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Rinnovabili e lavoro: sono oltre 9,8 milioni gli impiegati a livello mondiale
Il lavoro nel settore delle rinnovabili da segnali sempre più positivi, tanto che ci si aspetta, per il 2030, che il numero degli impiegati in questo settore supererà quello del settore fossile.

Nel 2016 sono state oltre 9,8 milioni le persone impiegate nel settore delle energie rinnovabili. Il dato emerge dall’ultimo report dell’agenzia internazionale IRENA (International Renewable Energy Agency) presentato durante il 13esimo meeting council che si è tenuto ad Abu Dhabi la scorsa settimana.
Il “Renewable Energy and Jobs – Annual Review 2017” approfondisce i fattori che influenzano la crescita del mercato delle rinnovabili e presenta anche i nuovi profili lavorativi nati grazie alle nuove tecnologie.
La crescita costante che IRENA ha registrato dal 2012, anno del primo report quando gli impiegati globali erano sette milioni, ad oggi è frutto delle politiche che a livello globale hanno fatto crescere velocemente gli investimenti e di conseguenza il numero di lavoratori: il calo dei costi legati alle tecnologie rinnovabili ha inoltre fatto sì che in meno di cinque anni gli impiegati del settore solare ed eolico siano letteralmente più che raddoppiati.
Il report, riferito al 2016, mostra come il numero di lavoratori globali legato alle energie rinnovabili sia vicino agli 8,3 milioni di persone, cui vanno sommati gli impiegati del settore idroelettrico, per un totale complessivo che sfiora i 10 milioni di occupati: “Le energie rinnovabili supportano direttamente gli obiettivi socio-economici dei Paesi: la creazione di posti di lavoro è una componente centrale verso la transizione globale energetica di un mondo più sostenibile – ha commentato Adnan Z.Amin, direttore generale di IRENA - Ci aspettiamo che il numero di persone che lavoreranno nelle energie rinnovabili arrivi a 24 milioni entro il 2030, superando così il numero di lavoratori dei combustibili fossili”.
Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Giappone e Germania sono i Paesi con più lavoratori nel settore rinnovabili: in Cina, ad esempio, i lavoratori in questo settore sono più di 3,64 milioni (+3,4% rispetto al 2015).

“Il numero degli impiegati nel settore idroelettrico ha contribuito quest’anno a disegnare un quadro più completo degli impieghi legati alle energie rinnovabili – ha specificato Rabia Ferroukhi dell’agenzia IRENA – E’ infatti importante riconoscere il milione e mezzo di lavoratori di questo settore perché rappresentano la più grande tecnologia rinnovabile per capacità installata nel mondo”.
A trainare il settore è il solare fotovoltaico, con 3,1 milioni di lavoratori nel mondo (+12% rispetto al 2015) impiegati soprattutto in Cina, Stati Uniti ed India. Gli Stati Uniti presentano il tasso di crescita lavorativa più veloce: gli impieghi nel solare sono infatti cresciuti diciassette volte più velocemente rispetto a qualsiasi altra economia mondiale, con oltre 260mila posti di lavoro in più nel 2016 (+24,5% rispetto al 2015).
Le nuove installazioni eoliche hanno contribuito all’aumento lavorativo di circa il 7% a livello globale, per un totale di 1,2 milioni di lavoratori nel mondo.
Anche il settore delle bioenergie segna tassi di crescita incoraggianti: i mercati chiave per il lavoro risultano essere Brasile, Cina, Stai Uniti e India, dove complessivamente si contano 1,7 milioni di impiegati nel settore biocombustibile, 700mila persone nelle biomasse e 300mila nel biogas.
Globalmente, la maggior parte dei lavori rinnovabili sono localizzati in Asia (62% del totale). L’installazione e la produzione di pannelli solari fotovoltaici continuano ad essere prerogativa di questo continente, in particolare in Paesi come Malaysia e Thailandia divenuti in pochi anni punti centrali della produzione fotovoltaica.
L’Africa ha fatto enormi passi avanti negli ultimi anni, soprattutto in Nord e Sud Africa, che complessivamente fanno contare 62mila lavoratori (pari al 75% di impieghi totali del continente).
Lo sviluppo lavorativo in alcuni Paesi africani è legato alle maggiori risorse e infrastrutture impiegate, tuttavia nella maggior parte del continente sono i sistemi solari off-grid a portare energia elettrica e sviluppo economico. Queste soluzioni off-grid e mini-grid stanno dando alle comunità più povere l’opportunità di sviluppare un nuovo mercato e di conseguenza creano nuovi impieghi lavorativi.
Il “Renewable Energy and Jobs – Annual Review 2017” approfondisce i fattori che influenzano la crescita del mercato delle rinnovabili e presenta anche i nuovi profili lavorativi nati grazie alle nuove tecnologie.
La crescita costante che IRENA ha registrato dal 2012, anno del primo report quando gli impiegati globali erano sette milioni, ad oggi è frutto delle politiche che a livello globale hanno fatto crescere velocemente gli investimenti e di conseguenza il numero di lavoratori: il calo dei costi legati alle tecnologie rinnovabili ha inoltre fatto sì che in meno di cinque anni gli impiegati del settore solare ed eolico siano letteralmente più che raddoppiati.
Il report, riferito al 2016, mostra come il numero di lavoratori globali legato alle energie rinnovabili sia vicino agli 8,3 milioni di persone, cui vanno sommati gli impiegati del settore idroelettrico, per un totale complessivo che sfiora i 10 milioni di occupati: “Le energie rinnovabili supportano direttamente gli obiettivi socio-economici dei Paesi: la creazione di posti di lavoro è una componente centrale verso la transizione globale energetica di un mondo più sostenibile – ha commentato Adnan Z.Amin, direttore generale di IRENA - Ci aspettiamo che il numero di persone che lavoreranno nelle energie rinnovabili arrivi a 24 milioni entro il 2030, superando così il numero di lavoratori dei combustibili fossili”.
Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Giappone e Germania sono i Paesi con più lavoratori nel settore rinnovabili: in Cina, ad esempio, i lavoratori in questo settore sono più di 3,64 milioni (+3,4% rispetto al 2015).

“Il numero degli impiegati nel settore idroelettrico ha contribuito quest’anno a disegnare un quadro più completo degli impieghi legati alle energie rinnovabili – ha specificato Rabia Ferroukhi dell’agenzia IRENA – E’ infatti importante riconoscere il milione e mezzo di lavoratori di questo settore perché rappresentano la più grande tecnologia rinnovabile per capacità installata nel mondo”.
A trainare il settore è il solare fotovoltaico, con 3,1 milioni di lavoratori nel mondo (+12% rispetto al 2015) impiegati soprattutto in Cina, Stati Uniti ed India. Gli Stati Uniti presentano il tasso di crescita lavorativa più veloce: gli impieghi nel solare sono infatti cresciuti diciassette volte più velocemente rispetto a qualsiasi altra economia mondiale, con oltre 260mila posti di lavoro in più nel 2016 (+24,5% rispetto al 2015).
Le nuove installazioni eoliche hanno contribuito all’aumento lavorativo di circa il 7% a livello globale, per un totale di 1,2 milioni di lavoratori nel mondo.
Anche il settore delle bioenergie segna tassi di crescita incoraggianti: i mercati chiave per il lavoro risultano essere Brasile, Cina, Stai Uniti e India, dove complessivamente si contano 1,7 milioni di impiegati nel settore biocombustibile, 700mila persone nelle biomasse e 300mila nel biogas.
Globalmente, la maggior parte dei lavori rinnovabili sono localizzati in Asia (62% del totale). L’installazione e la produzione di pannelli solari fotovoltaici continuano ad essere prerogativa di questo continente, in particolare in Paesi come Malaysia e Thailandia divenuti in pochi anni punti centrali della produzione fotovoltaica.
L’Africa ha fatto enormi passi avanti negli ultimi anni, soprattutto in Nord e Sud Africa, che complessivamente fanno contare 62mila lavoratori (pari al 75% di impieghi totali del continente).
Lo sviluppo lavorativo in alcuni Paesi africani è legato alle maggiori risorse e infrastrutture impiegate, tuttavia nella maggior parte del continente sono i sistemi solari off-grid a portare energia elettrica e sviluppo economico. Queste soluzioni off-grid e mini-grid stanno dando alle comunità più povere l’opportunità di sviluppare un nuovo mercato e di conseguenza creano nuovi impieghi lavorativi.