Speciale 36
Unità ad assorbimento, <br />come recuperare energia dal calore
Alcuni contenuti di questo speciale:
Prodotto
Ad acqua calda o a vapore, le macchine più piccole sul mercato
La EBARA ha sviluppato le macchine a semplice effetto indicate con la sigla 16JH, fin dagli anni ’60 e, grazie alle dimostrate caratteristiche di stabilità di funzionamento, di elevata affidabilità e di flessibilità applicativa sono ancora oggi presenti sul mercato e sono state installate, in tutto il mondo, in ospedali, alberghi, edifici condominiali, nell’industria, in tutte quelle applicazioni che necessitano di acqua refrigerata.
A fianco dei gruppi della serie 16JH recentemente la EBARA a sviluppato una nuova serie di macchine, la serie RCH, più compatte ed efficienti che danno la possibilità di utilizzare sorgenti termiche a temperatura inferiore.
I gruppi RCH dispongono di una Centralina di Controllo nella quale un microprocessore dedicato permette di gestire la circolazione della soluzione di lavoro, ottimizzando così la resa e permettendo alla macchina di ricevere acqua di raffreddamento fino a 15 °C senza pericoli di cristallizzazione. L’impiego di acqua calda a temperatura più bassa di 100 °C non penalizza significativamente la resa grazie anche alla sostituzione della scambiatore a fascio tubiero con uno scambiatore di calore a piastre.
Questo miglioramento costruttivo, assieme all’accorpamento della sezione generatore / condensatore con quella dell’assorbitore / evaporatore, ha permesso di contenere il volume e il peso delle macchine che risultano essere, a parità di potenza, le più piccole e le più leggere tra quelle presenti sul mercato.
A fianco dei gruppi della serie 16JH recentemente la EBARA a sviluppato una nuova serie di macchine, la serie RCH, più compatte ed efficienti che danno la possibilità di utilizzare sorgenti termiche a temperatura inferiore.
I gruppi RCH dispongono di una Centralina di Controllo nella quale un microprocessore dedicato permette di gestire la circolazione della soluzione di lavoro, ottimizzando così la resa e permettendo alla macchina di ricevere acqua di raffreddamento fino a 15 °C senza pericoli di cristallizzazione. L’impiego di acqua calda a temperatura più bassa di 100 °C non penalizza significativamente la resa grazie anche alla sostituzione della scambiatore a fascio tubiero con uno scambiatore di calore a piastre.
Questo miglioramento costruttivo, assieme all’accorpamento della sezione generatore / condensatore con quella dell’assorbitore / evaporatore, ha permesso di contenere il volume e il peso delle macchine che risultano essere, a parità di potenza, le più piccole e le più leggere tra quelle presenti sul mercato.