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Progetto EDEN: utilizzare l’idrogeno per produrre energia per case e luoghi pubblici
Verrà presentato a Trento il 24 e il 25 Settembre prossimi il progetto europeo EDEN: come utilizzare l'idrogeno per fornire energia elettrica e termica ad abitazioni e luoghi pubblici.

È in fase di lancio EDEN, il progetto europeo per lo stoccaggio di idrogeno in nuovi materiali, finalizzato all’utilizzo dell’idrogeno stesso come fonte di energia elettrica e termica.
EDEN è l’acronimo di High Energy Density Mg-based Metal Hydrides Storage System, programma scientifico avviato nel 2012 e coordinato a livello continentale dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, che coinvolge altri sei partner europei.
Obiettivo del progetto è quello di riuscire a immagazzinare l’idrogeno in un materiale allo stato solido a base di magnesio, che sia in grado di catturare e trattenere gli atomi di gas sulla propria superficie.
Questo non obbligherà più a tenere l’idrogeno in recipienti sotto pressione, e accrescerà, inoltre, la sicurezza dello stoccaggio. Un contenitore dal volume di pochi litri consentirà un accumulo di idrogeno in grado di fornire a un’abitazione l’energia sia termica che elettrica necessaria per ben 24 ore, mettendola a disposizione dell’utente secondo le sue esigenze.
Ulteriore particolarità del progetto è lo sviluppo di un sistema di batteria a idrogeno che prevede l’utilizzo di energia variabile e intermittente di sole e vento, a seconda dei diversi consumi degli utenti.
La realizzazione di questo progetto potrebbe consentire l’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia per le abitazioni e i luoghi pubblici.
Come riportato da Fondazione Bruno Kessler, Luigi Crema, responsabile dell’unità di ricerca ARES appartenente al Centro Materiali e Microsistemi di FBK, ha dichiarato: “Il progetto EDEN si concluderà con un sicuro bilancio positivo, dal momento che con i partner di ricerca siamo stati in grado di sviluppare i componenti della tecnologia, di metterli assieme e di validare la funzionalità dell’intero sistema. Le attività del progetto termineranno a Barcellona dove, in collaborazione con l’agenzia dell’energia, faremo la sperimentazione del progetto in un ambiente reale. […] Il prototipo realizzato propone la tecnologia EDEN su una scala analoga all’applicazione reale. La tecnologia EDEN integra vari componenti. Una pila a combustibile, che può essere alimentata da fonti rinnovabili come il sole e il vento, permette la produzione di idrogeno dall’acqua. Un serbatoio, contenente il materiale sviluppato nell’ambito del progetto, consente l’accumulo di idrogeno. Alcuni componenti completano il sistema, per il rilascio dell’idrogeno e la produzione di energia elettrica quando necessario all’utente”.
Il prototipo del progetto verrà presentato a Trento, presso la sede della Fondazione Bruno Kessler, il 24 e il 25 Settembre prossimi.
Successivamente, il prototipo verrà trasferito a Barcellona per dare vita alla sperimentazione in ambiente reale: verrà, infatti, installato in un’area pubblica e abbinato a un impianto solare fotovoltaico. Il sistema EDEN, dunque, consentirà l’accumulo dell’energia solare generata durante il giorno, per poi riutilizzarla per l’illuminazione pubblica la notte.
EDEN è l’acronimo di High Energy Density Mg-based Metal Hydrides Storage System, programma scientifico avviato nel 2012 e coordinato a livello continentale dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, che coinvolge altri sei partner europei.
Obiettivo del progetto è quello di riuscire a immagazzinare l’idrogeno in un materiale allo stato solido a base di magnesio, che sia in grado di catturare e trattenere gli atomi di gas sulla propria superficie.
Questo non obbligherà più a tenere l’idrogeno in recipienti sotto pressione, e accrescerà, inoltre, la sicurezza dello stoccaggio. Un contenitore dal volume di pochi litri consentirà un accumulo di idrogeno in grado di fornire a un’abitazione l’energia sia termica che elettrica necessaria per ben 24 ore, mettendola a disposizione dell’utente secondo le sue esigenze.
Ulteriore particolarità del progetto è lo sviluppo di un sistema di batteria a idrogeno che prevede l’utilizzo di energia variabile e intermittente di sole e vento, a seconda dei diversi consumi degli utenti.
La realizzazione di questo progetto potrebbe consentire l’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia per le abitazioni e i luoghi pubblici.
Come riportato da Fondazione Bruno Kessler, Luigi Crema, responsabile dell’unità di ricerca ARES appartenente al Centro Materiali e Microsistemi di FBK, ha dichiarato: “Il progetto EDEN si concluderà con un sicuro bilancio positivo, dal momento che con i partner di ricerca siamo stati in grado di sviluppare i componenti della tecnologia, di metterli assieme e di validare la funzionalità dell’intero sistema. Le attività del progetto termineranno a Barcellona dove, in collaborazione con l’agenzia dell’energia, faremo la sperimentazione del progetto in un ambiente reale. […] Il prototipo realizzato propone la tecnologia EDEN su una scala analoga all’applicazione reale. La tecnologia EDEN integra vari componenti. Una pila a combustibile, che può essere alimentata da fonti rinnovabili come il sole e il vento, permette la produzione di idrogeno dall’acqua. Un serbatoio, contenente il materiale sviluppato nell’ambito del progetto, consente l’accumulo di idrogeno. Alcuni componenti completano il sistema, per il rilascio dell’idrogeno e la produzione di energia elettrica quando necessario all’utente”.
Il prototipo del progetto verrà presentato a Trento, presso la sede della Fondazione Bruno Kessler, il 24 e il 25 Settembre prossimi.
Successivamente, il prototipo verrà trasferito a Barcellona per dare vita alla sperimentazione in ambiente reale: verrà, infatti, installato in un’area pubblica e abbinato a un impianto solare fotovoltaico. Il sistema EDEN, dunque, consentirà l’accumulo dell’energia solare generata durante il giorno, per poi riutilizzarla per l’illuminazione pubblica la notte.