’abbattimento del costo delle bollette già emesse” sottolineano tre delle principali figure delle Conferenza.

Le strategie nel breve termine prevedono il potenziamento della misura del credito di imposta in merito alla spesa sostenuta dalle imprese per l’acquisto della componente energetica (elettrica, gas, carburante) e del micro credito liquidità, destinato solo a micro imprese, (che attualmente copre le esigenze sotto i 30/50 mila euro) per incrementare la liquidità delle imprese.

Inoltre, la crisi energetica potrebbe inoltre determinare, come avvenuto per l’emergenza da Covid -19, l’erosione del capitale sociale per molte micro imprese. Nel caso in cui le perdite delle società erodano il capitale sociale in misura tale da non consentire la continuità aziendale, la Conferenza chiede di prevedere il rinvio dell’esposizione delle perdite ai due anni successivi.

Un’ulteriore misura prevedere l’ampliamento della platea dei beneficiari del credito di imposta estendendolo anche alle imprese non energivore: la proposta riguarda la ridefinizione dei parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato indipendentemente dal fatto che siano classificate come imprese energivore.

Come affrontare il caro-energia nel medio-lungo periodo

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