Anche per il 2024 i biocombustibili si confermano più convenienti rispetto ai combustibili fossili
I costi dei biocombustibili sono tornati ai livelli precedenti alla crisi energetica, dimostrando che le biomasse legnose rappresentano una scelta di energia rinnovabile più economica per il riscaldamento rispetto al gas naturale e al metano.
Secondo le rilevazioni dei prezzi di AIEL ad aprile presso rivenditori e GDO, il prezzo del pellet certificato ENplus® in sacchi da 15 kg è diminuito del 14% rispetto allo scorso anno, con un costo medio nazionale di 5,4 €/sacco.
Biocombustibili: per produrre 1 MWh di energia il costo si attesa a 74€
Questo ribasso rappresenta un significativo risparmio per i consumatori, sottolineando come i biocombustibili possano essere una scelta economica e sostenibile. La stabilizzazione dei prezzi rende i biocombustibili una scelta affidabile, riducendo l’incertezza che ha caratterizzato il mercato negli ultimi anni.
Per quanto riguarda il costo dell’energia, produrre 1 MWh di energia con il pellet costa 74€. Questo risulta molto più conveniente rispetto ai 101€ necessari per ottenere la stessa quantità di energia con il gas naturale e ai 154€ con il gasolio da riscaldamento.
La differenza di costo evidenzia l’efficienza economica dei biocombustibili, che non solo offrono una soluzione più economica ma anche più ecologica. Anche il pellet consegnato in autobotte è altamente competitivo, con un prezzo di 67€/MWh, leggermente inferiore a quello dei sacchi da 15 kg, rendendolo una valida alternativa nelle aree non metanizzate, dove le infrastrutture per il gas naturale potrebbero essere limitate o inesistenti.
Biocombustibili: il mercato del pellet torna vantaggioso durante tutto l’anno
Dopo due anni di fluttuazioni imprevedibili, il mercato “prestagionale” del pellet è tornato vantaggioso rispetto all’acquisto durante tutto l’anno. Acquistare biocombustibili in anticipo permette di ottenere prezzi più bassi, contribuendo ulteriormente al risparmio sui costi di riscaldamento.
Tuttavia, è importante sottolineare che gli aumenti previsti per la stagione termica non saranno comparabili a quelli dell’anno scorso, salvo nuovi shock energetici che potrebbero destabilizzare nuovamente i prezzi.
Questa situazione di maggiore stabilità offre ai consumatori una maggiore sicurezza nella pianificazione delle spese per il riscaldamento, incentivando l’adozione di biocombustibili come soluzioni a lungo termine.
Biocombustibili: la legna da ardere si conferma più conveniente rispetto alle fonti fossili
Anche la legna da ardere si conferma un’opzione conveniente rispetto alle principali alternative fossili nel 2024. Produrre 1 MWh di energia con la legna da ardere, che si ottiene con la combustione di 270 kg di legna secca, costa 74€, il 25% in meno rispetto al metano e il 53% in meno rispetto al gasolio da riscaldamento.
Questo rende la legna da ardere una scelta economicamente vantaggiosa per molti consumatori.
Il prezzo varia in base al confezionamento e al grado di stagionatura, con legna a minor contenuto idrico che offre un migliore apporto energetico e maggiore efficienza. Questo tipo di legna non solo consente un risparmio sui costi di riscaldamento, ma riduce anche le emissioni inquinanti, migliorando l’efficienza del generatore.