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Registro FGas: aumento importante del numero di aziende certificate
Registro FGas: persone e imprese certificate sono aumentate nel 2017. Ancora nulla di fatto però per quanto riguarda il decreto.
I dati pubblicati da Unioncamere-Ecorerved ed elaborati da CNA parlano chiaro: sono in continuo aumento gli iscritti al Registro FGas, sia persone che imprese.
Oggi il rapporto tra imprese certificate ed iscritte è passato dal 30% del 2014 al 50% del 2017. Una crescita consistente che si registra in particolare nel nord Italia e in particolare in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e nella provincia autonoma di Bolzano dove questa percentuale è ben più alta rispetto al resto della penisola.
Questo trend tra l’altro vale anche per le persone iscritte al registro. I dati di Unioncamere, infatti, evidenziano come anche la percentuale delle persone certificate sia in aumento, seppure questa crescita avvenga con un ritmo meno elevato rispetto alle imprese. Dal 2014 al 2017 si è passati infatti dal 66% al 73% di persone certificate. Le regioni più virtuose in questo senso sembrano essere l’Umbria, il Friuli Venezia-Giulia unite alle due province trentine (in queste aree la percentuale arriva oltre all’80%).
Il Presidente Nazionale CNA Installazione Impianti ha cercato di spiegare questo andamento positivo delle certificazioni, e di come siano richieste nonostante comportino oneri sia burocratici sia economici, affermando che le imprese e le persone “credono che questo mercato si debba qualificare ed il fatto che in questi anni siano totalmente mancati i controlli su chi opera abusivamente senza certificazione è la dimostrazione di come si sia maldestramente gestito questo provvedimento.” Persone e imprese arrivano quindi a pagare il prezzo della concorrenza sleale che subiscono sul mercato certificandosi, guadagnando così credibilità agli occhi del cliente.
I professionisti del settore si ritrovano così ad auto-tutelarsi come possono in questa situazione tutt’altro che ideale, in attesa del prossimo decreto FGas che dovrà rispettare il Regolamento UE 517/2014, sostituendo il DPR 43/2012 attualmente in vigore. L’Unione Europea ha già avviato una pre-procedura d’infrazione per i ritardi nella sua emanazione, stallo che preoccupa aziende e professionisti, ma che è stato portato all’attenzione del parlamento solo da un gruppo di 17 deputati.
Essendo iniziata ormai la campagna elettorale è probabile che sarà il prossimo Governo a doversi occupare della questione relativa al decreto FGas. Il Presidente degli Impiantisti CNA ha affermato: “Sarebbe opportuno che i vari schieramenti che si candidano a guidare il paese, tra le altre cose, ci facciano sapere anche cosa intendano fare per venire incontro alle richieste delle imprese, richieste che in questo caso, si badi bene, si limitano solo a voler vedere rispettata la legge. Ma è ora anche che chi vuole governare si confronti finalmente con le ragioni e la realtà di un settore, quello impiantistico, che vede 150.000 imprese occupare 500.000 lavoratori”.
Oggi il rapporto tra imprese certificate ed iscritte è passato dal 30% del 2014 al 50% del 2017. Una crescita consistente che si registra in particolare nel nord Italia e in particolare in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e nella provincia autonoma di Bolzano dove questa percentuale è ben più alta rispetto al resto della penisola.
Questo trend tra l’altro vale anche per le persone iscritte al registro. I dati di Unioncamere, infatti, evidenziano come anche la percentuale delle persone certificate sia in aumento, seppure questa crescita avvenga con un ritmo meno elevato rispetto alle imprese. Dal 2014 al 2017 si è passati infatti dal 66% al 73% di persone certificate. Le regioni più virtuose in questo senso sembrano essere l’Umbria, il Friuli Venezia-Giulia unite alle due province trentine (in queste aree la percentuale arriva oltre all’80%).
Il Presidente Nazionale CNA Installazione Impianti ha cercato di spiegare questo andamento positivo delle certificazioni, e di come siano richieste nonostante comportino oneri sia burocratici sia economici, affermando che le imprese e le persone “credono che questo mercato si debba qualificare ed il fatto che in questi anni siano totalmente mancati i controlli su chi opera abusivamente senza certificazione è la dimostrazione di come si sia maldestramente gestito questo provvedimento.” Persone e imprese arrivano quindi a pagare il prezzo della concorrenza sleale che subiscono sul mercato certificandosi, guadagnando così credibilità agli occhi del cliente.
I professionisti del settore si ritrovano così ad auto-tutelarsi come possono in questa situazione tutt’altro che ideale, in attesa del prossimo decreto FGas che dovrà rispettare il Regolamento UE 517/2014, sostituendo il DPR 43/2012 attualmente in vigore. L’Unione Europea ha già avviato una pre-procedura d’infrazione per i ritardi nella sua emanazione, stallo che preoccupa aziende e professionisti, ma che è stato portato all’attenzione del parlamento solo da un gruppo di 17 deputati.
Essendo iniziata ormai la campagna elettorale è probabile che sarà il prossimo Governo a doversi occupare della questione relativa al decreto FGas. Il Presidente degli Impiantisti CNA ha affermato: “Sarebbe opportuno che i vari schieramenti che si candidano a guidare il paese, tra le altre cose, ci facciano sapere anche cosa intendano fare per venire incontro alle richieste delle imprese, richieste che in questo caso, si badi bene, si limitano solo a voler vedere rispettata la legge. Ma è ora anche che chi vuole governare si confronti finalmente con le ragioni e la realtà di un settore, quello impiantistico, che vede 150.000 imprese occupare 500.000 lavoratori”.
