Focus Efficienza Energetica

14.10.2021

Aumento dei costi dell’energia: Cingolani annuncia una riunione straordinaria dei ministri europei

Il 26 ottobre si terrà la riunione dei ministri dell’energia degli Stati membri per valutare come affrontare e risolvere la questione del rincaro dei prezzi dell’energia

Il prossimo 26 ottobre 2021 si terrà una riunione straordinaria dei ministri dell’energia degli Stati membri dell’Unione Europea per discutere degli effetti economici e sociali causati dall’aumento dei costi dell’energia.

Lo ha annunciato ieri il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha sottolineato come il problema del rincaro delle bollette sia una questione estremamente urgente per l’Italia, dichiarando che il ministero ha già iniziato a fare una valutazione degli scenari a cui potremmo assistere il prossimo inverno.

L’intervento del governo non si è fatto attendere: sono infatti stati adottati con particolare urgenza due decreti a sostegno soprattutto i cittadini più in difficoltà, che hanno potenziato i bonus sociali messo a loro disposizione (bonus gas e bonus elettricità) e che hanno permesso all’ARERA di annullare, al momento per questo ultimo trimestre dell’anno, gli oneri  di sistema in bolletta.

Ma a quanto ammontano questi rincari? Secondo i calcoli effettuati, per quest’anno l’aumento della spesa energetica annuale della famiglia-tipo sarà di circa 145 euro per l’elettricità, mentre per il gas arriverà intorno ai 155 euro.

L’aumento dei costi c’è dunque, e non è certamente irrilevante. Ma come sottolinea Cingolani, oltre a cercare di rimediare ai danni causati, è necessario indagare più approfonditamente anche le cause di questo aumento, per avere una panoramica più chiara.

Sicuramente tra i fattori che incidono di più rientrano l’innalzamento dei costi del gas e delle materie prime ma anche il prezzo dei permessi di emissione di CO2 danno il loro contributo, e bisogna tenere a mente che si tratta di una situazione che si sta registrando non solo in Italia, ma anche in molti altri paesi europei.

“Il sistema italiano di approvvigionamento del gas naturale è storicamente il più diversificato d’Europa e questo ci dà un po’ più di libertà, in particolare con cinque gasdotti di importazione alimentati da produzioni provenienti principalmente da Russia, Algeria, Nord Europa, Libia e Azerbaijan. L’Italia può contare su una produzione nazionale che fornisce circa il 10% dei consumi interni annui e su tre rigassificatori. Inoltre, il sistema italiano è dotato di un discreto numero di siti di stoccaggio che garantiscono, specialmente durante i periodi invernali in cui la domanda è più elevata, la sicurezza della fornitura giornaliera coprendo i picchi di richiesta” ha dichiarato il ministro Cingolani.

Ciò che si sta rendendo sempre più necessario è l’avvio delle iniziative previste dal PNRR, poiché l’incremento dei prezzi dell’energia dimostra come la decarbonizzazione stia diventando una questione sempre più urgente, e contrariamente a quanto sostenuto da alcuni qualche settimana fa, non sono le energie rinnovabili la causa dell’aumento dei costi dell’energia. Anzi, la situazione che si è creata con l’incremento del prezzo del gas ha messo in evidenza come la dipendenza dalle fonti energetiche meno pulite porti a risultati tutt’altro che positivi.

L’aumento dei prezzi dell’energia però non danneggia solo i consumatori: come dichiarato dal presidente russo Vladimir Putin qualche giorno fa, questa condizione è un problema anche per i produttori, e la Russia si impegnerà a fornire all’Europa il gas che necessita. C’è un impellente bisogno di stabilità nel mercato energetico, ha dichiarato il capo del Cremlino, che ha sottolineato l’importanza del dialogo tra i produttori di gas e i consumatori, nonché tra i diversi paesi europei, per risolvere quanto prima possibile questa situazione.

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