Focus Progetti
Questo articolo ha più di 3 anni
Strategia Energetica Nazionale: proroga al 12 Settembre per la consultazione pubblica
Strategia Energetica Nazionale: la proroga al 12 Settembre per il grande interesse dimostrato. Obiettivi europei al 2030 rispettabili con una quota di rinnovabili al 27% anzichè al 24%.

Ancora una proroga per la consultazione pubblica della Strategia Energetica Nazionale, la cui scadenza è stata posticipato al 12 Settembre.
Lo comunica il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) che, congiuntamente al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha stabilito il rinvio della scadenza a causa delle numerose richieste di proroga e dai numerosi contributi pervenuti finora.
È stata dimostrata, dunque, una grande attenzione nei confronti di tale tematica che, per la sua complessità e la sua portata strategica sulle traiettorie di sviluppo del Paese, necessita di più tempo per essere approfondita e trattata da tutti i soggetti interessati e dai due Ministeri.
I temi chiave che hanno accompagnato la redazione della Strategia Energetica Nazionale sono:
Il sistema energetico costruito dall’Italia negli ultimi anni si basa principalmente su gas e rinnovabili, mantenendo l’utilizzo del petrolio soprattutto per i trasporti. È sempre stata elevata l’attenzione alle fonti rinnovabili, all’efficienza e al risparmio energetico, soprattutto perché il nostro Paese è povero di materie prime energetiche convenzionali.
Decarbonizzazione e competitività, tuttavia, sono tematiche che al giorno d’oggi possono essere affrontate in modo costruttivo grazie ai progressi tecnologici avvenuti sulle rinnovabili, sui trasporti, sui sistemi di accumulo e sull’efficienza energetica.
Ecco che quindi la Strategia Energetica Nazionale rappresenta una sfida che pone il nostro Paese in una posizione di leader, pronto a raggiungere obiettivi al 2030 che, in alcuni casi, sono ancor più sfidanti di quelli europei.
Le analisi di scenario, infatti, sottolineano che l’Italia rispetterebbe gli impegni europei al 2030 con una quota di rinnovabili del 24%, ma secondo i Ministri è possibile andare oltre e raggiungere l’obiettivo del 27% che si tradurrà, per l’elettrico, nella copertura di almeno la metà del consumo con fonti rinnovabili.
Il lavoro svolto finora e ancora in via di svolgimento per l’elaborazione completa della Strategia Energetica Nazionale coinvolge non solo i due Ministeri competenti, ma anche tutti gli organi istituzionali, le imprese, gli esperti e i cittadini interessati.
Lo comunica il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) che, congiuntamente al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha stabilito il rinvio della scadenza a causa delle numerose richieste di proroga e dai numerosi contributi pervenuti finora.
È stata dimostrata, dunque, una grande attenzione nei confronti di tale tematica che, per la sua complessità e la sua portata strategica sulle traiettorie di sviluppo del Paese, necessita di più tempo per essere approfondita e trattata da tutti i soggetti interessati e dai due Ministeri.
Il messaggio dei Ministri Calenda (MiSE) e Galletti (Ambiente)
I temi chiave che hanno accompagnato la redazione della Strategia Energetica Nazionale sono:
- L’aumento della competitività del Paese;
- Il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura;
- La decarbonizzazione del sistema energetico.
Il sistema energetico costruito dall’Italia negli ultimi anni si basa principalmente su gas e rinnovabili, mantenendo l’utilizzo del petrolio soprattutto per i trasporti. È sempre stata elevata l’attenzione alle fonti rinnovabili, all’efficienza e al risparmio energetico, soprattutto perché il nostro Paese è povero di materie prime energetiche convenzionali.
Decarbonizzazione e competitività, tuttavia, sono tematiche che al giorno d’oggi possono essere affrontate in modo costruttivo grazie ai progressi tecnologici avvenuti sulle rinnovabili, sui trasporti, sui sistemi di accumulo e sull’efficienza energetica.
Ecco che quindi la Strategia Energetica Nazionale rappresenta una sfida che pone il nostro Paese in una posizione di leader, pronto a raggiungere obiettivi al 2030 che, in alcuni casi, sono ancor più sfidanti di quelli europei.
Le analisi di scenario, infatti, sottolineano che l’Italia rispetterebbe gli impegni europei al 2030 con una quota di rinnovabili del 24%, ma secondo i Ministri è possibile andare oltre e raggiungere l’obiettivo del 27% che si tradurrà, per l’elettrico, nella copertura di almeno la metà del consumo con fonti rinnovabili.
Il lavoro svolto finora e ancora in via di svolgimento per l’elaborazione completa della Strategia Energetica Nazionale coinvolge non solo i due Ministeri competenti, ma anche tutti gli organi istituzionali, le imprese, gli esperti e i cittadini interessati.