Produttori di impianti termici: una crescita modesta, ma solo grazie all’export
L’export continua a giocare un ruolo fondamentale nel settore, in un periodo in cui il mercato interno langue a causa del crollo dell’edilizia, che nel 2011 ha segnato un – 20%, con un calo previsto nel 2012 di un ulteriore 12 % (dati CRESME). Nonostante questo, quindi, e grazie al mercato delle riqualificazioni e all’apprezzamento dei nostri prodotti all’estero, la produzione degli associati Assotermica resta comunque con un segno positivo.
"Il dato dell´export è significativo perché testimonia l´apprezzamento verso le tecnologie italiane per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria, che costituiscono un´eccellenza nel panorama produttivo mondiale. – Commenta Paola Ferroli, presidente Assotermica - Purtroppo le nostre imprese soffrono proprio nel mercato domestico perché l´incertezza legislativa e l´eccesso di burocrazia di certo non giovano ad una maggior penetrazione di impianti ad alta efficienza e/o con fonti rinnovabili, quali le caldaie a condensazione e il solare termico".
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L’export continua quindi a rappresentare una quota importante di mercato del settore. Le esportazioni sono cresciute nel 2011 (+6,2%) e si prevede possano leggermente aumentare nel 2012 (+1,2%). In espansione le esportazioni verso alcuni Paesi Ue: Francia (+29%), Turchia (+34%), Germania (+46%), Repubblica Ceca (+62%), Belgio (+63%). Eclatante il dato relativo alle esportazioni verso l’Iran (+75%). |
dei bruciatori, destinati a tutto il mondo, si registra una flessione solo per alcuni mercati extra UE ma le previsioni di crescita rimangono sostenute.
Meno buone le previsioni per le caldaie, destinate essenzialmente ai soli mercati UE. I livelli occupazionali segnalano una diminuzione nel 2011 (-2,4%) e si prevede possano restare invariati nel corso del 2012.
Gli investimenti, stabili nel 2011, si prevedono in espansione per il 2012 (+4,7%).

Elaborazione UFFICIO STUDI ANIMA - Luglio 2012

