Focus Mercati

10.06.2021
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Ancora lontana la riduzione delle emissioni da parte delle compagnie di petrolio e gas

Un report di Carbon Tracker analizza 10 compagnie internazionali e le loro politiche climatiche
Il raggiungimento degli obiettivi per la riduzione delle emissioni entro il 2050 e dell’innalzamento della temperatura richiede un enorme calo nelle emissioni carboniche, e quindi nell’uso di combustibili fossili, da parte di tutti i settori industriali. Nonostante l’evidente necessità di rafforzare le politiche climatiche, le grandi compagnie del petrolio e del gas continuano a produrre combustibili fossili e a rimandare i loro piani net zero.  

È ciò che emerge dal report “Absolute Impact”, redatto da Carbon Tracker, che per il secondo anno consecutivo valuta e classifica le politiche climatiche delle principali compagnie petrolifere e del gas: in quest’edizione sono state prese in esame Eni, Total, Shell, Equinor, Repsol,  Occidental, BP, ExxonMobil, Chevron e ConocoPhillips. Come evidenzia il rapporto, queste dieci aziende si stanno impegnando a ridurre le emissioni delle loro attività, anche se quelle americane hanno piani per il clima più deboli; spicca Eni, che tra tutte è l’azienda che ha la politica climatica più forte ed è l’unica che si sta impegnando attivamente per tagliare in modo assoluto le proprie emissioni entro il 2030 per diventare una compagnia a emissioni zero nel 2050.

Carbon Tracker ha classificato le politiche climatiche delle compagnie analizzate nel report tenendo conto di 3 criteri chiave che reputa il prerequisito minimo per poter dichiarare di essere in linea con gli obiettivi degli Accordi di Parigi:
 
  • fissare riduzioni assolute delle emissioni con obiettivi intermedi prima del 2050;

  • includere le emissioni dell'intero ciclo di vita, compreso il carbonio rilasciato quando vengono bruciati petrolio e gas;

  • includere le emissioni mondiali di tutti i progetti in cui hanno una partecipazione, comprese le vendite di prodotti che raffinano dal grezzo acquistato da altre società.


I tagli alle emissioni sono fondamentali per evitare l’aumento della temperatura globale ma secondo Carbon Tracker porre alle aziende un obiettivo così delicato e con una scadenza così lontana come il 2050 non le mette nella condizione di attuare in maniera pratica le azioni necessarie a ridurre le emissioni di ogni attività.

Per permettere alle compagnie di mettere in atto i cambiamenti desiderati sarebbe più opportuno fissare dei traguardi intermedi: porre l’obiettivo della neutralità climatica a lungo termine non è sufficiente, poiché è il percorso verso le emissioni zero che le compagnie devono intraprendere ciò che determinerà il successo delle loro politiche climatiche.

Azioni strategiche come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio di carbonio (CCUS) e l’uso di tecnologie a emissioni negative(NET) rappresentano la giusta direzione per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’industria petrolifera e del gas, anche se attualmente le politiche climatiche della maggior parte delle compagnie sono ancora troppo deboli e marginali.

Anche gli investitori fanno pressione affinché questo settore allinei le proprie attività con gli obiettivi previsti dagli Accordi di Parigi sulla riduzione delle emissioni.  Secondo Carbon Tracker essi possono valutare il rischio finanziario basandosi sulla valutazione della posizione e delle intenzioni che le diverse compagnie hanno sul tema della riduzione delle emissioni, cercando di capire quali sono le più credibili e responsabili; in questo scenario, le compagnie che operano in questo settore dovrebbero capire che trasparenza e affidabilità sono qualità che non possono mancare nelle logiche aziendali.