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Posticipato il termine per la nomina dell’Energy Manager, scadenza non prima del 21 giugno
Le aziende avranno molto più tempo per nominare il proprio Energy Manager, la scadenza è stata posticipata oltre al 21 giugno
Assieme ad un'altra serie di scadenze, anche il termine per la nomina dell’energy manager è stato recentemente posticipato dal decreto “Cura Italia”, nei contenuti dell’Art 103 comma 1 del decreto legge n.18 del 17 marzo 2020. La data ufficiale non è ancora stata definita ufficialmente, soprattutto dal momento che il quadro normativo è ancora in fase di definizione, da quanto si apprende, i contenuti del decreto liquidità dovrebbero andare ad allungare ancora la scadenza, portando a stabilirla in una data che di sicuro non sarà precedente al 21 giugno.
Non c’è quindi più la necessità di affrettarsi a nominare l’energy manager per l’anno in corso entro il 30 aprile, ma FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ha consigliato di approfittare di questo tempo in più per scegliere il candidato più idoneo ad affrontare la transizione energetica dell’azienda, che dovrà essere ancora più centrale nell’affrontare il futuro post-pandemia.
Lo ricordiamo, sono obbligate alla nomina di un energy manager tutte le imprese e gli enti del settore industriale che nell’anno precedente hanno consumato energia per più di 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio e anche tutti i soggetti operanti nel settore civile, del terziario e dei trasporti che nell’anno precedente hanno consumato più di 1.000 tonnellate equivalenti di petrolio.
Incaricare un energy manager della gestione razionale dell’energia non è solo un obbligo, ma porta numerosi vantaggi all’azienda stessa. Innanzitutto ottimizza l’efficienza energetica, permettendo così la riduzione delle emissioni, l’aumento del valore degli asset, il miglioramento del comfort e della sicurezza, maggiori benefici su produttività e immagine, ma anche riduzione dei costi e dei rischi connessi alle attività dell’azienda.
Non c’è quindi più la necessità di affrettarsi a nominare l’energy manager per l’anno in corso entro il 30 aprile, ma FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ha consigliato di approfittare di questo tempo in più per scegliere il candidato più idoneo ad affrontare la transizione energetica dell’azienda, che dovrà essere ancora più centrale nell’affrontare il futuro post-pandemia.
Lo ricordiamo, sono obbligate alla nomina di un energy manager tutte le imprese e gli enti del settore industriale che nell’anno precedente hanno consumato energia per più di 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio e anche tutti i soggetti operanti nel settore civile, del terziario e dei trasporti che nell’anno precedente hanno consumato più di 1.000 tonnellate equivalenti di petrolio.
Incaricare un energy manager della gestione razionale dell’energia non è solo un obbligo, ma porta numerosi vantaggi all’azienda stessa. Innanzitutto ottimizza l’efficienza energetica, permettendo così la riduzione delle emissioni, l’aumento del valore degli asset, il miglioramento del comfort e della sicurezza, maggiori benefici su produttività e immagine, ma anche riduzione dei costi e dei rischi connessi alle attività dell’azienda.
