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Regione Veneto, pubblicato un nuovo modello per il libretto di impianto
Con una delibera la Regione Veneto aggiorna il modello del libretto d’impianto e recepisce la normativa nazionale con la proroga al 15 ottobre.
Con la delibera 1363/2014, la Giunta della Regione Veneto ha deciso di pubblicare un nuovo modello di Libretto di Impianto, applicabile agli impianti termici di climatizzazione o produzione di acqua calda sanitaria, in conformità al più generale Dpr nazionale 74/2013.
Il nuovo modello di Libretto di Impianto, che sostituisce quello emanato a maggio 2014 con la delibera 726/2014, è stato approvato allo scopo di rimediare ad alcuni refusi di stampa e meglio precisare le istruzioni per la sua compilazione.
Con quest’ultima delibera, la Regione Veneto recepisce e rende attuativa anche la proroga sull’obbligo di dotazione del libretto di impianto, valido per tutti gli impianti termici di climatizzazione invernale e/o estiva, indipendentemente dalla loro potenza, fissata al 15 ottobre 2014, termine oltre il quale, in caso di mancata compilazione del nuovo modello obbligatorio e del connesso rapporto di controllo di efficienza energetica, i responsabili saranno soggetti a sanzioni amministrative e pecuniarie, che potranno andare dalle centinaia alle migliaia di euro, nei casi previsti dalle disposizioni nazionali o regionali.
Il nuovo modello di Libretto di Impianto, che sostituisce quello emanato a maggio 2014 con la delibera 726/2014, è stato approvato allo scopo di rimediare ad alcuni refusi di stampa e meglio precisare le istruzioni per la sua compilazione.
Con quest’ultima delibera, la Regione Veneto recepisce e rende attuativa anche la proroga sull’obbligo di dotazione del libretto di impianto, valido per tutti gli impianti termici di climatizzazione invernale e/o estiva, indipendentemente dalla loro potenza, fissata al 15 ottobre 2014, termine oltre il quale, in caso di mancata compilazione del nuovo modello obbligatorio e del connesso rapporto di controllo di efficienza energetica, i responsabili saranno soggetti a sanzioni amministrative e pecuniarie, che potranno andare dalle centinaia alle migliaia di euro, nei casi previsti dalle disposizioni nazionali o regionali.
