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Approvato il Decreto FER 1: via ai meccanismi di incentivazione dopo l’ok della CE
La Commissione Europea ha dato il via libera al Decreto FER 1 approvando le misure di incentivazione che sosterranno la produzione elettrica da rinnovabili
In seguito a lunghe analisi e a speculazioni provenienti da numerose parti, la Commissione Europea ha finalmente approvato la bozza di decreto per l’incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche (FER 1) che il governo le aveva inviato a gennaio.
È così che l’Italia ha ora la possibilità di mettere in pratica i contenuti del decreto FER 1, destinando un ammontare complessivo di 5,4 miliardi di euro all’agevolazione dell’utilizzo delle rinnovabili per la produzione di energia elettrica. La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha commentato l’assenso al progetto normativo italiano confermando che “è in linea con gli obiettivi Ue per l'ambiente e le regole europee sugli aiuti di Stato".
Il via libera della Commissione riguarda il piano italiano per l’incentivazione della produzione elettrica da settori connessi alle rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e il biogas fino al 2021. Azioni mirate di finanziamento che, ora ne siamo sicuri, rispettano gli standard UE e avranno l’obiettivo di avvicinare il bel paese agli obiettivi sovranazionali in materia di utilizzo di FER.
L’organo esecutivo europeo, la CE per l’appunto, ha stabilito che le misure previste dal Piano Nazionale italiano per l’energia e il clima sono in linea con le precise e stringenti regole UE sulla concorrenza e gli aiuti di Stato, così come con le linee guida 2014 per la protezione dell’ambiente e della produzione di energia.
Le misure previste nel testo hanno infatti superato i rigidi controlli degli esperti europeo, i quali li hanno invece ritenuti "proporzionati e limitati allo stretto necessario" al fine di limitare le differenze esistenti tra costi di produzione dell’energia elettrica da FER e i prezzi di mercato. È stato quindi stabilito che gli interventi previsti mirano a contribuire al raggiungimento degli obiettivi Ue per la lotta ai cambiamenti climatici senza comportare una illecita distorsione della concorrenza.
Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa, soddisfatto per il positivo risultato ha commentato: “Il decreto FER 1 nasce per sostenere la produzione da fotovoltaico, eolico, idroelettrico e gas di depurazione. La sua attuazione consentirà infatti la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di 8000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh e con investimenti attivati stimati nell’ordine di 10 miliardi”.
Ora che è stato dipanato qualsiasi dubbio in merito alla possibilità di bocciatura del Decreto FER 1, i prossimi passaggi dell’iter sono chiari: in poche settimane il decreto sarà firmato dai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, e successivamente il GSE si occuperà di attivare i meccanismi di accesso agli incentivi.
È così che l’Italia ha ora la possibilità di mettere in pratica i contenuti del decreto FER 1, destinando un ammontare complessivo di 5,4 miliardi di euro all’agevolazione dell’utilizzo delle rinnovabili per la produzione di energia elettrica. La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha commentato l’assenso al progetto normativo italiano confermando che “è in linea con gli obiettivi Ue per l'ambiente e le regole europee sugli aiuti di Stato".
Il via libera della Commissione riguarda il piano italiano per l’incentivazione della produzione elettrica da settori connessi alle rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e il biogas fino al 2021. Azioni mirate di finanziamento che, ora ne siamo sicuri, rispettano gli standard UE e avranno l’obiettivo di avvicinare il bel paese agli obiettivi sovranazionali in materia di utilizzo di FER.
L’organo esecutivo europeo, la CE per l’appunto, ha stabilito che le misure previste dal Piano Nazionale italiano per l’energia e il clima sono in linea con le precise e stringenti regole UE sulla concorrenza e gli aiuti di Stato, così come con le linee guida 2014 per la protezione dell’ambiente e della produzione di energia.
Le misure previste nel testo hanno infatti superato i rigidi controlli degli esperti europeo, i quali li hanno invece ritenuti "proporzionati e limitati allo stretto necessario" al fine di limitare le differenze esistenti tra costi di produzione dell’energia elettrica da FER e i prezzi di mercato. È stato quindi stabilito che gli interventi previsti mirano a contribuire al raggiungimento degli obiettivi Ue per la lotta ai cambiamenti climatici senza comportare una illecita distorsione della concorrenza.
Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa, soddisfatto per il positivo risultato ha commentato: “Il decreto FER 1 nasce per sostenere la produzione da fotovoltaico, eolico, idroelettrico e gas di depurazione. La sua attuazione consentirà infatti la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di 8000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh e con investimenti attivati stimati nell’ordine di 10 miliardi”.
Ora che è stato dipanato qualsiasi dubbio in merito alla possibilità di bocciatura del Decreto FER 1, i prossimi passaggi dell’iter sono chiari: in poche settimane il decreto sarà firmato dai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, e successivamente il GSE si occuperà di attivare i meccanismi di accesso agli incentivi.
