Speciale 75
Le nuove caldaie: tecnologia, efficienza, risparmio energetico
Intervista

Vaillant, 140 anni di storia, guardando sempre al futuro

Vaillant è sinonimo di qualità tedesca per la produzione di apparecchi per la climatizzazione invernale ed estiva: da quasi 150 anni, infatti, la multinazionale tedesca produce apparecchi e accessori presenti nelle case di molti italiani, europei e non solo.
Per questo Speciale abbiamo quindi chiesto al direttore marketing Italia della multi-nazionale tedesca un parere sul passato e sul futuro di questa tecnologia…


Vaillant ha recentemente festeggiato con un evento a Milano i suoi 140 anni. Quali sono state, in quasi un secolo e mezzo, le innovazioni tecnologiche più importanti?

«Si, 140 anni di innovazione responsabile che l’azienda ha voluto festeggiare un percorso di successi che inizia nel 1874, anno in cui Johann Vaillant fonda l’azienda di famiglia. 20 anni dopo ottiene il brevetto per lo scaldabagno a gas a camera stagna mentre il 1924 vede la nascita della prima caldaia per il riscaldamento domestico. Ed è solo l’inizio. Vaillant non ha mai smesso di crescere, di pensare, di creare, destinando sempre di più gli investimenti nella produzione e sviluppo di energie rinnovabili, come pompe di calore, collettori solari e sistemi innovativi orientati al futuro. Tra i vari prodotti all’avanguardia ci tengo a sottolineare i sistemi a zeolite, i sistemi di riscaldamento basati su celle a combustibile e la micro-cogenerazione».

L’efficienza energetica della tecnologia applicata alle caldaie a gas è ormai arrivata al limite fisico dello sviluppo. Lo dimostra il ridotto incremento di rendimento negli apparecchi di questi ultimi anni. Ci sono tecnologie in fase di studio, che, a partire dalle caldaie a condensazione, porteranno ad avere efficienze maggiori?

«In realtà la nostra ricerca e sviluppo sta sviluppando nuove tecnologie per incrementare l’efficienza delle caldaie a condensazione. Vorrei, infatti, ricordare che abbiamo un ingente parco di caldaie installate sul territorio nazionale e che queste verranno in futuro sostituite con caldaie a condensazione. Da qui la necessità di sviluppare ulteriormente questa tecnologia per abbattere emissioni di CO2 e diminuire i consumi, avendo sempre uno sguardo rivolto al futuro.
Lo sviluppo di tecnologie quali pompe di calore, zeolite, geotermia, micro-generazione e celle a combustibile sono solo alcuni esempi di nuovi prodotti che verranno sempre più utilizzati nelle nuove costruzioni per raggiungere un’altissima efficienza di sistema».

I primi rivali delle caldaie a condensazione sembrano essere nel mercato le pompe di calore, che però trovano qualche difficoltà nei climi più freddi ed umidi. Cosa ne pensa? Quali sono, a suo parere le tecnologie da applicare?


«Certamente il mercato delle pompe di calore è in crescita. Questo però è legato soprattutto allo sviluppo del mercato delle nuove costruzioni, mercato che sta affrontando la peggiore crisi dal 1970 ad oggi.
Sempre per il mercato delle nuove costruzione, altre tecnologie quali sistemi ibridi con pompa di calore, gas, solare termico e fotovoltaico, stanno prendendo sempre più piede. Chi saprà innovare costantemente sarà il vero protagonista di questo mercato».

La pubblicazione dei regolamenti sull’etichettatura energetica e la progettazione ecocompatibile degli apparecchi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria cosa comporterà nella tecnologia applicata alle caldaie?

«La nuova normativa europea entrerà in vigore a Settembre 2015 e comporterà l’introduzione di nuovi requisiti per la certificazione CE dei prodotti e una nuova etichettatura energetica per identificarne l’efficienza.
Ad esempio non sarà più possibile produrre caldaie tradizionali a tiraggio forzato, oggi le più vendute sul nostro mercato. In caso di mera sostituzione saranno quindi disponibili solo caldaie a condensazione.
Oltre a questa importante novità di prodotto avremo anche l’etichettatura energetica non solo di prodotto ma anche di sistema.
Le esigenze variano comunque molto dal Nord al Sud Italia per condizioni atmosferiche esterne e irraggiamento solare. A questo dobbiamo aggiungere le condizioni dell’isolamento dell’abitazione e dell’impianto di riscaldamento in alta o bassa temperatura e altro ancora.
Considerando tutte queste variabili, non è detto che la tecnologia a più alta efficienza sia anche la migliore: ecco perché la consulenza di un professionista diventa fondamentale per individuare la tecnologia più idonea al singolo impianto/abitazione».

Quali sono, a suo parere, tenendo conto anche dell’investimento economico iniziale, le più idonee tecnologie applicabili all’utilizzo di caldaie per poter ottemperare agli obblighi normativi sulle fonti rinnovabili?


«Dobbiamo diversificare la risposta tenendo in considerazione la tipologia di abitazione.
Per abitazioni esistenti, in caso di mera sostituzione, verranno utilizzate prevalentementente caldaie a condensazione.
Se invece parliamo del mercato delle nuove costruzioni, è obbligatorio l’utilizzo di fonti rinnovabili per coprire parte della richiesta di riscaldamento, condizionamento e produzione di acqua calda.
Questi vincoli sono molto rigidi e lo diventeranno ancor di più nei prossimi anni.
La combinazione di tecnologie e materiali utilizzati contribuirà al raggiungimento dell’efficienza complessiva dell’abitazione.
I sistemi che andranno per la maggiore saranno quelli che uniscono diversi tipi di tecnologie quali pompa di calore, fotovoltaico, solare termico, caldaie a condensazione, bollitori, il tutto gestito da una centralina di termoregolazione per gestire al meglio l’intero sistema».


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