Focus Enti e Associazioni

16.11.2020
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Sette punti per migliorare il Superbonus 110%

Associazioni e sindacati hanno elaborato un elenco di migliorie per il Superbonus 110%, in primis richiesta la proroga al 2025
Nell’approvare i contenuti generali del Superbonus 110% Legambiente ed altre associazioni, tra cui il sindacato CGIL, hanno prodotto una lista di proposte finalizzare al miglioramento di questo nuovo incentivo che, pur essendo già molto positivo per la collettività, ha ancora ampio spazio di miglioramento.
 
Le proposte sono state avanzate congiuntamente da FILLEA CGIL, SPI CGIL, NUOVE RIGENERAZIONI, ABITARE ANZIANI, AUSER e LEGAMBIENTE che, in un comunicato, hanno descritto il nuovo Superbonus 110% come una delle scelte politiche ed economiche più sistemiche e positive degli ultimi anni.
Ne hanno confermato il valore ambientale, per i positivi riscontri sul clima che ne potranno derivare, ma  anche il valore socio-economico, per le ricadute che gli incentivi potranno avere sul settore edile e delle costruzioni.
 
Il Superbonus 110% sembra inserirsi perfettamente nel contesto europeo attuale, incentivando il Paese in linea con gli obiettivi dell’UE:
  • Stimolando la resilienza del sistema Italia;
  • Mettendo in sicurezza gli edifici in caso di terremoto;
  • Promuovendo la cittadinanza attiva;
  • Combattendo il lavoro nero;
  • Incoraggiando la ripresa economica.
 
Ma, secondo questa compagine di associazioni e i sindacati, il Superbonus 110% ha ancora spazio di miglioramento, che potrebbe essere colmato agendo su sette differenti fronti:
  1. Prorogando la misura almeno fino al 2025, dando così un vero spazio di programmazione ai cittadini e alle imprese, che sono eccessivamente limitati dal termine attuale fissato a dicembre 2021.
  2. Introducendo tra gli interventi incentivati anche quelli destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche interne ed esterne alle singole abitazioni e ai condomini. Ciò permetterebbe ad oltre di 3 milioni di persone con problemi di disabilità o ridotte capacità motorie di introdurre dei sistemi come montacarichi, servoscale o rampe, che non alterano la sagoma degli edifici.
  3. Stimolando la formazione e ottimizzare il ruolo dei professionisti dell’edilizia e, dall’altro lato, degli amministratori di condominio. Due figure centrali nel contesto di utilizzo del Superbonus 110%, che necessitano di competenze precise per poter evitare di imporre limiti allo sviluppo dei progetti oggetto di detrazione.
  4. Incentivando la realizzazione di interventi integrati, con vantaggi economici proporzionali rispetto alle prestazioni energetiche raggiunte.
  5. Creando fondi nazionali e/o locali pubblici di rotazione, che permettano il finanziamento di interventi a coloro che non hanno facile accesso alle capienze necessarie per cedere i crediti fiscali trasferiti.
  6. Aggiornando i tariffari relativi a ciascuna opera realizzata dai professionisti, così da dare coerenza all’intervento, tenendo conto dei singoli costi per lavoro, materiali e sicurezza.
  7. Finanziando in modo adeguato e fornendo il supporto tecnico necessario agli interventi e alle attività delle società che gestiscono il patrimonio edilizio pubblico e agli Enti Locali.
 
Sette punti che riguardano sfere molto diverse di gestione dell’incentivo Superbonus 110%: un buon punto di partenza per lo sviluppo socio-economico di parte del Paese, che potrebbe però evolvere in modo ancora più interessante nei prossimi mesi.