Focus Mercati

22.02.2021

Smart Home: il mercato resiste al Covid-19

Il mercato della Smart Home regge l’impatto del Covid-19
Nel corso del convegno “Stay at home, stay in a Smart Home: la casa intelligente alla prova del Covid” sono stati presentati i risultati della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano che ha analizzato la situazione attuale del mercato della Smart Home in Italia.

Lo studio ha evidenziato come le soluzioni smart per la casa siano in espansione: il 69% dei consumatori è a conoscenza della casa intelligente, mentre il 43% possiede effettivamente un oggetto smart.

Come tutti i mercati, anche quello della Smart Home per l’anno 2020 ha subito gli effetti del Covid-19. Durante il primo periodo dell’anno, quello che ha coinciso con il lockdown, è stato registrato un significativo crollo delle vendite (tra il 60% e il 100%), che però si è ripreso velocemente nella seconda parte dell’anno.

Il bilancio finale del 2020 mostra una diminuzione complessiva del 5% rispetto all’anno precedente, con il mercato che mantiene un valore pari a 505 milioni di euro.

Nello scorso anno si è visto come la casa sia diventata centro dell’attenzione dei consumatori, un fattore riconducibile a due motivi principali. La pandemia ha costretto le persone a stare confinate presso le proprie abitazioni, e questo le ha portate a concentrarsi sull’ambiente domestico. Inoltre, le agevolazioni promosse dal governo italiano per gli interventi riqualificativi degli edifici hanno spinto molti cittadini a migliorare le proprie case.

“L’emergenza ha arrestato il trend di forte crescita degli ultimi anni, ma il mercato della Smart Home ha saputo reggere l’urto del Covid, segnando soltanto una lieve flessioneafferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things . “Un ottimo risultato considerando il contesto in cui le aziende hanno dovuto operare e il crollo delle vendite registrato nella prima parte dell’anno. Dall’altro lato, la pandemia ha contribuito a rinnovare l’interesse degli italiani per la casa e a far crescere la cultura digitale dell’utenza: due elementi che traineranno il mercato nel 2021”.

L’importanza che è stata data alla casa durante la pandemia ha favorito la vendita di alcune soluzioni smart, mentre altre sono state penalizzate.

I dispositivi per la sicurezza delle abitazioni hanno subito un calo del 30% rispetto al 2019, mentre gli smart home speaker sono cresciuti del 10%. Entrambi i prodotti si piazzano al primo posto nel mercato della Smart Home, rappresentandone il 21%, con un valore di 105 milioni di euro ciascuno.

Seguono poi gli elettrodomestici che rappresentano il 20% del mercato per un totale di 100 milioni di euro, che rispetto al 2020 crescono del 17%, grazie al numero sempre più consistente di offerte “connesse” proposte ai consumatori, anche se occorre insistere e migliorare l’integrazione tra gli oggetti e la casa.

Tra i prodotti della climatizzazione, caldaie, termostati e condizionatori connessi  sono tra quelli che hanno visto un importante volume di vendita, principalmente grazie agli incentivi previsti da Ecobonus e Superbonus.

Nel 2020 si è assistito al boom degli acquisti online per i prodotti per la Smart Home, che crescono del 20%, arrivando a rappresentare il 36% del mercato. Il Covid ha condotto ad un cambio di rotta: il timore dei contagi ha indotto le persone ad evitare il più possibile i contatti esterni, portando i consumatori ad installare in autonomia i prodotti acquistati, stravolgendo la tradizionale filiera degli installatori, che ha subito un calo del 17%.

Ma se da un lato si delinea una maggiore diffusione dei dispositivi per la Smart Home, dall’altro diminuisce il numero delle persone che, dopo la pandemia, ritiene effettivamente utile la spesa per questi prodotti.

I dati raccolti dall’Osservatorio evidenziano inoltre che la preoccupazione dei consumatori per le questioni di privacy sta calando, ma persiste la sfiducia nell’affidamento della gestione dell’abitazione agli oggetti smart.

La situazione del mercato italiano della Smart Home rispecchia ciò che sta succedendo anche in paesi limitrofi, come Francia e Spagna, che vedono un rallentamento nella diffusione di queste tecnologia. In controtendenza, nel Regno Unito e in Germania si registrano significative crescite di mercato rispettivamente del 10% e 16%.

Ad ogni modo, l’evoluzione tecnologica per la Smart Home continua, come afferma Antonio Capone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. “Nel corso del 2020 i principali consorzi per l’interoperabilità hanno dato una spinta importante verso la standardizzazione delle tecnologie di integrazione, con lo sviluppo di specifiche e programmi di certificazione dedicati all’interoperabilità”.

Anche le grandi aziende del settore si stanno muovendo in questa direzione. Electrolux, LG, Qualcomm e Samsung puntano alla standardizzazione della comunicazione tra i cloud dei produttori dei device per la Smart Home, con il fine di garantire l’interoperabilità di dispositivi di produttori differenti, connessi ai rispettivi cloud.