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16.05.2013
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Rinnovabili Termiche: chiude a Milano la quarta Conferenza Nazionale

Con molti dubbi e diverse proposte per il governo, i principali player del settore si sono incontrati per fare il punto della situazione.
Quello delle rinnovabili termiche, pur essendo un comparto importante, un’eccellenza nell’industria italiana e una grande opportunità in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni, ma anche in termini di sviluppo, crescita e occupazione (la filiera delle rinnovabili termiche è tutta italiana), sono state spesso dimenticate dalle istituzioni, a favore di quelle elettriche, che hanno goduto invece di abbondanti incentivazioni.

Qualcosa sta cambiando, soprattutto con l’introduzione del Conto Energia Termico, anche se le cose da fare sono ancora molte. Il consumo di energia termica vale infatti circa il 45% della quota totale dei consumi energetici ed è quindi facile intuire quanto sia importante l’utilizzo delle rinnovabili termiche nel mix energetico di un paese come l’Italia.

Di questi argomenti si è parlato in modo approfondito durante la quarta edizione della “Conferenza nazionale per le rinnovabili termiche”, conclusa ieri a Milano e organizzata dall’associazione Amici della Terra e dal Coordinamento delle Associazioni di Impresa per le Rinnovabili Termiche CARTE.

“Le rinnovabili termiche rappresentano un’opportunità - spiega Rosa Filippini, presidente Amici della Terra - perché per la maggior parte sono già competitive e si sono affermate sul mercato senza incentivi, al contrario di quello che è accaduto per le rinnovabili elettriche. La loro diffusione dipende dalle scelte dei consumatori, famiglie e imprese, e non dalle aziende di produzione di energia come avviene nel settore elettrico”.

Non solo solare termico, ma anche pompe di calore e teleriscaldamento: durante la due giorni milanese sono stati trattati tutti i temi più importanti, approfondendo potenzialità e debolezze delle varie tecnologie, puntando il dito in particolare sugli incentivi che, in tutti questi anni hanno creato dei veri e propri squilibri: “le penalizzazioni del mercato delle rinnovabili termiche - prosegue Rosa Filippini - hanno la loro radice nelle distorsioni del sistema di incentivazione delle rinnovabili elettriche. Vorrei solo citare come esempio la sovra-incentivazione delle biomasse legnose utilizzate per la produzione di sola elettricità senza recupero di calore, o il “caro bolletta” elettrica che ostacola la diffusione delle pompe di calore elettriche in segmenti di mercato importanti come quelli degli edifici abitativi esistenti. Tutti elementi che hanno limitato lo sviluppo che avrebbero dovuto o potuto avere le rinnovabili termiche”.

Alla conferenza è intervenuto anche Bruno Bellò, presidente Co.Aer, parlando di pompe di calore, ha ribadito come l’alto prezzo dell’energia elettrica sia l’ostacolo maggiore alla diffusione di questa tecnologia, che consentirebbe di risparmiare diverse tonnellate di C02, soprattutto se abbinata a sistemi di riscaldamento a basse temperature: “le tariffe elettriche sono il maggior ostacolo alla diffusione delle pompe di calore nel residenziale - ha dichiarato Bellò - gli attuali regimi tariffari applicabili alle Pompe di Calore non contribuiscono a rendere i costi variabili più contenuti di quelli dell’opzione gas”.

Questi ritardi e queste criticità rendono difficile uno sviluppo delle potenzialità delle rinnovabili termiche per il mercato italiano al 2020. Secondo gli organizzatori della conferenza, infatti, l’obbiettivo al 2020 dovrebbe essere di 20 Mtep, mentre il Piano di Azione Nazionale per le rinnovabili ne stima “solo” 10. Secondo Amici della Terra e Carte, quindi, occorrerebbe cambiare passo ed elaborare una strategia di maggior respiro, con un obiettivo di penetrazione per le FER termiche del 35 % al 2030.