Focus Incentivi

28.03.2011
Questo articolo ha più di 3 anni

Quarto conto energia: il governo ascolta le parti e promette tempi brevi.

Dovrebbe arrivare in questi giorni il provvedimento attuativo del decreto sul quarto conto energia. Il ministro Romani promette certezze, tempi rapidi e l’introduzione di un tetto massimo per gli incentivi.

La settimana scorsa il ministro dello sviluppo economico Paolo Romani e il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo hanno incontrato le parti sociali per un confronto sulle energie rinnovabili: da entrambe le parti è stata individuata come prioritaria la necessità di una programmazione per il lungo periodo, che fornisca obbiettivi duraturi e condivisi.

Durante una tavola rotonda svoltasi a Parma il 25 Marzo, ANIE/GIFI ha definito degli obbiettivi-guida, discussi con i ministri:

- l´incentivo deve essere considerato come un mezzo per accompagnare da un lato il mercato alla maturità e dall´altro l´industria nazionale alla piena competitività;

- l´incentivo può essere ridotto in maniera graduale, parallelamente alla riduzione dei costi dei sistemi fotovoltaici in modo da dare stabilità al mercato;

- la struttura del 4° Conto Energia dovrebbe premiare l´autoconsumo e continuare a sostenere la rimozione di eternit ed i premi per l´efficienza energetica.

Aper
, Asso Energie Future, Assosolare e Ises Italia hanno invece chiesto di eliminare dal decreto gli effetti retroattivi e semplificare le procedure per la richiesta degli incentivi. Confindustria propone invece un calo graduale degli incentivi a partire dal 2012 e un tetto massimo dei MW ammessi agli incentivi.

Anche Cgil e Cisl si sono espresse, attraverso la voce dei rispettivi segretari Fabrizio Solari e Raffaele Bonanni, a favore di un settore che ha registrato una forte crescita e creato molti posti di lavoro.

Il governo, d’altronde, attraverso il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia, fa sapere che dovrà essere istituito un tetto massimo per gli incentivi, per sgonfiare la “bolla” del mercato solare, che ha raggiunto gli obbiettivi con 8 anni di anticipo e non può crescere all’infinito grazie al doping degli incentivi.

Nel contesto italiano, fortemente dipendente dai combustibili fossili, in un momento come questo, in cui la strategia del nucleare dovrà essere probabilmente rivista, le energie rinnovabili appaiono sempre più come un’alternativa plausibile. Lo conferma anche l’aula di palazzo Madama. Il senato ha infatti approvato sei mozioni, per orientare le strategie energetiche nazionali verso il risparmio energetico, la riqualificazione, l’innovazione e la ricerca, seguendo anche le linee guida dell’UE.