Focus Dal mondo

14.03.2024

Transizione energetica: Irena sottolinea la necessità di una nuova tassonomia europea

Tra sfide e innovazioni, la rivisitazione della classificazione energetica può guidare la transizione energetica

In un mondo dove l’innovazione energetica avanza a ritmi senza precedenti, le nostre infrastrutture e politiche energetiche si trovano in un continuo stato di evoluzione.

L’entusiasmo crescente per le fonti di energia rinnovabile sta guidando i Paesi verso un distacco progressivo dai combustibili fossili, segnando così un capitolo promettente per un futuro energetico sostenibile.

Tuttavia, secondo Irena questa transizione non è priva di sfide, specialmente quando si tratta di monitorare e classificare le molteplici fonti energetiche che stanno entrando in gioco.

 

Transizione energetica: le classificazioni obsolete minacciano l’energia pulita

Un ostacolo significativo risiede nel fatto che le normative globali attuali delineate nelle Raccomandazioni Internazionali per le Statistiche Energetiche (IRES), non distinguono con chiarezza tra fonti rinnovabili e non rinnovabili.

Questa lacuna nel sistema di classificazione omette di riconoscere la varietà e la complessità delle tecnologie e dei prodotti energetici rinnovabili che stanno guadagnando terreno nel panorama energetico mondiale.

La classificazione internazionale standard dei prodotti energetici (SIEC), che non ha visto aggiornamenti significativi da quasi un 15 anni, richiede urgentemente una revisione, al fine di incorporare una tassonomia più dettagliata e inclusiva delle energie rinnovabili.

Senza questa evoluzione, corriamo il rischio, secondo Irena, di navigare nella transizione energetica con programmi ormai superati, ostacolando un futuro più sostenibile.

Una classificazione precisa delle fonti energetiche non è soltanto cruciale per il monitoraggio e la misurazione, ma è anche fondamentale per comprendere la transizione energetica in atto.

In questo contesto, l’IRES propone un quadro comune per le categorie energetiche, facilitando così la collaborazione internazionale attraverso un linguaggio condiviso. Questo aspetto è particolarmente rilevante nella valutazione della sostenibilità dei sistemi energetici nazionali e nell’analisi dell’impatto delle diverse fonti sul clima.

 

Energia rinnovabile e accordi climatici: sfide e opportunità nella raccolta dati

L’energia rinnovabile gioca un ruolo chiave nell’adattamento e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, un aspetto reso ancor più evidente dall’Accordo di Parigi, che ha introdotto un quadro internazionale per la contabilità delle emissioni di carbonio legate all’energia.

Grazie a questo accordo, numerosi Paesi hanno potuto armonizzare le loro informazioni energetiche nazionali con gli standard internazionali, contribuendo così a una maggiore consapevolezza sulle emissioni globali di carbonio.

Nonostante questi progressi, esistono ancora delle criticità legate alla raccolta dati energetici. Molti Paesi hanno cessato di monitorare le fonti energetiche a causa di vincoli burocratici, mancanza di finanziamenti o interesse politico, o semplicemente per l’assenza di regolamentazioni chiave.

Questa situazione evidenzia la necessità di una tassonomia energetica più definitiva e completa, che possa abbracciare anche le tecnologie off-grid e le varie forme di bioenergia.

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