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Sanzioni per violazione del Decreto F-gas, le grandi critiche Confartigianato
Grandi dubbi sulla poca informazione data ai cittadini e sull’iniquità delle sanzioni che dal 17 gennaio entreranno in vigore per le violazioni del Decreto F-Gas
Mancano pochissimi giorni all’entrata in vigore delle sanzioni previste per le violazioni dei contenuti del Decreto F-Gas di cui avevamo ampiamente parlato nei mesi scorsi.
Dal 17 gennaio si rischierà infatti di incorrere in sanzioni pecuniarie più o meno pesanti che, secondo Confartigianato sono mal equilibrate, imponendo al contempo obblighi troppo rigorosi e creando alcune lacune che limitano l’efficiacia stessa del Decreto F-Gas.
Tempo addietro, in fase di elaborazione del decreto, Confartigianato aveva sollecitato la creazione di un “sistema sanzionatorio armonico e riproporzionato sulla base delle sanzioni previste per i venditori che apparivano meno severe. Permangono invece anche le sanzioni per le imprese in caso di ritardato inserimento dei dati nella Banca Dati F gas che appaiono troppo elevate rispetto alla natura amministrativa della violazione” ha ricordato il Presidente dei Termoidraulici di Confartigianato Dario Dalla Costa.
Allo stesso modo, nella normativa definitiva non è stato tenuto conto della richiesta di Confartigianato di valorizzare la Banca Dati F-gas. Era infatti stata avanzata al Ministero dell’Ambiente la richiesta di “sanare la definizione dei contenuti minimi obbligatori da inserire nella banca dati da parte dei ‘venditori’, considerati insufficienti per la piena tracciabilità degli F-Gas. Infatti, la scelta di rendere facoltativo l’inserimento del codice identificativo delle macchine frigorifere produce una falla nel sistema di tracciabilità che limita l’efficacia del provvedimento e aumenta gli oneri in capo agli installatori che si devono fare parte diligente per inserire i dati di macchine che sono state vendute ma che potrebbero essere non iscritte in banca dati”.
Dalla Costa ha inoltre comunicato di aver richiesto, nelle sedi competenti, la previsione di un periodo transitorio che permettesse di informare in modo capillare l’intera filiera e dei cittadini stessi, i quali hanno ugualmente bisogno di conoscere il sistema per poter avere la certezza di rivolgersi ad un professionista serio e qualificato.
“Le imprese hanno svolto un percorso di formazione e certificazione delle proprie competenze e sono le sole qualificate a operare sulle apparecchiature e macchine frigorifere. Si tratta di un’informazione rilevante soprattutto per i cittadini poiché, essendo stata correttamente individuata tutta la filiera dei soggetti che concorrono all’obiettivo fondamentale della riduzione delle emissioni a effetto serra, sono state anche previste le relative, pesanti, sanzioni”.
Allo stesso modo, continua Dalla Costa, “Deve essere chiaro agli operatori che in fase di acquisto, installazione, manutenzione e smantellamento delle apparecchiature e delle macchine frigorifere devono rivolgersi ad un impiantista qualificato, abilitato presso la camera di commercio ai sensi del D.M. 37/08 e in possesso delle certificazioni F-Gas in corso di validità.”
Il Presidente si pone quindi una delle domande centrali in questo frangente: “Mi chiedo se i cittadini che hanno un condizionatore in casa, sanno di essere gli “operatori”. Ma soprattutto sanno che se si affidano a personale non qualificato possono essere multati con una sanzione minima di 5.000 euro?” dandosi la domanda più semplice e prevedibile, probabilmente no.
Il meccanismo di controllo partirà già dai venditori, i quali, registrando i prodotti nei modi stabiliti dalla legge, renderanno pienamente tracciabili le macchine e gli F-gas e si impegneranno per informare e far firmare agli utilizzatori una dichiarazione con cui si impegnano a far effettuare l’installazione a un’impresa certificata.
È opinione di Confartigianato che oramai tutti gli operatori e le imprese del settore, su tutti i livelli, debbano essere informati e formati, così da poter essere pienamente consapevoli della propria responsabilità nei confronti dell’ambiente ed il proprio compito nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, partendo ad esempio dall’aver cura di non sversare accidentalmente in ambiente gli F-Gas.
Dal 17 gennaio si rischierà infatti di incorrere in sanzioni pecuniarie più o meno pesanti che, secondo Confartigianato sono mal equilibrate, imponendo al contempo obblighi troppo rigorosi e creando alcune lacune che limitano l’efficiacia stessa del Decreto F-Gas.
Tempo addietro, in fase di elaborazione del decreto, Confartigianato aveva sollecitato la creazione di un “sistema sanzionatorio armonico e riproporzionato sulla base delle sanzioni previste per i venditori che apparivano meno severe. Permangono invece anche le sanzioni per le imprese in caso di ritardato inserimento dei dati nella Banca Dati F gas che appaiono troppo elevate rispetto alla natura amministrativa della violazione” ha ricordato il Presidente dei Termoidraulici di Confartigianato Dario Dalla Costa.
Allo stesso modo, nella normativa definitiva non è stato tenuto conto della richiesta di Confartigianato di valorizzare la Banca Dati F-gas. Era infatti stata avanzata al Ministero dell’Ambiente la richiesta di “sanare la definizione dei contenuti minimi obbligatori da inserire nella banca dati da parte dei ‘venditori’, considerati insufficienti per la piena tracciabilità degli F-Gas. Infatti, la scelta di rendere facoltativo l’inserimento del codice identificativo delle macchine frigorifere produce una falla nel sistema di tracciabilità che limita l’efficacia del provvedimento e aumenta gli oneri in capo agli installatori che si devono fare parte diligente per inserire i dati di macchine che sono state vendute ma che potrebbero essere non iscritte in banca dati”.
Dalla Costa ha inoltre comunicato di aver richiesto, nelle sedi competenti, la previsione di un periodo transitorio che permettesse di informare in modo capillare l’intera filiera e dei cittadini stessi, i quali hanno ugualmente bisogno di conoscere il sistema per poter avere la certezza di rivolgersi ad un professionista serio e qualificato.
“Le imprese hanno svolto un percorso di formazione e certificazione delle proprie competenze e sono le sole qualificate a operare sulle apparecchiature e macchine frigorifere. Si tratta di un’informazione rilevante soprattutto per i cittadini poiché, essendo stata correttamente individuata tutta la filiera dei soggetti che concorrono all’obiettivo fondamentale della riduzione delle emissioni a effetto serra, sono state anche previste le relative, pesanti, sanzioni”.
Allo stesso modo, continua Dalla Costa, “Deve essere chiaro agli operatori che in fase di acquisto, installazione, manutenzione e smantellamento delle apparecchiature e delle macchine frigorifere devono rivolgersi ad un impiantista qualificato, abilitato presso la camera di commercio ai sensi del D.M. 37/08 e in possesso delle certificazioni F-Gas in corso di validità.”
Il Presidente si pone quindi una delle domande centrali in questo frangente: “Mi chiedo se i cittadini che hanno un condizionatore in casa, sanno di essere gli “operatori”. Ma soprattutto sanno che se si affidano a personale non qualificato possono essere multati con una sanzione minima di 5.000 euro?” dandosi la domanda più semplice e prevedibile, probabilmente no.
Il meccanismo di controllo partirà già dai venditori, i quali, registrando i prodotti nei modi stabiliti dalla legge, renderanno pienamente tracciabili le macchine e gli F-gas e si impegneranno per informare e far firmare agli utilizzatori una dichiarazione con cui si impegnano a far effettuare l’installazione a un’impresa certificata.
È opinione di Confartigianato che oramai tutti gli operatori e le imprese del settore, su tutti i livelli, debbano essere informati e formati, così da poter essere pienamente consapevoli della propria responsabilità nei confronti dell’ambiente ed il proprio compito nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, partendo ad esempio dall’aver cura di non sversare accidentalmente in ambiente gli F-Gas.
