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Certificazione Aria Pulita e rottamazione delle vecchie caldaie e stufe a legna e pellet: grazie al Conto Termico 2.0 incentivi fino al 65%
Certificazione Aria Pulita (AIEL): occorre immettere nel mercato stufe, caldaie e inserti-camino più nuovi e performanti per ridurre l'inquinamento.

In Italia attualmente vi sono circa 11 milioni di stufe, caldaie e inserti-camino alimentati da biocombustibili fossili come legna e pellet, ma solo il 10% di questi è stato installato meno di sette anni fa. Il resto risulta essere molto datato, con dispositivi che ormai sono in opera da quasi vent’anni. Questo comporta maggiori emissioni di polveri nell’aria che, chiaramente, ne peggiorano la qualità.
Per questo AIEL, l'associazione nazionale che rappresenta le aziende della filiera legno-energia, sta promuovendo il turn over tecnologico dei generatori termici obsoleti con passaggio a tecnologie più moderne.
Il riscaldamento domestico infatti è il principale responsabile dell’inquinamento dell’aria nei mesi invernali, e gli obblighi di legge che vietano le stufe a pellet o di superare i 20 gradi negli ambienti interni nelle giornate di rischio smog non sono praticabili in quanto manca un sistema di controllo e vigilanza. Servono, quindi, misure strutturali e strategie energetiche a lungo termine, che incentivino l’efficienza energetica e la qualità dell’aria grazie a dispositivi serviti da fonti rinnovabili.
AIEL ricorda che in Italia esiste il Conto Termico 2.0, che consente già di rottamare il vecchio generatore di riscaldamento con uno più tecnologico: il plafond a disposizione è di 900 milioni di euro e ad oggi solo il 6% è stato sfruttato. Una percentuale bassissima dovuta alla scarsa conoscenza di questo importante incentivo.
In merito alle biomasse legnose, infatti, il Conto Termico incentiva la sostituzione di generatori a gasolio, olio combustibile, carbone e biomassa per il passaggio a generatori a biomassa legnosa, prevedendo una maggiorazione dell’incentivo in funzione del miglioramento delle performance emissive del nuovo generatore che si decide di installare: l’incentivo, erogato tramite bonifico bancario, può arrivare a coprire fino al 65% dell’investimento affrontato ed è diretto a privati, imprese e pubblica amministrazione.
Inoltre AIEL ha sviluppato Aria Pulita, la certificazione per stufe, inserti e caldaie domestiche a legna e pellet che consente di rendere più trasparente e tangibile la tecnologia applicata ai nuovi generatori dalle case che li producono: Aria Pulita classifica i generatori sulla base delle performance in termini di emissioni e rendimento e assegna un numero di stelle crescente da 2 a 4 man mano che le performance migliorano. Non vengono classificati i prodotti corrispondenti ad una sola stella, sebbene rispettino i requisiti previsti per le emissioni.
I prodotti certificati con 3 stelle garantiscono emissioni di polveri ridotte del 60%, mentre prodotti con 4 stelle garantiscono emissioni di polveri ridotte del 70%.
Lombarda e Veneto hanno già adottato misure per le giornate critiche con sforamento di PM10, consentendo solo ai prodotti certificati con 3 e 4 stelle di funzionare anche nei giorni con maggior concentrazione di polveri sottili. L’Emilia Romagna sta adottando misure simili mentre nelle altre regioni ancora manca una regolamentazione.
«Sarebbe necessario rottamare 4-5 milioni di generatori a legna nei prossimi dieci anni - spiega Valter Francescato, direttore tecnico di AIEL - Questo creerebbe enormi benefici in termini ambientali per la riduzione dei consumi e delle emissioni legata ad apparecchi più efficienti e meno inquinanti e anche in termini occupazionali, basti pensare alla necessità di figure come progettisti, installatori, manutentori, costruttori, produttori di biocombustibili».
Per questo AIEL, l'associazione nazionale che rappresenta le aziende della filiera legno-energia, sta promuovendo il turn over tecnologico dei generatori termici obsoleti con passaggio a tecnologie più moderne.
Il riscaldamento domestico infatti è il principale responsabile dell’inquinamento dell’aria nei mesi invernali, e gli obblighi di legge che vietano le stufe a pellet o di superare i 20 gradi negli ambienti interni nelle giornate di rischio smog non sono praticabili in quanto manca un sistema di controllo e vigilanza. Servono, quindi, misure strutturali e strategie energetiche a lungo termine, che incentivino l’efficienza energetica e la qualità dell’aria grazie a dispositivi serviti da fonti rinnovabili.
AIEL ricorda che in Italia esiste il Conto Termico 2.0, che consente già di rottamare il vecchio generatore di riscaldamento con uno più tecnologico: il plafond a disposizione è di 900 milioni di euro e ad oggi solo il 6% è stato sfruttato. Una percentuale bassissima dovuta alla scarsa conoscenza di questo importante incentivo.
In merito alle biomasse legnose, infatti, il Conto Termico incentiva la sostituzione di generatori a gasolio, olio combustibile, carbone e biomassa per il passaggio a generatori a biomassa legnosa, prevedendo una maggiorazione dell’incentivo in funzione del miglioramento delle performance emissive del nuovo generatore che si decide di installare: l’incentivo, erogato tramite bonifico bancario, può arrivare a coprire fino al 65% dell’investimento affrontato ed è diretto a privati, imprese e pubblica amministrazione.
Inoltre AIEL ha sviluppato Aria Pulita, la certificazione per stufe, inserti e caldaie domestiche a legna e pellet che consente di rendere più trasparente e tangibile la tecnologia applicata ai nuovi generatori dalle case che li producono: Aria Pulita classifica i generatori sulla base delle performance in termini di emissioni e rendimento e assegna un numero di stelle crescente da 2 a 4 man mano che le performance migliorano. Non vengono classificati i prodotti corrispondenti ad una sola stella, sebbene rispettino i requisiti previsti per le emissioni.
I prodotti certificati con 3 stelle garantiscono emissioni di polveri ridotte del 60%, mentre prodotti con 4 stelle garantiscono emissioni di polveri ridotte del 70%.
Lombarda e Veneto hanno già adottato misure per le giornate critiche con sforamento di PM10, consentendo solo ai prodotti certificati con 3 e 4 stelle di funzionare anche nei giorni con maggior concentrazione di polveri sottili. L’Emilia Romagna sta adottando misure simili mentre nelle altre regioni ancora manca una regolamentazione.
«Sarebbe necessario rottamare 4-5 milioni di generatori a legna nei prossimi dieci anni - spiega Valter Francescato, direttore tecnico di AIEL - Questo creerebbe enormi benefici in termini ambientali per la riduzione dei consumi e delle emissioni legata ad apparecchi più efficienti e meno inquinanti e anche in termini occupazionali, basti pensare alla necessità di figure come progettisti, installatori, manutentori, costruttori, produttori di biocombustibili».